il Manifesto

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14 dic 2016

 

Hezbollah, da movimento a potenza regionale

di Michele Giorgio  

 

Intervista alla docente Amal Saad Ghorayeb, dell’Università Libanese di Beirut. Il movimento sciita ha un ruolo decisivo in Siria e in altri Paesi del Medio Oriente. Per ragioni strategiche e religiose. La lotta a Israele però rimane un pilastro.

 

Beirut, 14 dicembre 2016, Nena News –

 

L’esercito siriano ha perduto di nuovo l’antica città di Palmira liberata prima dell’estate e ripresa due giorni fa da migliaia di miliziani dell’Isis. I soldati siriani comunque festeggiano perché hanno ottenuto la vittoria più importante dall’inizio della guerra civile riconquistando il 98% di Aleppo Est, dal 2012 nelle mani di formazioni ribelli.

Si tratta di un traguardo militare che avrà riflessi su tutto lo scacchiere bellico, al quale si è aggiunto nelle ultime ore un successo diplomatico per il presidente siriano Bashar Assad che, riferiva ieri l’agenzia governativa Sana, ha ricevuto una lettera da papa Francesco nel quale il pontefice esprime solidarietà al popolo siriano e la condanna del Vaticano per ogni forma di terrorismo. Domenica il papa aveva di nuovo chiesto la pace per la Siria e protezione per la popolazione di Aleppo. Assad sa che il suo esercito deve la vittoria ad Aleppo Est non solo all’intervento militare russo ma anche al movimento sciita libanese Hezbollah che impiega in Siria migliaia di combattenti contro ribelli, qaedisti e jihadisti.

 

Sul ruolo di Hezbollah, sempre più ampio in Siria e nella regione, abbiamo intervistato Amal Saad Ghorayeb, docente all’Università Libanese di Beirut. Ghorayeb pubblicherà presto un nuovo libro sul movimento sciita. “Hizbullah’s Post-Resistance: From National Resistance to Regional Power” (Palgrave-Macmillan).

 

Cosa intende per post-resistenza quando parla di Hezbollah

Per post-resistenza non intendo il superamento della resistenza armata da parte di Hezbollah. Mi riferisco a qualcosa che ha assunto forme nuove. Se prima questa resistenza era rivolta solo contro Israele ora include la lotta contro i movimenti takfiristi e jihadisti in Siria, Iraq e in Libano. Nel mio libro in particolare esamino il periodo che va dal 2013 ad oggi, perché è quello dell’intervento aperto di Hezbollah in Siria. Per la prima volta il movimento sciita partecipa a un conflitto armato fuori del territorio libanese.

 

Il fronte meridionale e lo scontro con Israele sono meno importanti oggi per Hezbollah

Non esattamente. La leadership di Hezbollah non ha mai smesso di sottolineare la minaccia israeliana all’esistenza del movimento e di indicare in Israele il suo nemico. Dopo la guerra del 2006 Hezbollah ha intensificato l’addestramento dei suoi combattenti e si è ulteriormente armato. Da parte loro gli israeliani hanno seguito con attenzione l’intervento di Hezbollah in Siria ed inizialmente avevano creduto che quel conflitto avrebbe indebolito il movimento sciita. In seguito però hanno compreso che, nonostante i combattenti di Hezbollah fossero impiegati in tutto il territorio siriano, il movimento sciita continua ad avere le capacità, gli uomini e le armi per affrontare più conflitti contemporaneamente, con una accresciuta esperienza rispetto a dieci anni fa nella guerra convenzionale. Non è un mistero che in una possibile futura guerra Hezbollah tenti anche di lanciare offensive in Israele, in Galilea. (Il segretario generale di Hezbollah) Hassan Nasrallah ha più volte affermato questa possibilità. Perciò il fronte meridionale e lo scontro a distanza o reale con Israele, erano e restano in cima all’agenda del movimento di resistenza sciita.

 

Però si è allargato il ruolo di Hezbollah nella regione

Appunto. Anche a causa dell’urgenza posta della minaccia jihadista sunnita. La natura dello scontro tra Hezbollah e i jihadisti in Siria è molto diversa da quella con Israele che è uno Stato inserito in un contesto internazionale e deve tenere conto dei rapporti con gli Stati Uniti. Il confronto con Israele in sostanza è fondato su deterrenza ed equilibrio e, talvolta, scontri militari. Ciò non esiste nel conflitto con i jihadisti che combattono Hezbollah perché è sciita e non per la sua alleanza con Damasco e non potranno mai raggiungere un compromesso con esso. All’inizio della crisi in Siria la leadership del movimento sciita libanese si era limitata a dare un sostegno politico a Bashar Assad poiché vedeva in pericolo un alleato di eccezionale importanza. E perché l’opposizione laica siriana aveva annunciato che, se fosse andata al potere, avrebbe interrotto i rapporti con Iran ed Herzbollah. L’intervento militare in Siria invece è stato deciso quando Hezbollah ha percepito la consistenza della minaccia che jihadisti e takfiristi portavano alla sua esistenza, attraverso la creazione di basi in Libano e la realizzazione di attentati sanguinosi contro gli sciiti.

 

La regione non è solo la Siria. Perchè Hezbollah agisce in altri Paesi dell’area. Gli avversari lo accusano di fomentare il settarismo

In conseguenza della guerra che ritiene di dover combattere contro i jihadisti e i suoi nemici, ideologici e religiosi, Hezbollah ha esteso il suo coinvolgimento anche in Iraq, in parte dello Yemen e in altri contesti, anche se con modalità diverse, non sempre intervenendo sul terreno. Con il passare del tempo è diventato un attore di primo piano nelle crisi in atto, con un peso nelle vicende regionali che può essere paragonato a quella della Guardia rivoluzionaria iraniana. Il suo modo di agire è vicino a quello di uno Stato che protegge i suoi interessi, interviene politicamente o facendo uso della forza. In piccolo fa ciò che fanno in questa parte del mondo gli Stati Uniti. La parata militare con mezzi corazzati e artiglieria (fatta da Hezbollah in Siria qualche settimana fa, ndr), ha avuto lo scopo di dire al Medio Oriente: Hezbollah non è più solo un movimento di guerriglia, Hezbollah è un protagonista potente e influente in questa regione.

 

E in Libano qual’è il ruolo che vuole svolgere Hezbollah?

Hezbollah è uno Stato nello Stato in Libano, molto più che nel passato. C’è una intera società sciita che oggi fa capo a questo Stato, direttamente e indirettamente. Hezbollah ha adottato quella che potremmo definire una “dottrina di sicurezza” nazionale che però riguarda soprattutto la protezione della sua società e della sua resistenza. Per questo sta avendo un profilo un po’ più basso rispetto a prima nella politica nazionale, in modo da privilegiare il suo ruolo regionale. Nena News

 

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