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16 maggio 2016

 

Erekat, con la Nakba 70% palestinesi profughi

di Michele Monni

 

Segretario Olp: ebrei israeliani e sionisti negano la Catastrofe

   

"So benissimo perché gli ebrei israeliani e i sionisti tentino di negare la Nakba. E' la prova che il mito di 'una terra senza popolo per un popolo senza terra' è appunto un mito. Creato per legittimare quello che è stato fatto alla mia gente. E ora anche i più importanti storici israeliani hanno dimostrato che si tratta di un semplice slogan di comunicazione politica".

    Questa la posizione espressa all'ANSA da Saeb Erekat, segretario generale dell'Olp e storico negoziatore, nel giorno in cui i palestinesi ricordano la 'Nakba' (la 'Catastrofe'), la nascita nel 1948 dello stato di Israele ed il conseguente esodo forzato per circa 700mila di loro.

   

Per questo stamattina a Ramallah sono risuonate le sirene dalle Moschee a ricordo dell'evento. "Con la distruzione e la pulizia etnica di 436 villaggi e il 70% della nostra gente diventata profughi, non penso - ha sottolineato - che ci possa essere ancora un dibattito sul fatto che la Nakba accadde". Ma Erekat non ha sottolineato solo la condizione dei palestinesi della Cisgiordania e Gaza, ma anche quella degli arabi cittadini israeliani trattati come "cittadini di seconda classe, con diverse leggi che li discriminano".

   

Il concetto di "Stato Ebraico, pilone della narrativa e della storia israeliana", sfortunatamente sostenuto da diversi leader internazionali incluso Matteo Renzi" è fatto - ha spiegato ancora - "di espropriazioni in Galilea, a Jaffa e di espulsioni della minoranza beduina a causa di una legge razzista che distrugge il tessuto sociale palestinese al fine di consolidare lo Sato Ebraico".

   

Il segretario politico dell'Olp ha poi sostenuto che il progetto di Ben Gurion, sintetizzato dal motto "il vecchio morirà e il giovane dimenticherà" in riferimento alle violenze del primo conflitto arabo israeliano, "ha fallito". "Dopo 70 anni - ha detto - siamo ancora qui e oggi, nella Palestina storica, tra il mare e il fiume Giordano, gli ebrei sono il 49,1%, una minoranza che domina su di una maggioranza".

   

Dopo aver espresso la propria sfiducia verso la comunità internazionale in riferimento ai 50 anni (nel 2017) di occupazione israeliana in Cisgiordania con "50 anni di forti condanne senza nessuna azione", Erekat ha manifestato invece la propria fiducia verso la società civile, "particolarmente quella europea". "Questa - ha concluso - capisce che non è possibile sostenere un regime coloniale e continuare a parlare di due stati senza il riconoscimento dello Stato di Palestina".

    (ANSAmed).

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