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Jan. 19, 2016

 

Stati Uniti preoccupati e perplessi dalla politica di Israele in Cisgiordania

 

L’Ambasciatore americano in Israele, Dan Shapiro, ha detto Lunedi che gli Stati Uniti erano preoccupati e perplessi dalla politica israeliana nei territori palestinesi occupati; una condanna quasi senza precedenti della politica israeliana.

Parlando alla conferenza annuale dell'Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale a Tel Aviv, Shapiro ha avvertito che le politiche israeliane stavano minando "la fattibilità di una soluzione a due stati."

Egli ha sottolineato in particolare il sostegno statale per gli insediamenti illegali, l'utilizzo del territorio israeliano in Area C della Cisgiordania, e un doppio standard legale per palestinesi e israeliani.

"Come uno dei più cari amici di Israele, e in qualità di sponsor di lunga data degli sforzi di pace, ci sentiamo una responsabilità unica nell’attirare l'attenzione su questi temi", ha detto l'ambasciatore. "Siamo preoccupati e perplessi dalla strategia di Israele negli insediamenti", ha aggiunto, sottolineando che la creazione di due Stati "diventa sempre più difficile, se Israele prevede di continuare ad espandere l'impronta degli insediamenti".

Shapiro ha espresso stupore che avamposti dei coloni siano stati legalizzati "nonostante le promesse fatte in precedenza agli Stati Uniti di non farlo e che la demolizione delle strutture amministrative palestinesi continua.La domanda che ci poniamo è semplice: qual è la strategia di Israele"

Shapiro ha anche detto che l'uso che Israele fa della terra nella Cisgiordania occupata "ha sollevato questioni importanti che devono essere affrontate … quasi tutta l’Area C, che compromette il 60 per cento della Cisgiordania, è effettivamente limitata a qualsiasi sviluppo palestinese, enormi tratti di terra sono rivendicati da Israele come terre statali, o sono state proiettate all’interno dei confini progettati dai consigli degl’insediamenti".

Shapiro ha anche invitato Israele "ad offrire forti e più credibili risposte alle domande sullo Stato di diritto in Cisgiordania".

Ha elogiato le autorità israeliane per aver condannato estremisti ebrei responsabili di un attacco mortale nel villaggio di Duma la scorsa estate, ma ha detto che "troppi attacchi contro i palestinesi non hanno indagini vigorose ne risposte dalle autorità israeliane. A volte sembra che ci siano due livelli di aderenza alle regole del diritto: Uno per gli israeliani e l'altro per i palestinesi"

Ribadendo i commenti fatti da segretario di Stato Usa John Kerry nel mese di dicembre, Shaprio ha detto che "aleggia su tutte queste domande il più grande vuoto sulla strategia politica di Israele nei confronti dei suoi conflitto con i palestinesi. Qual è il piano di Israele per risolvere il conflitto? Rimanere uno stato ebraico e democratico? E se si giudica una soluzione politica di essere, per il momento, fuori portata, allora qual è il suo piano per la gestione e la stabilizzazione del conflitto nel breve e medio termine?"

Ha detto che gli Stati Uniti sanno che non ci sono "risposte facili" ma ha aggiunto che "il passare del tempo non renderà nessuna di queste domande più facile da rispondere."

Egli ha ribadito le condanne statunitensi degli atti di violenza dei palestinesi negli ultimi mesi e ha detto che i legami di sicurezza degli Stati Uniti con Israele "non sono mai stati più forti", citando in particolare i tre miliardi di dollari di aiuti militari che sono in programma per essere forniti a Israele entro la fine di quest’anno.

Nel mese di dicembre, John Kerry ha emesso una forte condanna delle politiche chiave di Israele, compreso il controllo sull’Area C, le attività di insediamento, e le demolizione di case, avvertendo che stavano "mettendo in pericolo" la fattibilità di una soluzione a due stati spingendo verso il crollo la Palestinian Autority. Kerry ha riconosciuto che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva dichiarato il suo impegno per una soluzione a due stati, affermando che è "importante che questo non diventi uno slogan, una frase usa e getta. Ma che diventi un criterio"

Con una nota di esasperazione, ha chiesto poi: "Se esiste il rischio la P.A. possa crollare, ed è nell'interesse di Israele che essa per sopravviva, allora, dovrebbe fare di più, per contribuire a sostenerla, non è vero?"

