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Mercoledì 28 settembre 2016

 

Europa, investi nella pace

 

Alla vigilia della discussione in parlamento Ue, il Network europeo contro il commercio delle armi chiede ai cittadini d’Europa di farsi sentire. Per convincere i parlamentari a non destinare fondi alla ricerca militare.

 

Da qualche giorno le realtà europee del disarmo che fanno capo a Enaat (European network against arms trade) stanno facendo pressione su parlamentari europei e ai parlamenti degli Stati membri dell’Ue perché dicano un chiaro “no” all’inclusione nel budget Ue della ricerca militare e per le armi.

Per rafforzare questa pressione è stata lanciata anche una petizione online a livello continentale (disponibile in inglese, tedesco, spagnolo, francese, italiano e polacco) nella quale si chiede ai parlamentari di rigettare l’Azione preparatoria (PA - Preparatory action on defence research) che la Commissione europea intende includere nelle linee di finanziamento in discussione dalla prossima settimana.

«L’Unione europea dovrebbe promuovere la pace, non dare sussidi all’industria delle armi» è la posizione espressa dalle 14 campagne nazionali (tra cui Rete italiana disarmo), e dai 3 organismi internazionali europei che compongono la rete Enaat.

Attraverso il portale di mobilitazione WeMove.eu i cittadini europei hanno una nuova occasione per far sentire la loro voce e chiedere che l’Europa si concentri su investimenti civili e per la pace, lasciando perdere i fondi destinati alla ricerca militare.

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