il libro: www.emi.it/amiamo-chi-non-e-amato-madre-teresa-calcutta


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22 luglio 2016

Il Papa: La chiesa non è una ong

«C’è un’espressione di Madre Teresa che vorrei facesse da sfondo alla mia riflessione: "Noi non siamo una Ong. Le Ong lavorano per un progetto; noi lavoriamo per Qualcuno". Perciò, anch’io ripeto spesso che la Chiesa non è una Ong, perché lavora per Cristo e per i poveri nei quali vive Cristo, ci tende la mano, invoca aiuto, chiede il nostro sguardo misericordioso, la nostra tenerezza». Con queste parole papa Francesco in persona inizia la prefazione ad Amiamo chi non è amato (Emi, pagine 92, euro 9,50, in libreria dal 29 luglio), una raccolta di testi inediti di Madre Teresa di Calcutta. Si tratta di due discorsi sul tema «I poveri sono speranza» – il primo a duemila giovani e il secondo a un migliaio di religiose – che la prossima santa (sarà canonizzata il 4 settembre a Roma) pronunciò il 18 ottobre 1973 a Milano, dove il giorno seguente avrebbe partecipato alla prima grande Veglia missionaria italiana, organizzata dal direttore del Centro missionario del Pime, padre Giacomo Girardi, con un grande corteo per le vie della città dal Castello Sforzesco a piazza Duomo. Sempre il 19 ottobre 1973 Madre Teresa fu ricevuta dall’arcivescovo di Milano, cardinale Giovanni Colombo, e dal sindaco Aldo Aniasi, che le consegnò l’«Ambrogino d’oro». Il volume riporta anche la trascrizione del vivace e libero dialogo che la fondatrice delle Missionarie della Carità ebbe con il pubblico. Secondo gli ultimi dati disponibili, il suo Istituto ha oggi 5.305 membri in 758 case distribuite in oltre 130 Paesi del mondo; il 4 marzo scorso quattro Missionarie della Carità sono state uccise da un commando di terroristi armati ad Aden, nello Yemen, insieme ad altre dodici persone.


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22 luglio 2016

I poveri sono la nostra gioia
di Madre Teresa Di Calcutta

Sono riconoscente a Dio di avermi dato questa possibilità di ringraziare ognuno di voi e l’intera città di Milano per quell’amore e quella premura che avete dimostrato attraverso tutti quei missionari che da qui sono venuti ad aiutare la nostra gente in India.

Sono molti i missionari di Milano che hanno consacrato e dedicato le loro vite al servizio dei loro fratelli in India e in altre parti del mondo. Le mie suore, le Missionarie della Carità, e così pure i Fratelli Missionari della Carità, hanno offerto le loro vite per portare ai poveri l’amore di Cristo – un amore che si esprime mediante il loro servizio – e per dimostrare loro che Dio li ama.

La vita vissuta dalle nostre suore e dai nostri fratelli è il frutto di quell’unione con Dio che nasce dalla preghiera e dalla fedeltà ai voti che hanno professato. La nostra attività, il nostro lavoro, il nostro servizio ai poveri non sono che l’espressione concreta del nostro amore per Dio. Nell’intento di portare un po’ di sollievo alla vita dei poveri, noi scegliamo liberamente di essere poveri come loro, in modo da poter comprendere la loro povertà. La povertà, per noi, è la libertà di servire i più poveri tra i poveri. Abbiamo bisogno della vita di preghiera per essere capaci di vedere Cristo sotto le sembianze del volto sfigurato dei poveri...

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