Ci sono più di 500.000 israeliani che vivono negli insediamenti illegali a Gerusalemme Est e nella Cisgiordania occupata, che rendono impossibile uno Stato palestinese indipendente e contiguo. Mentre la leadership degli Stati Uniti ha ripetutamente condannato l'espansione degli insediamenti israeliani, tali condanne, storicamente, hanno fatto ben poco per frenare la loro crescita.

 


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Jan. 19, 2016

 

US concerned and perplexed by Israel's West Bank policy

 

US Ambassador to Israel Dan Shapiro said Monday the US was "concerned and perplexed" by Israeli policy in the occupied Palestinian territory in a nearly unprecedented condemnation of Israeli policy.

Speaking at the Institute for National Security Studies' annual conference in Tel Aviv, Shapiro warned that Israeli policies were undermining "the viability of a two-state solution."

He pointed in particular to state support for illegal settlements, Israeli land use in the West Bank's Area C, and a legal double standard for Palestinians and Israelis.

"As one of Israel’s closest friends, and as the longtime sponsor of peace efforts, we feel a unique responsibility to draw attention to these issues," the ambassador said.

"We are concerned and perplexed by Israel’s strategy on settlements," he said, noting that the creation of two states would "become more and more difficult if Israel plans to continue to expand the footprint of settlements."

Shapiro expressed amazement that settlers outposts were being legalized "despite earlier pledges to the United States not to do so" and that "administrative demolition of Palestinian structures continues."

He said: "The question we ask is a simple one: what is Israel’s strategy?"

Shapiro also said that Israel's use of land in the occupied West Bank "raised important questions that must be confronted."

He said that "nearly all of Area C, which compromises 60 percent of the West Bank, is effectively restricted for any Palestinian development," while "huge tracts of land are claimed by Israel as 'state' lands, or have been transferred into the projected boundaries of settlement councils."

Shapiro also called on Israel to "develop stronger, more credible responses to questions about the rule of law in the West Bank."

He praised the Israeli authorities for convicting Jewish extremists responsible for a deadly attack in the village of Duma last summer, but said that "too many attacks on Palestinians lack a vigorous investigation or response by Israeli authorities."

He added: "At times there seem to be two standards of adherence to the rule of law: one for Israelis and another for Palestinians."

Reiterating comments made by US Secretary of State John Kerry in December, Shaprio said that "hovering over all of these questions is the larger one about Israel's political strategy vis-a-vis its conflict with the Palestinians.

"What is Israel's plan for resolving the conflict? For remaining a Jewish and democratic state? And if it judges a political solution to be out of reach for the time being, then what is its plan for managing and stabilizing the conflict in the short and medium term?"

He said the US understood there were "no easy answers," but added that "the passage of time will not make any of these hard questions easier to answer."

He reiterated US condemnations of Palestinian acts of violence in recent months and said that US security ties with Israel had "never been stronger," citing in particular $3 billion worth of military aid the US is set to provide Israel with later this year.

In December, John Kerry issued a striking condemnation of key Israeli policies -- including control over Area C, settlement activity, and home demolitions -- warning that they were "imperiling" the viability of a two-state solution by pushing the PA toward collapse.

While Kerry acknowledged that Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu had stated his commitment to a two-state solution, he said it was "important that that not become a slogan, not become a throwaway phrase -- that it becomes a policy."

With a note of exasperation, he asked: "If there is a risk the the PA could collapse, and it is in Israel's interests for it to in fact survive, should more therefore not be done to help sustain it?"

There are more than 500,000 Israelis living in illegal settlements across occupied East Jerusalem and the West Bank, making an independent and contiguous Palestinian state impossible.

While US leadership has repeatedly condemned Israeli settlement expansion, such condemnations have historically done little to curb their growth.

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