Reuters - 20 mag 2016 - Il portavoce dell’esercito nigeriano Sani Usman ha riferito in una dichiarazione via mail che una seconda ragazza delle oltre 200 rapite a Chibok due anni fa dal gruppo islamista Boko Haram è stata liberata. La notizia arriva a due giorni dal ritrovamento della 19enne Amina Ali Nkeki, messa in salvo mentre vagava nella foresta di Sambisa, considerata la roccaforte dei Boko Haram. I funzionari del governo hanno confermato che Amina era una delle 219 ragazze rapite il 14 aprile 2014 dalla scuola di Chibok. L'esercito ha riferito ieri che durante gli scontri avvenuti contro i jihadisti a Damboa, vicino allo stato nord-orientale del Borno, sono state liberate 97 persone tenute in ostaggio da Boko Haram, tra le quali la seconda studentessa Chibok. Sono ancora pochissimi i dettagli ma resta la speranza che altre ragazze siano state rilasciate dai combattenti jihadisti. «Siamo lieti di affermare che tra le persone soccorse c’è una ragazza che si ritiene essere una delle ragazze rapita dalla scuola di Chibok», ha detto Usman, aggiungendo che stava ricevendo cure mediche. Usman ha poi aggiunto che il nome della ragazza è Luka Serah, e che viene dalla città nord-orientale di Madagali, nello stato di Adamawa, che confina con lo stato di Borno. Infine il portavoce dell'esercito ha riferito la possibilità che altre tre ragazze, anch'esse secondo Serah fuggite e successivamente messe in salvo dai soldati, potrebbero essere pure loro tra le studentesse rapite due anni fa. (Reuters)


nehandaradio.com - 19 mag 2016 - La prima delle studentesse nigeriane ad essersi salvata dalla sua cattura, due anni fa, si è riunita emotivo con la madre. Amina Ali Nkeki, 19 anni, è stata trovata con un bambino da parte di un gruppo di vigilantes dell’esercito Martedì nell’enorme Foresta Sambisa, vicino al confine con il Camerun ... Era insieme ad un combattente Boko Haram, che ora è in custodia dei militari nigeriani. Nominato come Mohammed Hayatu, ha detto di essere il marito di Amina. Il leader del Gruppo di Vigilanti della Foresta di Sambisa ha dichiarato "Nel momento in cui questa ragazza è stata scoperta dai nostri vigilantes, è stata portata a casa mia. Io l’ho subito riconosciuta, e ho insistito di riportarla dai suoi genitori. Quando siamo arrivati ??a casa sua ... Ho chiesto alla madre di venire a identificare qualcuno. Nel momento in cui l’ha vista, ha gridato il suo nome: !Amina, Amina! Le ha dato un grande abbraccio, abbiamo dovuto stabilizzarle, perchè stavano andando a rotolare per terra. La ragazza ha iniziato a confortare la madre, dicendole: Per favore mamma, take it easy, relax. Non ho mai pensato che di rivederti, asciugati le lacrime. Dio ha reso possibile per noi di rivederci di nuovo l'un l'altra".


Rainews - 19 mag 2016 - In Nigeria è stata ritrovata una delle studentesse di Chibok, rapita due anni fa dai militanti di Boko Haram. Lo ha riferito la Bbc, citando la testimonianza di alcuni attivisti. Si tratterebbe della prima ragazza ad essere ritrovata. Secondo il New York Times, la ragazza vagava in una foresta in compagnia di un uomo e di un bambino di pochi mesi, probabilmente suo figlio. La maggior parte delle 219 studentesse sequestrate due anni fa dai militanti di Boko Haram a Chinok è ancora prigioniera nella foresta di Sambisa, nel nordest della Nigeria, mentre sei ragazze sono morte.

Lo ha raccontato Amina Ali Nkeki citata dal portavoce del gruppo #Bringbackourgirls, secondo quanto riferito dalla Bbc. La ragazza, dicono le prime ricostruzioni, è stata riconosciuta da un vigilante nella stessa foresta di Sambisa. Secondo l'emittente televisiva britannica, Amina Ali è stata ritrovata da un gruppo di vigilanti nella foresta di Sambisa vicino al confine con il Camerun.  La ragazza è stata riportata a Chibok nella notte per riabbracciare la madre. Il padre è morto durante la sua prigionia. La ragazza è originaria di Mbalala, a sud di Chibok, da cui provengono 25 delle studentesse sequestrate. Autori del rapimento furono i militanti islamici estremisti, che irruppero nei dormitori della scuola e fecero salire le giovani su dei camion. Alcune riuscirono a fuggire, in gran parte gettandosi dai mezzi. Nell'aprile scorso Boko Haram diffuse un video che mostrava un gruppo di ragazze, vestite di nero, alcune delle quali sono state identificate dai loro familiari. (Rainews)

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