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Agosto 7, 2016

 

Gli USA auto-affondano la propria Difesa

di Ulson Gunnar

analista geopolitico e scrittore di New York.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

 

Gli Stati Uniti si atteggiano a campioni contro le grandi minacce a sicurezza e stabilità globali, una battaglia difficile che richiede grandi sacrifici, soprattutto nella spesa per la difesa. È una coincidenza che molti centri di riflessione politica che promuovono tale nozione siano finanziati dalle grandi multinazionali della difesa. Il Consiglio Atlantico, per esempio, comprende tra i suoi sponsor Airbus, Lockheed Martin, Raytheon, Thales, Boeing e Northrop Grumman, solo per citarne alcuni. Così, quando gli autori del Consiglio Atlantico scrivono di velivoli da supporto aereo ravvicinato (CAS), non sorprenderebbe che sviluppo e acquisto di un nuovo sistema sia l’opzione scelta, nonostante che già un nuovo aeromobile, il Lockheed Martin F-35 Lightning II, debba ricoprire tale ruolo.

 

L’articolo del Consiglio Atlantico, “Iniziare rispondendo alla richiesta d’acquisizione: i piani dell’USAF per i nuovi velivoli di supporto ravvicinato dimostrano la volontà insolita di uscirne presto“, afferma: “…dopo anni di discorsi sull’F-35A sostituto dell’A-10C, va rivisto il motivo per cui non sia così. Non si tratta di cannone o corazza. Peggio, della minaccia delle brigate di fucilieri motorizzate russe che ora dispongono di molti cannoni da 30 mm. I missili sono ora un altro serio problema. Come il Colonnello Mike Pietrucha dell’USAF ha scritto per War On The Rocks il mese scorso, il calore enorme del motore è di per sé un grosso obiettivo per le testate a guida infrarossi. Lockheed ha lavorato duramente per reprimere la firma, ma la fisica dice che c’è tanto da fare. Nel complesso, l’aviogetto da cento milioni di dollari è semplicemente troppo costoso per azzardarsi a cercare di colpire carri armati”.

 

Il costo previsto del programma F-35 è stimato oltre 1 trilione di dollari. Il costo medio per aereo è 100 milioni di dollari. Gli autori del Consiglio Atlantico lo ritengono “troppo costoso” da utilizzare in uno dei ruoli per cui era stato proposto, facendo chiedersi ai contribuenti di Stati Uniti ed alleati per cosa hanno ipotecato il loro futuro. Attualmente per il CAS, l’US Air Force dipende dal Fairchild Republic A-10 Thunderbolt II, così come dal velivolo multiruolo Lockheed Martin F-16. Per sostituire l’A-10, i piani statunitensi prevedono di utilizzare gli F-16 più ampiamente, cioè fino a sviluppare un nuovo sistema CAS.

 

L’articolo dell’IHS Jane Defence Weekly, “L’USAF considera le future opzioni per il CAS” riferisce che: “Nel breve termine, l’USAF ha in programma di sostituire alcuni A-10 con i Lockheed Martin F-16 Fighting Falcons, ma nel medio e lungo termine vi sono piani per procurarsi o sviluppare una piattaforma che possa operare in un ambiente permissivo soltanto, o anche in un ambiente permissivo e controverso. Le opzioni sono allo studio sotto gli auspici del programma AX recentemente annunciato”.

 

Quindi, oltre al trilione di dollari del programma F-35, ci sarà un altro programma per sviluppare la prossima generazione di aeromobili CAS per l’US Air Force. Ci si chiede se altri ruoli nel programma F-35 richiederanno programmi paralleli per colmare i difetti fondamentali dell’intero programma appena iniziato.

 

L’F-35 è solo un sintomo di una grave malattia…

Un trilione di dollari spesi per un aereo inutile che richiede altri programmi per la difesa paralleli per compensarlo, è un problema diverso per persone diverse, a seconda del punto di vista. Per alcuni, appare suprema incompetenza e scarsa pianificazione. Per altri, tragico spreco di risorse nazionali. Ma per altri ancora, sembra essere l’unica conclusione logica a cui una nazione e le sue tasse possono arrivare, quando guidate da interessi particolari che cercano potere e profitti, piuttosto che uno scopo. Il trilione di dollari per il programma F-35 non scompare in un buco nero. Lockheed Martin già riceve quei soldi, acquisendo più potere lobbistico a Washington, più peso a Wall Street, più autori favorevoli alle proposte “politiche” nelle stanze dei think tank come il Consiglio Atlantico e più giornalisti della stampa internazionale che promuovono tali proposte al pubblico. Sarà anche possibile utilizzare tale ricchezza per contribuire a promuovere guerre che a loro volta incrementeranno la domanda di programmi della difesa ancora più costosi, senza dubbio spartendosi la partecipazione a sviluppi da cui trarre profitti. Mentre l’F-35, il nuovo programma del CAS in fase di sviluppo e praticamente ogni altro programma della difesa di Stati Uniti e alleati che va avanti sulla base della conservazione della difesa nazionale, appare abbastanza chiaro che l’autoconservazione delle società interessate prevale su tutto. Gli Stati Uniti non saranno più sicuri con l’F-35 in volo. In conflitti come l’invasione georgiana del 2008 dell’Ossezia del Sud, il conflitto in Ucraina o la guerra che infuria in Siria, la Russia ha dimostrato che con una piccola parte delle risorse spese per la Difesa, se in modo corretto, può soddisfare o superare le prestazioni militari di USA-NATO. Con un budget ridotto in confronto, la combinazione di spese militari pragmatiche, corretta pianificazione strategica e loro attuazione da parte della Russia è un caso da manuale di come un intervento in Medio Oriente va fatto. La Russia preserva con il suo intervento militare un governo stabile e secolare in Siria che continuerà ad essere un prezioso alleato contro i terroristi nella regione. Si confronti ciò con le migliaia di miliardi di dollari spesi negli interventi degli Stati Uniti in Medio Oriente, Nord Africa e Asia centrale dove lo scopo apparente, o per lo meno evidente, era dividere e distruggere nazioni, lasciandole preda di violenze e conflitti, così come allevare l’estremismo, apparentemente e volutamente suscitando conflitti su conflitti. Gli Stati Uniti spendono di più per rendere il mondo un luogo più pericoloso, con sistemi d’arma inutili che anche per gli analisti che lavorano per i think tank finanziati dai loro produttori ammettono essere troppo costosi e inutili sul campo di battaglia per i ruoli cui erano destinati.

 

Non è che gli Stati Uniti e la loro industria sono incapaci tecnicamente di creare una difesa nazionale funzionale e notevole; gli Stati Uniti e la loro industria sono incapaci di aderire a una politica razionale richiesta da una difesa nazionale. L’inefficienza della difesa in un mondo intenzionalmente destabilizzato fa il caso delle aziende, e l’F-35 con i programmi di difesa paralleli ora necessari, è sintomatico.

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