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apr 20th, 2015

 

Ue. Il Consiglio dei ministri degli Esteri parla di immigrazione: serve responsabilità europea

di Guido Keller

 

Parla (finalmente) di immigrazione il Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea, apertosi in Lussemburgo con un minuto di silenzio per le oltre 700 vittime del dramma consumatosi nel Canale di Sicilia.

L’idea che sta andando per la maggiore è quella di convocare un vertice straordinario per discutere dell’emergenza, poiché, come ha affermato la Pesc Federica Mogherini, rappresenta “un dovere morale” che sia l’Ue ad affrontare la crisi. “Dobbiamo costruire un senso comune di responsabilità europea – ha spiegato il capo della diplomazia europea – sapendo che non c’è una soluzione facile, non c’è una soluzione magica, ma ci sono responsabilità da assumerci insieme”. Mogherini ha ribadito che il problema va affrontato alla base, “impedendo che i barconi partano”.

Il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni ha affermato senza remore che “Questa è un’emergenza europea e finora le risposte, gli impegni ed i soccorsi sono stati italiani”, ma che “non è più sostenibile una situazione in cui ad un’emergenza europea si risponda solo con risorse ed impegni italiani”. “Quella che è in gioco – ha continuato il numero uno della Farnesina – è la reputazione dell’Ue”. “Lo hanno detto in tanti – ha aggiunto – ma la tragedia dell’altra notte lo rende evidente: c’è bisogno di risposte e di risposte impegnative”.

Per Gentiloni sono improcrastinabili “tre cose” che l’Italia chiederà all’Ue: un impegno nella lotta contro i trafficanti di esseri umani, più risorse economiche per Frontex e Triton e più risorse per l’accoglienza dei rifugiati.

José Manuel Garcia-Margallo, ministro spagnolo, ha chiesto “un approccio congiunto” del problema dell’Ue e “globale” nell’Onu, ed anche il tedesco Steinmeier ha raccomandato che è necessario “agire molto rapidamente” concordando nuove misure in ambito Ue.

Da Roma il premier Matteo Renzi, che nelle prossime ore incontrerà l’omologo maltese Joseph Muscat, ha auspicato un vertice dedicato al tema ed ha ribadito che coloro che coloro che si imbarcano per giungere in Europa “Non sono dei numeri, non sono dei migranti, sono degli uomini e delle donne che hanno una storia, delle famiglie che magari ancora non sanno che cosa è accaduto. Non stiamo parlando di questioni banali. Stiamo parlando della difesa della dignità dell’uomo nel momento in cui combattiamo i trafficanti di uomini”.

Resta invece esclusa l’ipotesi di un intervento militare in Libia poiché rappresenterebbe “un rischio assolutamente eccessivo”, come pure è fuori luogo l’idea di un blocco navale davanti a 1.710 km. di coste libiche, il quale non sarebbe concordato con il governo interessato (che non c’è), per cui risulterebbe a tutti gli effetti una dichiarazione di guerra.

La cancelliera tedesca Angela Merkel “è sconvolta come lo sono milioni di tedeschi”: lo ha riferito il portavoce Steffen Seiber, il quale ha aggiunto che i ripetuti naufragi nel Mediterraneo sono “una situazione che non è degna dell’Europa. Un continente che si preoccupi dell’umanità, deve trovare delle risposte anche quando non ci sono risposte facili”.

Nel pomeriggio all’incontro dei ministri degli Esteri dei Ventotto si sono uniti i ministri dell’Interno.