Pape satan, pape satan aleppo... Natale rosso sangue

 

"Noi moriamo ad Aleppo, tu muori qui". Un giovane poliziotto di 22 anni ha ucciso l'ambasciatore russo in Turchia, Andrey Karlov, sparando contro di lui durante una mostra fotografica ad Ankara. L'attentatore è stato poi ucciso in un blitz della polizia turca.

State calmi, è strategia della tensione

di Maurizio Blondet

 

Ankara, Zurigo, Berlino. Il più grosso è ovviamente a Berlino, 9 morti una cinquantina di feriti – modus operandi simile all’attentato di Nizza del 14 luglio; è la prima volta che un vero attentato “alla francese” colpisce la Germania.

La grande fragilità di papa Bergoglio dopo la sconfitta di Hillary Clinton e di George Soros

di Federico Dezzani

 

Breve indagine su come l’amministrazione Obama e George Soros hanno introdotto il gesuita argentino, in forte odore di massoneria, dentro le mura leonine.

Le bandiere militari sono alzate

di  Vladimir Mozhegov

 

Così, con le bandiere militari in rilievo, la guerra è stata dichiarata.

Geopolitica del capitalismo: l'assalto agli imperi

di Simone Boscali

 

La Seconda Guerra Mondiale, anche se tra dogmi e manipolazioni, costituisce un momento molto studiato non solo per le sue dinamiche politiche immediate ma anche per i più sottili incastri che i somari di sistema definiscono “cospirazionisti” e che sono invece le normali, per quanto sottili, strategie con le quali il potere vero si impone senza dare troppo nell’occhio.

Analisi del cambiamento d'ordine mondiale

di Thierry Meyssan

 

A Berlino, la Germania, la Francia, la Russia e l'Ucraina hanno cercato di sbloccare i conflitti ucraino e siriano. Tuttavia, da un punto di vista russo, questi blocchi esistono solo perché l'obiettivo degli Stati Uniti non è la difesa della democrazia, di cui si vantano, ma impedire lo sviluppo della Russia e della Cina attraverso l'interruzione delle vie della seta.

Poker nucleare

di Israël Shamir

 

Se la più grande partita di poker di tutti i tempi terminerà con un grande slam nucleare, i sopravvissuti che si troveranno a esaminare le cause della terza guerra mondiale, non potranno non morire dal ridere. La terza guerra mondiale ha avuto inizio per salvare al-Qaeda. Sì! Cari amici lettori! Lo zio Sam ha invaso l’Afghanistan per punire al-Qaeda, e adesso ha cominciato la terza guerra mondiale per salvare al-Qaeda. Ecco a voi l’appassionata e ambivalente relazione di amore/odio tra il gentiluomo americano e la fanciulla araba, dall’undici settembre ad Aleppo.

Oops! Una Guerra Mondiale!

di Dmitry Orlov

 

Più o meno per tutta l'ultima settimana ho continuato a ricevere un flusso costante di e-mail dove mi si chiedeva se una guerra nucleare totale era sul punto di scoppiare fra Stati Uniti e Russia. 

Guerra ibrida e alleanze variabili

di Alberto Negri

 

Quando Washington e Mosca si capiscono poco e male il mondo trema. Questa non è una guerra fredda - 300mila i morti in Siria - ma si tratta piuttosto di un confronto ibrido dove i duellanti si fronteggiano, in maniera differente, dal Baltico, all’Ucraina, al Medio Oriente.

Possiamo ancora prevenire la guerra generalizzata?

di Thierry Meyssan

 

Dopo la distruzione dell'orgoglio della marina degli Emirati avvenuta il 1° ottobre, le forze armate delle petro-dittature del Golfo esitano a continuare da sole la guerra contro la Repubblica araba siriana.

Le opzioni russe contro un attacco americano in Siria

di The Saker

 

Entrambe le parti son passate al Piano B, ossia, nel migliore dei casi, nessun negoziato e, al peggio, una guerra fra Russia e USA.

L'ultima guerra

di Piotr

 

È col cuore grave che sono costretto a prendere atto che dal giorno 6 ottobre 2016 una guerra tra la Russia e gli USA è possibile in ogni momento...

