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06.09.2015

 

Emergenza migranti, i numeri in Europa:

oltre 2600 morti nel 2015 e più di 500 mila domande di asilo

di Emanuele Vena

 

Più di 2600 morti ed oltre 500 mila domande d’asilo. È questo il quadro dell’emergenza migranti tracciata dal Financial Times, secondo le cifre diffuse dall’Eurostat e dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM). Il tutto in attesa di nuovi sviluppi a proposito del piano di ricollocamento di altri 160 mila migranti proposto dalla Commissione Juncker, sul quale gli Stati membri sono chiamati a trovare un accordo definitivo.

Sono 568 mila le richieste di asilo pendenti nell’Unione Europea a 28. Di queste, più della metà riguardano la Germania, che si trova a gestire oltre 300 mila richieste, seguita da Svezia (56 mila), Italia (48 mila) e Francia (36 mila). Berlino è anche il Paese chiamato a gestire la fetta maggiore del flusso da redistribuire secondo le nuove proposte Juncker – con quasi 30 mila dei 160 mila nuovi rifugiati da collocare – seguita da Francia (22 mila), Italia (quasi 19 mila) e Spagna (14 mila).

Concentrando l’attenzione su Paesi come Italia, Grecia e Ungheria – i primi interessati dalle ondate di migranti che hanno interessato l’Europa dal gennaio 2009 ad oggi – il Paese di maggior provenienza delle domande d’asilo presentate in Italia è la Nigeria (32 mila), seguita da Pakistan (20 mila), Mali (18 mila), Gambia (15 mila) ed Afghanistan (11 mila). Proviene invece dal Pakistan la fetta più ampia (14 mila) dei richiedenti asilo ad Atene, seguita da Afghanistan, Georgia, Bangladesh e Siria. Per quanto riguarda l’Ungheria, oltre 50 mila migranti provengono dal Kosovo, una cifra superiore alla somma di migranti provenienti da Afghanistan (32 mila) e Siria (19 mila), mentre tra gli altri Paesi con il più alto tasso di provenienza spiccano Pakistan (7 mila) ed Iraq (4 mila).

Altissimo il numero di vittime registrato durante i viaggi della speranza. Come già anticipato ad agosto dall’IOM, sono ben più di 2 mila – 2649, per la precisione – i decessi avvenuti nel 2015 durante la traversata del Mediterraneo, un numero influenzato in maniera importante dall’immane tragedia al largo della Libia avvenuta nell’aprile scorso nel Canale di Sicilia, naufragio che ha provocato oltre 800 morti.

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