Chaos in the home town of the 3 attackers, as IDF rides the village

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03 feb 2016

 

Attacco armato, uccisa poliziotta israeliana e tre palestinesi

 

I tre palestinesi, giovani di Qabatiya (Jenin), hanno sparato e accoltellato due poliziotte dopo essere stati fermati per un controllo alla Porta di Damasco. Una delle due donne è morta dopo essere stata trasferita in ospedale.

 

Roma, 3 febbraio 2016, Nena News –

 

Ancora sangue a Gerusalemme. Secondo quanto riferisce la polizia israeliana, tre giovani palestinesi sono stati uccisi oggi dalla polizia di confine israeliana presso la Porta di Damasco (Città vecchia) dopo aver accoltellato e colpito con armi da fuoco due poliziotte israeliane. La portavoce della polizia israeliana, Luba al-Samri, ha detto che gli agenti avevano fermato tre giovani “sospetti” presso la Porta di Damasco in tarda mattinata chiedendo loro di mostrare i documenti. Mentre uno glieli mostrava, un altro dei ragazzi estraeva la pistola e sparava. La polizia, a quel punto, avrebbe reagito prontamente uccidendo tutti e tre i palestinesi.

Nell’attacco sono rimaste ferite gravamente due poliziotte israeliane di 20 anni. Trasferite all’ospedale Hadassah, una delle due donne è morta per le ferite riportate. L’altra, invece, lotterebbe ancora tra la vita e la morte. Secondo quanto riferisce la Reuters, uno degli aggressori avrebbe sparato ad una delle due poliziotte, mentre la sua collega sarebbe stata accoltellata. Nel luogo in cui è avvenuta l’aggressione sono stati trovati alcuni esplosivi. Da un prima indagine, ha affermato il portavoce della polizia Micky Rosenfeld, risulterebbe che i tre giovani erano armati di armi automatiche e coltelli.

Rese note le identità delle vittime: Ahmad Rajeh Ismail Zakarneh, Mohammed Ahmda Hilmi Kamil e Najeh Ibrahim Abu ar-Rub ed erano del villaggio di Qabatiya vicino a Jenin nella Cisgiordania occupata. Tutti di età compresa tra i 20 e 21 anni.

Secondo fonti palestinesi, le forze armate israeliane accorse sul posto hanno sparato granate stordenti e fatto uso di spray al peperoncino in via Salah ad-Din e as-Sultan Sulaiman nel tentativo di allontanare i palestinesi dall’area in cui è avvenuto l’attacco. Alcuni testimoni oculari – che hanno preferito restare anonimi – hanno detto che gli agenti avrebbero fermato un gruppo di persone perquisendole in modo “umiliante”.

Dall’inizio di ottobre sono 164 i palestinesi uccisi dalle forze armate israeliane. La maggior parte delle vittime è stata raggiunta da colpi di arma da fuoco dopo aver compiuto attacchi contro poliziotti, soldati e civili israeliani. Ventisei, invece, i morti israeliani. Nelle violenze di questi ultimi mesi hanno perso la vita anche un americano e un richiedente asilo eritreo. Quest’ultimo era stato preso per un “terrorista arabo” da una folla inferocita di israeliani alla stazione degli autobus di Be’er Sheva. Nena News

 

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