Una guerra fredda al servizio di una guerra geoeconomica: perche' la lotta all'imperialismo e' oggi la questione centrale

di Alberto Rabilotta e Michel Agnaïeff

Dal tramonto all’alba

di Sergio Cararo

 

“Siamo sull’orlo di un evento che segnerebbe la fine dell’Occidente (sotto la guida americana)”. Ad affermarlo non è un militante antimperialista né un protocampista. E’ Martin Wolf, uno dei maggiori editorialisti del Financial Times in un articolo uscito mercoledi. Wolf accredita lo status di evento scatenante alla possibile vittoria di Trump nelle elezioni presidenziali statunitensi.

Guerra sempre più globale e nuovo disordine mondiale

di Gianfranco Greco

 

“La guerra preme dappertutto, i conflitti facilmente emergono, lo sviluppo delle nuove tecnologie complica lo scenario… Però mi fa più paura quel che non succede di quel che succede. Per esempio, c’è molta gioventù disoccupata, che ora si sta rassegnando a vivere col reddito minimo, che si sta addormentando… e non lotta” (Josè Alberto Mujica, ex presidente dell’Uruguay)

Geopolitica dell’apocalisse

di Andrea Muratore

 

L’8 novembre prossimo, gli americani sceglieranno il presidente nella cui amministrazione inizierà la storia degli USA dopo il “secolo americano”, il leader che dovrà adattarsi all’oramai consolidato multipolarismo e, di conseguenza, elaborare strategie geopolitiche idonee a garantire al meglio gli interessi degli Stati Uniti nel mondo senza perdersi nei voli pindarici riguardanti la perpetrazione di una leadership globale oramai decaduta.

Mille palle di fuoco

di Dmitry Orlov

 

“La Russia è pronta a rispondere a qualsiasi provocazione, ma l’ultima cosa che vogliono i russi è un’altra guerra. E, se vi piacciono le buone notizie, questa è la migliore che ascolterete.”

Tra terrorismo e terremoto: dov’è la difesa?

di Pasquale Pugliese

 

Se ogni tre giorni spendiamo per la difesa militare più del budget annuo per la difesa antisismica del territorio, è giunto il momento di ridefinire culturalmente e politicamente il concetto di difesa, sottraendolo alla ricerca del nemico e al conseguente riduzionismo militarista che risucchia tutte le risorse destinate a questa voce di spesa.

Lotte globali per il dominio

di Noam Chomsky e CJ Polychroniou

 

L’ISIS ha preso piede in Europa? La Turchia di Erdogan è in procinto di fare un grosso spostamento geopolitico che cambierà l’equilibro del potere in una delle regioni più instabili del mondo? La NATO e gli Stati Uniti stanno andando verso la pace o la guerra con la Russia?

Parigi, Bruxelles, Dacca e la guerra infinita

 

Trovate qui un’intervista fatta alla redazione del Cuneo rosso da un redattore de Il pane e le rose” a seguito del documento “Parigi, Bruxelles e la guerra infinita“, riguardo all’islam politico e alla guerra infinita dichiarata dalle potenze occidentali alle masse arabo-islamiche.

Terrorismo e filosofia: nuove mappe mentali

di Costantino Ceoldo

 

Quando non si tratta di stragi sanguinarie come in Francia (dove hanno mostrato una pianificazione particolarmente accurata ed articolata), quelli condotti da un singolo individuo che si scopre in seguito essere una persona "problematica" (come in Germania in occasione della strage al McDonald's il cui attentatore pare fosse un giovane vittima del bullismo) presentano ugualmente dei punti oscuri che rendono difficile credere alla pura e semplice versione ufficiale. Versione che viene comunque accettata dalla gente comune per un insieme variegato di motivi: fiducia nel governo, patriottismo ma anche semplice apatia.

Le bestie islamiche e i Wasp

di Rosanna Spadini

 

La religione islamica è violenta? Il suo integralismo fondamentalista si traduce necessariamente in aggressività mortale? I moderati islamici sono pacifici o fingono di esserlo? Le diverse scuole coraniche provocano l'ostilità dei fedeli verso le altre confessioni di fede? E ancora … l'Islam può mantenere la propria identità nell'integrazione con l'Occidente? Oppure l'Islamismo è una religione di pace strumentalizzata a fini politici? E allora il terrorismo presente oggi in Europa è provocato dalla violenza sanguinaria della religione islamica oppure ha cause diverse, estranee alla religione?

