Originale: Alternet http://znetitaly.altervista.org/ 10 febbraio 2016
Come la politica negli Stati Uniti e in Europa si stanno allontanando dal Centro di Vijay Prashad Traduzione di Maria Chiara Starace
Nel suo libro intitolato The Extreme Center: A Warning, l’intellettuale di sinistra Tariq Ali, suggerisce: “Una dittatura del capitale…ha ridotto i partiti politici nella condizione di morti viventi.” L’indistinguibile élite politica” ha riportato all’ordine i partiti politici in Occidente, ora abbaiano sullo stesso tono: tasse basse ai ricchi, poche regolamentazioni per le aziende, meno programmi di assistenza sociale per gli indigenti, più polizia e guerra.
I due partiti americani si distinguono per il loro temperamento: quello Repubblicano è di indole più “maschia”. Sono anche divisi su alcuni problemi di grande importanza, cioè per il loro atteggiamento verso le minoranze sociali e i diritti delle donne. Riguardo ai principali problemi (tasse, regolamenti, bilanci banche, polizia), sono impossibili da distinguere. Tagliare i sussidi pubblici e aumentare la sorveglianza, colpisce duramente proprio le minoranze sociali e le donne che i Democratici dichiarano di difendere. Per lo più lo stesso tipo di armonia esiste tra i Partiti laburista e conservatore nel Regno Unito, tra i Social Democratici e i Cristiano Democratici in Germania, e tra i Socialisti e l’Unione per un Movimento Popolare in Francia. I personaggi associati all’emergere del Centro Estremo (o Terza Via), sono: Bill Clinton, Tony Blair e Jacques Chirac. Nel corso degli anni ’90 e del 2000, il Centro Estremo immaginò che le differenze politiche fossero in gran parte terminata – quelle che restavano erano differenze di linea politica e di strategia. I tecnocrati si precipitarono nel vuoto, perseguendo l’idea che certe cose non devono essere più discusse ma soltanto attuate. Direttori delle banche centrali, come Alan Greenspan , della Riserva Federale statunitense – fissò le linee entro le quali i governi dovevano operare. L’opinione democratica importava sempre di meno, mentre la volontà dei banchieri era sempre più importante. Le agenzie di rating, con i loro stretti legami con le élite imprenditoriali, hanno regolato il quadrante per la politica di governo. Se un governo cercava di uscire dalle linee fissate dai banchieri, le agenzie di rating avrebbero minacciato di declassarle e rendere più alto il costo dei prestiti dalle banche. Questo bastò a limitare le opzioni per i governi. Nel frattempo i ricchi hanno iniziato a scioperare. Si rifiutavano di pagare le tasse per il bene comune. La pressione politica da parte delle banche centrali, delle agenzie di rating, e dell’elite più abbiente, costrinsero il governo ad approvare delle versioni dell’emendamento del bilancio equilibrato. Con meno entrate che arrivavano, i governi sono stati costretti a tagliare le spese. Questo significava che non potevano più gestire le spese sociali e i meccanismi di creazione del lavoro. Per equilibrare i conti, il governo iniziò a liquidare delle aree di vita sociale, compresa la distribuzione dell’acqua e dell’educazione in mani private. La privatizzazione e era un mezzo per equilibrare il bilancio e mantenere una buona affidabilità creditizia. Il valore sociale del governo diminuì. I media, controllati e finanziati dai ricchi danarosi, attaccarono l’idea del “governo” e costruirono un consenso politico per la privatizzazione e allo stesso tempo, i media alimentarono paure di crimini e di terrorismo – costruendo l’unanimità per quei limitati fondi statali che restavano da spendere per la polizia e le forze armate. C’era scarsa preoccupazione tra le agenzie di credito e i banchieri per questo investimento improduttivo. Non avendo nessuna agenda da per creare posti di lavoro in Occidente, il governo adottò la strategia di mandare i suoi poveri nell’esercito o in prigione. Le folli guerre e le crisi finanziarie iniziate nel 2000, misero fine all’arroganza del Centro Estremo. Aveva creato un mondo che non poteva controllare. Non c’era soluzione alla crisi globale dell’impiego e nessunissima al caos prodotto dalle guerre di Bush. Le élite continuarono o a sorridere a Davos, ma il loro tono era diverso. Non conoscono la diffidenza, ma c’è esitazione nei loro modi. Proprio prima di Davos, l’ FMI diffuse un avviso sul rallentamento delle nascite, con tensioni geopolitiche, una rivalutazione del dollaro, e l’incertezza in Cina. Un rapporto di un’organizzazione Internazionale del Lavoro dimostrava che solo un quarto della forza lavoro del mondo ha posti di lavoro fissi. Le tensioni nel mondo dell’economia, un cupo scenario mondiale per l’impiego, e solo sciocchezze suggerite come soluzioni dall’Estremo Centro: questo è il tenore dei nostri tempi. Indica che l’era dell’Estremo Centro ora è finita. Che cosa viene dopo? La dinamica attuale è la polarità assoluta, con una Estrema Destra al servizio a un’estremità e la comparsa di una Sinistra dall’altra. Qui c’è Donald Trump e là