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25 marzo 2016

 

Onu istituisce database su chi fa business con le colonie d’Israele

 

Il Consiglio di Sicurezza Onu ha deciso di istituire un database in cui raccogliere i nominativi delle aziende che hanno rapporti e fanno affari con le colonie d’occupazione israeliane in Cisgiordania e a Gerusalemme est.

Si tratta di una vittoria nonostante l’opposizione di Israele, Usa e Gran Bretagna.

Alcuni media israeliani giù definiscono il database “lista nera” della produzione israeliana. Aziende edili, per i servizi e la sicurezza, banche e tante altre dietro le quali si cela business israeliano.

 

Ibrahim Khrisha, inviato palestinese all’Onu, ha ringraziato individui e Stati hanno collaborato alla riuscita.

L’iniziativa Onu è anche un risultato della campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (Bds) che aveva portato  l’azienda israeliana Soda stream a chiudere a Gerusalemme per spostarsi nella regione del Negev. Anche Ahava potrebbe trasferirsi altrove entro frontiere riconosciute internazionalmente.

 

Nel 2015 l’Unione Europea aveva rilasciato indicazioni da seguire per l’etichettatura di prodotti provenienti dalle colonie israeliane. Decisione alla quale molti paesi europei si erano opposti insieme agli Usa.

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