La próxima guerra ha comenzado ya

de José Javier Esparza

 

La próxima guerra, cuyos contornos se han dibujado ya, opone a las estructuras transnacionales de poder, lideradas por los Estados Unidos, contra aquellos espacios que se resisten a subordinarse al imperativo del mundo global. Ya no hablamos de naciones; estamos en el conflicto post-nacional. En cierto modo, es la batalla final del mundo moderno.

L'equalizzazione, la guerra civile permanente e l'israelizzazione Europea

di Quarantotto

 

L'autore della strage di Nizza era di origine tunisina ma con documenti di cittadinanza francese; aveva alle spalle una storia di piccoli reati (di violenza). Bazaar ha ripetutamente analizzato questo aspetto in termini di conflitto sociale, e quindi distributivo, in un'economia dominata dal mercato globalizzato, parlando di "menti elementari", cioè quelle che reagiscono all'israelizzazione e non in automatico-acritico allo spin mediatico indotto dagli stessi che sostengono il mercatismo mondialista.

Da Nizza alla Turchia. Fatti che attendono parole

di Piotr

 

Incanalano piani pensati in autonomia da altri? Chiudono strade, ne aprono altre, come a dirigere il traffico. Chi dirige il traffico non conduce le auto.

Come nasce una svolta inquietante del terrore

di Alberto Negri

 

Il sangue di Rouen scorre sullo sfondo delle contraddizioni occidentali, di un Medio Oriente in disgregazione e di un delirio terroristico generazionale e nichilista con impresso il marchio dell’Isis, destinato a durare forse oltre la fine del Califfato.

L’infelicità che alimenta gli idioti dell’orrore

di Alberto Negri

 

In questa epoca di guerre e terrorismo ci mancavano i folli e gli idioti dell’orrore. Disorientati da una violenza inspiegabile, al primo impatto ci arrovelliamo sulle rivendicazioni, sui legami possibili con il jihadismo e l’Isis, con il rigurgitante neo-nazismo, poi scopriamo che è l’opera di un solitario disturbato che si è suicidato

Prima Orlando, poi Nizza, Heidingsfeld, Monaco… che succede?

di Aldo Giannuli

 

Nel giro di un mese abbiamo avuto quattro episodi di stragi che presentano caratteri comuni: Orlando, Nizza, Heidingsfeld  e Monaco (consideriamo a parte la strage di Kabul); in tutti quattro i casi abbiamo persone  evidentemente disturbate che hanno gridato Allah Akbar e manifestato simpatie islamiste ...

Effetti della etno geopolitica delle migrazioni da Nizza a Monaco

di Alfredo Jalife Rahme

 

Lo scontro di civiltà predetto da Samuel Huntington, già ideologo del National Security Council , prosegue la sua marcia programmata. Sette mesi di attentati in un mondo caotico: da Parigi nel Novembre del 2015, passando per Bruxelles nel Marzo del 2016, fino a Nizza nella simbolica data del 14 Luglio, dove un franco tunisino ha ucciso con un camion 84 persone (di cui 30 Mussulmani)

Seminato il vento, raccogliamo la tempesta

di Giulietto Chiesa

 

Anch'io, come Pino Cabras, guardando Nizza (e adesso Monaco di Baviera), più che all'ISIS ho pensato a GTA (Grand Theft Auto). Quando, qualche anno fa, scrissi un articolo contro l'aberrazione dei videogiochi violenti, fui sottoposto a un "shit storm" ...

L'estate del terrore

di Pino Cabras

 

Il risultato delle stragi piace a chi ottiene dividendi dall'aumento della paura: tutti devono sentirsi sotto tiro di invasati, e c'è da far affari.

Dietro gli attacchi un messaggio massonico

 

Gioele Magaldi, Gran Maestro del Grande Oriente Democratico, intervistato da Lorenzo Lamperti per Affaritaliani.it analizza i significati nascosti degli attentati a Parigi

Interpretazione Esoterica dell'Attuale Momento Storico

By Synthesis

 

Per fare una analisi esoterica bisogna partire da una esposizione di principi esoterici, esposizione parziale ed incompleta come chi scrive. Dirò quindi cose che probabilmente ho già detto in altri miei scritti su questo sito, e me ne scuso.

