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05/05/2016

 

In Siria la rivoluzione non fu spontanea. Abbiamo guidato noi i ribelli

 

Marcello Foa nel suo blog su il Giornale riporta un'intervista passata non a caso in sordina nei nostri media. Quelli di questo e questo per darvi solo due esempi. La notizia poi proveniva dal Financial Times, fonte di solito considerata come Bibbia dal circo mediatico nostrano. Eppure niente.

 

Scrive Foa: "Capita che la maggior parte dei media anziché riprendere con forza lo scoop e pretendere chiarimenti dai governi coinvolti, preferiscono ignorarlo".

 

Ma qual è lo scoop? Lo sceicco Hamad bin Jassim Al Thani, ex primo ministro del Qatar, sostiene che in Siria la “rivoluzione” o "primavera araba" del 2011, come ci hanno dipinto i nostri media, non fu esattamente un'esplosione spontanea di proteste.

 

Ha dichiarato: “Lo scoppio della crisi in Siria nel 2011 non fu una rivoluzione ma uno scontro politico internazionale. [...] Non l’ho mai detto prima:quando abbiamo iniziato a interferire sulla scena politica siriana, eravamo sicuri che il Qatar avrebbe presto assunto la guida delle operazioni, in parte per la riluttanza dei sauditi a interferire in quel Paese. Poi però la situazione cambi?o, la monarchia saudita decise di intervenire direttamente e ci chiese di sederci sul sedile posteriore. Questo portò a una competizione tra noi e loro”

 

Conclude Foa: "Com’è andata a finire lo sappiamo: l’interferenza di Qatar e sauditi – con il consenso degli Stati Uniti – è costata tra i 200 e i 400m ila morti, la destabilizzazione di una regione e flussi di profughi verso l’Europa. Un disastro sotto ogni punto di vista. Un disastro generato non da una romantica rivolta popolare contro un dittatore, bensì dai giochi di potenze che, quanto ad autoritarismo, non hanno nulla da invidiare ad Assad. Una storia molto diversa da quella raccontata dai media mainstream".

 

Spetta a voi scegliere se continuare a farvi ingannare ogni giorno o essere curiosi di andare oltre il muro di gomma che vi hanno costruito intorno.

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