Fonti: Al Mayadeen

Chrisianpost

http://www.controinformazione.info/

Lug 03, 2016

 

 

I cristiani del Libano prendono le armi per difendersi dai terroristi armati dai sauditi e dall’Occidente

Traduzione e sintesi di Luciano Lago

 

Dopo gli ultimi attacchi dell’ISIS verificatisi in Libano, in particolare quelli avvenuti la settimana scorsa nel villaggio cristiano di Qaa in Libano, vicino al confine con la Siria, quando quattro militanti del gruppo terroristico dello Stato Islamico si sono fatti esplodere uccidendo cinque persone e ferendone almeno altri 15, la popolazione cristiana ha preso le armi e, insieme ad Hezbollah, si è organizzata per difendere i villaggi cristiani dagli assalti delle bande islamiste armate dall’Arabia Saudita e dai paesi occidentali (USA e GB in primis) che cercano di infiltrarsi nel paese partendo dalla Siria .

 

I cristiani del villaggio hanno riferito di aver preso le armi, cercando di proteggersi da altri potenziali attacchi terroristici da parte di gruppi estremisti islamici.

 

L’ISIS e altri gruppi hanno preso particolarmente di mira i cristiani nei loro attacchi in una serie di occasioni, e hanno rapito molte persone appartenenti alle minoranze cristiane e druse.

 

I cristiani assiri, che sono stati pesantemente oggetto degli attacchi,  hanno raccontato diverse storie di atrocità subite e , tra queste, decapitazioni e altre esecuzioni. Gruppi di cristiani assiri che erano fuggiti in Libano nel 2015 hanno rivelato l’anno scorso che i loro figli sono stati costretti ad assistere alle decapitazioni ed alle torture.

 

La testata Mail Online riporta che l’ultimo attacco è avvenuto il Lunedi mattina presto, con le esplosioni verificatesi a poche centinaia di metri dal confine con la Siria.

I kamikaze si erano travestiti da civili, hanno detto testimoni, e hanno richiamato e sospinto la gente fuori dalle loro case , minacciando i civili con armi automatiche e con bombe a mano.

 

Sei giorni dopo l’attacco, reparti  Hezbollah hanno reagito ed hanno  attaccato le postazioni trincerate che i gruppi terroristi  dell’ISIS e del Fronte Al Nusra avevano costituito nelle vicinanze della Valle della Bekaa, vicino il confine sirio libanese. Secondo una fonte libanese, nell’attacco i reparti di Hezbollah hanno ucciso uno dei capi del gruppo, tal Abu Jatab, ed hanno distrutto le postazioni infliggendo gravi perdite ai terroristi.

 

Il settimanale USA Newsweek riporta che ci sono preoccupazioni circa il fatto che l’instabilità in Siria stia riversandosi in Libano. In realtà sembra che ci sia un piano preciso di Arabia Saudita e Turchia di assalire il Libano e destabilizzare il paese in modo di attaccare il gruppo di Hezbollah che risulta in prima linea nel combattere in Siria i gruppi terroristi armati e sostenuti da Arabia Saudita e Turchia. Anche Israele appoggerebbe questo piano per eliminare la presenza di Hezbollah dal suo confine settentrionale.

 

Hezbollah da tempo ha rinforzato le sue difese sul confine libanese per prevenire le infiltrazioni e, a questo scopo, ha formato una Brigata Cristiana fra le sue truppe, senza alcun vincolo di qualsiasi tipo, ha provveduto ad addestrare militarmente i volontari cristiani per metterli in grado di difendere i loro villaggi e le proprie comunità. Anche il leader di Hezbollah, Nasrallh aveva richiamato i cristiani a difendersi ed aveva offerto loro l’aiuto di Hezbollah, invitando i cristiani ad unirsi in un unico fronte contro la barbarie terrorista. L’invito è stato accolto dalle comunità cristiane del Libano che si erano sentite abbandonate dall’Europa. L’Europa viene vista troppo impegnata a fare affari con i sauditi.

 

Tuttavia l’Arabia Saudita, che risulta il principale stato che arma e sostiene i gruppi terroristi islamisti, gode dell’appoggio occidentale, di USA ed Unione Europea , dalle stesse potenze ocidentali che hanno invece provveduto a classificare Hezbollah come una “organizzazione terroristica” e di conseguenza sottoposta a sanzioni e limitazioni finanziarie di vario tipo.

Si verifica quindi il paradosso che coloro che difendono anche le comunità cristiane dall’assalto terroristico vengano classificati  come “terroristi” dall’Occidente. L’Occidente  invece, nonostante i suoi ripetuti proclami di voler lottare contro il terrorismo, risulta fortemente compromesso con i veri mandanti del terrorismo internazionale che sono l’Arabia Saudita, gli Stati del Golfo e la Turchia. Questo spiega perchè in Libano, fra i cristiani che hanno preso le armi in pugno, nessuno voglia sentir parlare dell’Europa, della Francia in particolare da cui la popolazione cristiana si sente tradita.

Dopo avere incendiato la Siria e l’Iraq, prestando appoggio al terrorismo internazionale, e dopo avere devastato lo Yemen, senza per altro riuscire a occuparlo, l’Arabia Saudita si prepara dunque, insieme a Israele, a destabilizzare il Libano, Paese che ospita un milione di profughi siriani — su una popolazione di 4,3 milioni, mentre l’ISIS  ha diffuso ultimamente un filmato i cui si minacciano i cristiani libanesi ed Hezbollah.

 

Intanto, l’Europa è occupata a contrattare miliardi e visti con la Turchia: in ballo ci sono i 2,5 milioni di rifugiati siriani che Erdogan minaccia di inviare in Europa.

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