Tra Barroso e Bouhlel

di Franco Berardi Bifo

 

La carneficina di Nizza è contemporanea alla notizia che l'ex presidente della Commissione Ue è ora dipendente di Goldman Sachs, organismo internazionale al cui confronto Bouhlel appare come un dilettante nell’arte del massacro.

Una cosa è certa: la Superpotenza è stata sfidata impunemente

di Maurizio Blondet

 

Da Baton Rouge ad Ankara, non è detto che gli eventi siano quello che sembrano. Una cosa però è reale e vera: Erdogan ha umiliato ed offeso l’unica Superpotenza rimasta. Un governante con sufficienti forze armate proprie, ha potuto chiudere Incirlik, la base più importante che la Superpotenza ha nella zona di massimo conflitto contro Mosca; tagliarle la luce; prendere di fatto in ostaggio i 3 mila membri del personale americano; le 80 testate atomiche che custodiscono; chiudere lo spazio aereo ai loro caccia, e farlo impunemente.

La strage di Nizza, il terrorista con l’ascia e i misteriosi complotti

di Francesco Santoianni

 

Questa volta a dare il via ad ipotesi “complottistiche” sulla strage di Nizza è addirittura Repubblica che dall’arresto di un tizio scambiato per un complice di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, da una bicicletta caricata dall’attentatore sul camion, dal suo “illogico sopralluogo” il giorno prima della strage e da “notizie” che si pretendono “certe” solo perché pubblicate da El Pais…. ne fa discendere “un piano (..) che non prevedeva il martirio di Lahouaiej Bouhlel”.

Baton Rouge, Nizza, Dallas, Orlando, un periodo buio e doloroso è sceso sul mondo civilizzato

di Michael Snyder

 

Non sembra come se gli eventi stiano iniziando ad accelerare in modo significativo? e che le cose siano improvvisamente diventate più serie? A Orlando abbiamo visto la peggior sparatoria di massa nella storia degli Stati Uniti, a Dallas abbiamo visto il massacro di cinque agenti di polizia, a Nizza abbiamo visto l'orrore e il terrore aggirarsi infuriati, e ora abbiamo visto il brutale assassinio di tre agenti di polizia a Baton Rouge.

Caos calmo

Frusciante intervista George A.Romero

 

In principio, la presente ardiva ad essere una supercazzola politico-esistenziale tesa anche a canzonare quell’intellettualismo tragicamente sinistro di cui è stato alfiere il soggetto da cui ho preso a prestito il mio titolo. In contro tempo rispetto alla mia penna, però, il contingente ha diretto le mie riflessioni sulla recente presa di posizione di Formenti circa il “cognitariato”

Ipotesi di Guerra Nucleare nell’era della Distruzione Mutua Assicurata

di Federico Pieraccini

 

Analisi ed interpretazioni degli eventi recenti, specie nell’ultimo mese, lasciano poco spazio all’immaginazione. Personalità quali The Saker, Paul Craig Roberts, Stephen Lendman, Robert Perry, Eric Zuisse, William Engdahl, John Helmer, Stephen Cohen, Philip Giraldi, Ray McGovern, Eugenia V Gurevich, Dmitri Orlov e molti altri hanno speso parole impegnative sull’eventualità di un imminente conflitto nucleare tra Stati Uniti e Russia. 

La politica estera USA

di Thierry Meyssan

 

La politica estera USA è oggi spesso contraddittoria, come si vede in Siria, dove le truppe addestrate dal Pentagono si battono contro quelle addestrate dalla CIA. Eppure è perfettamente coerente su due punti: dividere l’Europa con da un lato l’Unione europea e dall’altro la Russia; dividere l’Estremo Oriente con da un lato l’ASEAN e dall’altro la Cina.

La calma prima della tempesta Globale che si sta avvicinando

di  Pepe Escobar

 

Una mggiore turbolenza sembra essere il nome del gioco per l’anno 2016. Tuttavia la attuale turbolenza può essere interpretata come la calma prima della prossima, che sarà una tempesta devastatrice geopolitica e finanziaria. Andiamo a verificare lo stato attuale del gioco attraverso i dilemmi che affliggono i membri della Casa dei Saud, quelli della UE, del Brasile, della Russia e della Cina.