Bernie Sa nders. Donald Trump è un abominio, ma non è da solo. Al di là dell’Atlantico troverà i suoi simili: Marie Le Pen del Fronte Nazionale (Francia), Viktor Orbán di Fidesz (Ungheria), JaroslawKaczynski di Legge e Giusizia (Polonia), Lars LøkkeRasmussen diVenstre (Danimarca), Heinz-Christian Strachedel Partito della Libertà (Austria), Nikola Gruevski del VMRO-DPMNE (Macedonia). Questa è una breve lista. Ciò che li distingue è la condivisione di un punto di vista e comune riguardo al governare: un’idea altamente razzista della società è accoppiata a un programma politico di usare il potere del governo per dirottare i benefici sociali alla razza privilegiata. In altre parole, uno stato forte con generosi benefici sociali provvederà a coloro che il partito considera essere cittadini naturali appropriati. Gli stranieri non sono i benvenuti. Il settore finanziario deve essere legato al bene della nazione. Tutti devono ottenere i benefici sociali. Quello che caratterizza l’Estrema Destra, è, in altre parole, un insieme di violento razzismo e di paternalistica assegnazione di beni speciali. La confusa retorica di Trump è in realtà identica a quello che Fidesz, Law and Justice, e VMRO hanno messo in atto ora che sono al governo. Un linguaggio violento usato contro il settore finanziario è comune, e comprende l’idea che le banche devono trasformarsi in entità nazionali e non in imprese pericolose globalizzate. La conclusione deve fermarsi al confine. Non meravigliamoci allora che quei partiti attirino una base nella classe operaia che è in grado di dichiarare che sono cittadini naturali, che questa forma di benevolenza razzista li attrae. E’ migliore del vento freddo dell’austerità. L’ Estrema Destra non è da sola in questo nuovo panorama. Nei quattro stati del PIGS (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna), sono emerse formazioni che – in modi diversi – hanno lottato per creare una risposta di sinistra alla crisi e alla fine del Centro Estremo. L’esempio più importante è in Grecia, dove la Sinistra è comparsa come una meteora – Syriza – ma si è poi trovata contro il muro delle regole create dal Centro Estremo. Non è riuscita a demolirlo. Il Partito Democratico in Italia, guidato da Matteo Renzi, il carismatico ex sindaco di Firenze, è ora al potere. Lo stile e l’agenda di Renzi somigliano a quelli di Alexis Tsipras, il leader di Syriza, sebbene quest’ultimo sembrava più radicale a causa delle persone di sinistra nel suo partito (come YanisVaroufakis). Entrambi, però non sono disposti a rompere completamente con il Centro Estremo: Tsipras è riluttante a sfidare la troika europea e a Renzi sta trova bene interrompere le protezioni per i lavoratori con il suo Jobs Act. Non ancora collaudate nei palazzi del potere, ci sono Podemos e Sinistra Unita in Spagna – entrambi i quali sono nel bel mezzo di negoziati per formare il nuovo governo. Nel vicino Portogallo, il Blocco della Sinistra si è alleato con il Partito Socialista, l’Alleanza Comunista-Verdi e con i Socialisti per formare il nuovo governo. Sia la Sinistra spagnola che quella portoghese dovranno ora saggiare il terreno. Potrebbero essere più audaci dei loro compatrioti di Italia e Grecia? Nel mondo di lingua inglese, la vittoria di Jeremy Corbyn per la guida del Partito Laburista e la notevole ascesa di Bernie Sanders nelle primarie del Partito Democratico sfidano l’Estremo Centro nel mondo di Clinton e Blair. Corbyn e Sanders si sono costituiti come leader popolari del blocco anti-austerità. Creare paura è la lingua del Denaro. Vuole restituire il potere all’Estremo Centro, sia nelle mani di Hillary Clinton negli Stati Uniti che in quelle di Andy Burnham, Yvette Cooper e Liz Kendall in Gran Bretagna. Ma Corbyn non è da solo. Alla sua sinistra nel parlamento britannico c’è il Partito Nazionale Scozzese, che ha avuto un grande aumento in Scozia nelle scorse elezioni parlamentari nel Regno Unito. La sua agenda è ampiamente socialista – vicina al tipo di agenda di Podemos e del Blocco della Sinistra, ma con il vantaggio del capitale nazionalista scozzese in un angolo. L’Estremo Centro sta morendo. Alle sue estremità emerge una politica di anti-austerità. Quello che divide la Sinistra e la Destra è il loro atteggiamento verso la società, o di perseguire mondo sociali inclusivi e vari oppure no. Questa è una differenza fondamentale. Non c’è nulla di comune traTrump e Sanders oppure tra Ilias Kasidiaris di Alba Dorada e Tsipras di Syriza. Vivono su pianeti diversi, e tuttavia entrambi hanno rifiutato le politiche di austerità dell’Estremo Centro. Come scriveva così semplicemente il vecchio comunista Antonio Gramsci, un’altra era: “Il vecchio muoree il nuovo non può a nascere. Nell’interregno compare una gran varietà di fenomeni morbosi.” Uno si chiama Trump.
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo www.znetitaly.org Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/how-politics-across-the-u-s-and-europe-are-shifting-away-from-the-center/ |