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07 agosto 2016

 

L'Is rivendica l'attacco di Charleroi.

 

L'uomo di 33 anni che ha ferito due poliziotte con un machete, prima di essere ucciso da una terza agente aveva due ordini di espulsione. Era conosciuto alle forze dell'ordine per reati comuni. Aperta inchiesta per tentato omicidio terroristico.

 

L'Is ha rivendicato l'attacco di ieri a Charleroi, in Belgio, attraverso la sua agenzia Amaq: "Una fonte interna ha confermato all'agenzia che l'uomo che ha ferito a colpi di machete due poliziotte è stato effettuato da uno dei soldati dello Stato islamico", si legge sull'agenzia diffusa da diversi media su Twitter. E il ministero dell'Immigrazione belga conferma le indiscrezioni di stampa: "E' un algerino di 33 anni in soggiorno illegale".

 

Non aveva i documenti. L'uomo, le cui iniziali sono K.B., era "conosciuto alle forze dell'ordine per reati comuni". Viveva in Belgio dal 2012,  ma era un immigrato illegale. Lo riportano diversi media belgi spiegando che non si trovava in un centro di detenzione a causa della mancanza di posti. La priorità era stata data agli illegali che avevano commesso reati gravi. Il suo Paese d'origine, l'Algeria, non aveva accettato di riprenderlo. La conferma è arrivata anche dal ministero dell'immigrazione belga: l'algerino "era in soggiorno illegale in Belgio e non ha rispettato due ordini a lasciare il territorio", ha reso noto il gabinetto del segretario di Stato all'asilo e alla migrazione, Theo Francken. Per Francken "è stato raggiunto un buon accordo per i rimpatri di criminali con il Marocco. I rimpatri verso l'Algeria restano problematici".

 

L'inchiesta. Già prima della rivendicazione, la procura belga aveva aperto un'inchiesta per "tentato omicidio terroristico". Lo ha reso noto il premier belga, Charles Michel che questa mattina ha annunciato nuove misure di sicurezza dopo aver presieduto una riunione dei servizi di sicurezza, con i ministri degli ambiti responsabili. "La polizia di Cherleroi ha senza dubbio evitato una tragedia ancora più grande", ha detto il premier belga Charles Michel in conferenza stampa a Bruxelles a seguito della riunione dei servizi di sicurezza convocata dopo l'attacco. Quanto al rischio di altri attentati nel paese il premier ha dichiarato: "Abbiamo chiesto immediatamente all'Ocam (il centro di crisi che monitora il rischio terroristico in Belgio ndr) di valutare la situazione ed è stato deciso di mantenere il livello di allerta a 3 su 4. Non esiste più il rischio zero anche se non ci sono motivi di panico: teniamo sotto controllo la situazione in contatto costante con i servizi di sicurezza, le forze di polizia, gli apparati antiterrorismo"

 

Le due donne ferite. Le due donne ferite, una in modo lieve, l'altra più seriamente, sono state portate in ospedale e sono fuori pericolo. Si chiamano Corinne Raymond e Hakima Dhamna. Sono tenute sotto coma farmacologico dopo le operazioni di chirurgia plastica e ricostruzioni. Sono state colpite al volto e alle orecchie durante l'attacco e hanno subito operazioni molte delicate. Hakima, spiega la Derniere Heuere, è una 45enne musulmana praticante. A fermare l'assalitore una terza poliziotta che lo ha ferito a morte con un colpo di arma da fuoco.

 

 

Charleroi. La cittadina di Charleroi si trova a una sessantina di chilometri a sud di Bruxelles. Era stata utilizzata come base da alcuni attentatori degli attacchi di novembre a Parigi e di Bruxelles a marzo. Finora è stata considerata un punto di radicalizzazione contenuto

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