La storia ha bussato molto forte alla nostra porta.
Riusciremo a rispondere?

di Jakob von Uexkull

 

In un discorso tenuto al World Future Council il 15 marzo 2016 il noto scrittore, filantropo e attivista Jacob von Uexküll mette in luce – con grande accuratezza ed eloquenza – i futuri pericoli che il nostro mondo dovrà affrontare. Oltre ad essere stato membro del Parlamento Europeo e leader dei Verdi in Germania, von Uexküll ha fondato sia il Premio Right Livelihood, conosciuto anche come Premio Nobel Alternativo, sia il World Future Council.

Guerra terrorismo e diritti umani. La nascita dello Stato islamico

di Ferdinando Imposimato

 

Negli ultimi decenni un governo mondiale invisibile, ma reale e concreto, muove le fila dei governi nazionali, dei centri di potere economico e militare, e, con media subalterni, alimenta il terrorismo. E lo fa per giustificare nuove guerre per un nuovo ordine planetario contro Stati detentori di risorse energetiche, per stravolgere le costituzioni e giustificare interventi militari di grandi potenze in aree strategiche del pianeta.

Flussi migratori e strategie NATO.
Italia in guerra. Servile e autolesionista!

Chris Barlati Intervista Antonio Mazzeo

La nuova guerra globale: si combatte per conquistare la coscienza di massa

Traduzione e nota di Luciano Lago

 

“Siamo attualmente  immersi in una guerra per la riconfigurazione della maggior parte del mondo  e la peculiarità di questa guerra sta nel fatto che non c’è necessità di eliminare i nemici fisicamente”, afferma l'analista russo, Vladímir Lepiojin.

Il Brasile e la Russia sono nel mirino di una guerra ibrida. Pepe Escobar

 

Per l'analista Pepe Escobar, la matrice ideologica e il 'modus operandi' delle 'rivoluzioni colorate' - come è accaduto in Ucraina - sono ormai una questione di dominio pubblico.

GBexit, Trump, Le Pen. Verso il crollo del mondo unipolare?

di Ugo Gaudenzi

 

Il “combinato disposto” tra tamburi di guerra in Libia e nel Vicino Oriente, stagnazione dell’economia quale risultato della bolla finanziaria ancora in atto, i crescenti atti di indipendenza nazionali, gli aumentati disordini monetari sui mercati internazionali delle valute e delle materie prime e i risultati delle prossime elezioni presidenziali negli Usa e in Francia, incluso l’esito del referendum sull’uscita o meno dell'UK dalla cosiddetta UE, sembra annunciare quel crollo dell’unità dell’Occidente che imporrebbe l’irreversibile fine dell’egemonia atlantica, angloamericana, sul pianeta.

I piani deliranti di Clinton smascherano la sinistra social-colonialista

di Grasset Philippe

Nella primavera del 2012, l’allora segretaria di Stato degli USA, Hillary Clinton, nel documento datato 2000-12-31 22:00, declassificato nel 2015, scrisse quanto segue: Il modo migliore per aiutare Israele verso la crescente capacità nucleare dell’Iran è aiutare il popolo della Siria a rovesciare il regime di Bashar Assad.

Finanza, mercato e islam,
fra strategia della tensione e geopolitica del caos

di Eugenio Orso

 

... davanti a noi ci sono ben due orchi cattivi che procedono appaiati. Il primo, l’islam, è stato evocato e sostenuto dal secondo, l’occidente neocapitalista prodotto dalla finanza criminale, dal mercato globale, dall’individualizzazione anomica e dai diritti astratti in habitat liberale concessi a tutti giacché evanescenti, a costo zero.

Caos, errori e informazioni mancanti. Dove va l'Impero?

di Piotr

 

Offriamo alla vostra lettura un lucido saggio che rilegge in modo spregiudicato gli ultimi cinque anni della crisi sistemica e le premesse delle prossime mosse.

Il pozzo e il pendolo

di Piotr

 

Fulvio Scaglione e Raffaele Sciortino nei loro ultimi articoli hanno sintetizzato cause ed effetti della crisi sistemica che sta vivendo uno showdown drammatico.

