http://www.nodalmolin.it
23 dicembre 2014

Tav a Vicenza, la storia si ripete

Pubblichiamo di seguito la relazione che abbiamo esposto alla Commissione territorio del Comune di Vicenza sul progetto del Tav.

La storia si ripete !
Come per la base americana al Dal Molin, Vicenza si trova di fronte ad un evento improvviso ed imprevisto di proporzioni enormi ma non è stata messa nelle condizioni di poter decidere del proprio futuro perché non adeguatamente informata né adeguatamente ascoltata.

Un piano di interventi così rilevante che il progetto dell’Alta velocità presuppone con cambiamenti e a volte sconvolgimenti urbanistici, viabilistici, idraulici e perfino paesaggistici che interessano interi quartieri, ovvero gran parte dell’area ovest della città. Tutto ciò senza aver previsto e attivato forme estese di ascolto e coinvolgimento della popolazione che normalmente, anche per molto meno questa amministrazione ha fatto.

Tutto questo a noi sembra un fatto enormemente grave e ci ricorda un altro grave fatto successo nel 2006 quando il consiglio comunale di questa città fu allettato e in realtà manipolato con informazioni incomplete e promesse di compensazioni immaginarie. E anche questa volta si prospettano opere e soluzioni di salvaguardia da rischi idrogeologici (il tunnel sotto Monte Berico, il bacino di laminazione a S.Agostino) o di compensazione (il filobus) e altro ancora che pur nella loro dubbia efficacia, vengono solo ipotizzate data la natura del documento che questo consiglio è stato precipitosamente convocato per approvarle. Ma approvare cosa? quello presentato è uno studio di fattibilità mentre il progetto definitivo è previsto dagli stessi proponenti fra sei mesi almeno. Si invoca l’urgenza perché altrimenti l’occasione è persa... Ma questa, signori consiglieri è una logica inaccettabile e tantomeno democratica. E’ la logica degli ultimatum a cui questo consiglio deve sottostare come se si trattasse di fronteggiare una catastrofe naturale o una guerra...

Quello invece che è necessario fare è dare tempo ai cittadini di essere informati e ascoltati, ai quartieri e alle consulte di essere convocate e coinvolte e poi applicare finalmente quello strumento di cui ci si riempie così tanto la bocca ma che non viene mai applicato e cioè il referendum di tutti, perché la città è un organismo che esige procedure partecipative anche se si tratta di Alta Velocità.

top