Il magma che ribolle sotto i tassi zero

di Federico Dezzani

 

Una fragile calma cede il passo alle turbolenze” titola il rapporto trimestrale pubblicato ad inizio marzo dalla Banca dei Regolamenti Internazionali, secondo cui i recenti sconquassi borsistici sono solo le avvisaglie dell’imminente tempesta finanziaria, persino peggiore di quella culminata con il collasso di Lehman Brothers.

Domenica di sangue

di Alessio Caschera

 

Due attentati seminano morte in Costa d'Avorio e Turchia. Vittime di quella "terza guerra mondiale" a pezzettini che sta gettando nel caos intere regioni del pianeta.

Problema islam? Il banchiere Goldman propone soluzione 30%

di Maurizio Blondet

 

Due attentati simultanei, in Costa d’Avorio e ad Ankara: che effetto vi fa? Nella prima, ci dicono i media, Al Qaeda nel Maghreb Islamico ha colpito dei turisti sulla spiaggia, potevate esserci voi. Nell’altra, il governo Erdogan dice che sono stati i comunisti curdi del Pkk.

La spinta dei pedoni: Turchia ed Arabia saudita aprono la partita?

di Federico Dezzani

 

Le avvisaglie di guerra che cogliemmo nel 2015 si concretizzano un passo alla volta: dopo aver individuato già nello scorso autunno il Medio Oriente come probabile innesco del conflitto, i recenti sviluppi avvalorano l’ipotesi che ad incendiare le polveri siano Turchia ed Arabia Saudita, semplici pedine di una partita manovrata da angloamericani ed israeliani.

L’impero impazzito di Washington

di Fulvio Scaglione

Vice-direttore di Famiglia Cristiana

 

Con gli "alleati" Turchia e Arabia Saudita fuori controllo "colpisce alla cieca, e si vede".

Come la politica negli Stati Uniti e in Europa si sta

allontanando dal Centro

di Vijay Prashad

 

Nel suo libro intitolato The Extreme Center, l’intellettuale di sinistra Tariq Ali,  suggerisce che “Una dittatura del capitale…ha  ridotto i partiti politici nella condizione di morti viventi.” L’indistinguibile élite politica ha riportato all’ordine i partiti politici in Occidente, ora abbaiano sullo stesso tono: tasse basse ai ricchi, poche regolamentazioni per le aziende, meno programmi di   assistenza  sociale per gli indigenti, più polizia e guerra.

Questa è una guerra asimmetrica, non una lotta al terrorismo

di Dante Barontini

 

Il premier russo Dmitri Medvedev e John Kerry, ieri impegnati a Monaco per decidere la cessazione delle ostilità in Siria, si sono trovati quasi d'accordo: "ci saranno altri attacchi e grandi attentati” e "se la situazione in Siria e in altre zone 'calde' non si normalizzerà, il terrorismo si tramuterà in in nuovo tipo di guerra coinvolgendo il mondo intero".

2016: un’osservazione dall’alto della tempesta

di Federico Dezzani

Il 2016 si preannuncia un anno movimentato: la tensione internazionale, in progressivo aumento sin dal 2011, difficilmente decrescerà ma, al contrario, toccherà lo zenit in coincidenza con l’elezione del nuovo inquilino della Casa Bianca che, imprimendo una svolta militare alla situazione mediorientale, incendierà probabilmente le polveri.

Frammenti di riflessione politica per il nuovo anno

di Giovanni Chiambretto e Massimo Marino

 

Nuove guerre, vecchi conflitti. Con le guerre ci guadagnano tutti.

Un fatto nuovo, fra i tanti della crisi del pianeta, è questa curiosa inedita epoca dello scontro armato: fino a ieri si scontravano due antagonisti, due nazioni, due etnie, due tendenze politiche o religiose che, se potevano, aggregavano alleati e supporters. Oggi, su vecchi conflitti proliferano nuove guerre, ma gli antagonisti sono tre o quattro.

Ironia Storica d'Europa: l'unità è stata garantita dagli Stati confinanti oppressivi

 

L'Europa si è trovata di fronte ad un infelice ironia della storia: l'unico motivo che è stato in grado di svilupparla e fare in modo che rimanesse unificata è dovuto ai regimi oppressivi che un tempo imperavano alla sua periferia, come Saddam Hussein e Muammar Gheddafi

L’ex segretario alla Difesa USA, Chuck Hagel: il nuovo Ordine mondiale ha paralizzato l’azione USA in Siria

di Jonas E. Alexis

 

Come aveva vaticinato Kevin Barret, “Dio Benedica Putin che non si è lasciato intimidire dalla minaccia del Nuovo Ordine Mondiale”.

Si grida al caos, dietro la porta

di Claudio Conti

 

Noi marxisti siamo tacciati spessissimo di “catastrofismo” perché vediamo la crisi del capitalismo sempre in azione, anche quando il capitale va alla grande.

Non stabiliremo colonie autosufficienti nello spazio per almeno 100 anni, l’umanità rischia un autogoal letale

di Stephen Hawking

 

Tre i rischi principali: guerra nucleare, riscaldamento globale e virus Ogm

La calma prima della tempesta geopolitica
di Alvise Pozzi


Lo stallo in tutti i principali fronti dello scontro geopolitico verrà superato da qualche evento inaspettato. La UE come al solito alla finestra

Su e giù lungo le scale della storia

di Carlo Bertani

 

"The Poet and the Painter casting shadows on the waters the sun plays on the infantry returning from the sea." "I poeti ed i pittori stendono ombre sulle acque, (mentre) il sole gioca sulla fanteria che ritorna dal mare." Jan Anderson, Jethro Tull, Thick as a brick, (1972)

Russia is officially in the region as a new order begins

By Fadi Elhusseini

 

The move towards direct intervention constitutes a revolution in Russia’s role in the Middle East and portends a deeper shift in the region.

Il 2015 è stato un anno atroce

di Gustavo Esteva

 

Uno stato di eccezione non dichiarato per controllare la popolazione e soffocare la resistenza. Certo, in Messico la violenza, il cinismo, la corruzione dilagano forse più che altrove ma qualcosa di analogo, con gradi e modalità molto diverse, avviene ovunque.

Una nuova situazione politica in America Latina: che cosa sta per accadere?

Claudio Katz intervistato da La Llamrada

 

Secondo me, il cosiddetto ciclo progressista dello scorso decennio, è stato un processo risultante da ribellioni popolari parzialmente riuscite (Argentina, Bolivia, Venezuela, Ecuador) che hanno alterato le relazioni di forza nella regione.

Povero 2016, quanti handicap!

di Roberto Savio

 

In questo periodo tutti auguriamo “un bellissimo anno”. Anche se l’augurio è sempre una cosa positiva, dovremmo renderci conto che non possiamo aspettarci troppo dall’anno appena iniziato. E’ carico di così tanti handicap che dovremmo provare un mucchio di simpatia per esso …

Nel 2016 il Grande Malessere continuerà

di Joseph Stiglitz

 

La ripresa per il premio Nobel dell'economia si avrà solo superando il feticismo del deficit “Gli ottimisti dicono che il 2016 sarà migliore del 2015. Questo potrebbe rivelarsi vero, ma solo impercettibilmente. Se non affronteremo il problema di una insufficiente domanda aggregata globale, il Grande Malessere continuerà”.

Come cambiare il mondo in tre mosse facili facili

di Nafeez Ahmed

 

In molti mi hanno spesso chiesto cosa si può fare per far cambiare le cose, per cambiare il mondo, visto che ognuno di noi è una persona sola, contro tanti altri che non possiamo nemmeno sperare di poter controllare o influenzare. Cosa possiamo fare? Perché preoccuparsi vista la nostra impotenza? Se guardassimo indietro, agli eventi importanti del 2015, e a tutto quello che li ha provocati, sarebbe fin troppo facile cedere alla disperazione.

Il 2015 è stato l’anno di Daesh e della crisi migratoria: cosa dobbiamo aspettarci dal 2016?

di Hisham Melhem

 

Tutti i principali indicatori politici mostrano che il 2016 sarà lo specchio del 2015. Ciò significa che nel nuovo anno continueremo ad assistere al crollo del fragile sistema politico arabo in Siria, Iraq, Yemen e Libia nonostante si parli di proposte politiche e di soluzioni pacifiche per i conflitti e per le guerre che imperversano in questi Paesi.