Fonti:  Hispan Tv  

AL Mayadeen

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Mag 18, 2016

 

La portaerei russa Admiral Kuznetsov si dirige verso la Siria per difendere la Siria dagli attacchi dei terroristi e dei loro patrocinatori

Traduzione e sintesi di Luciano Lago

 

La portaerei russa Admiral Kuznetsov parteciperà, dal primo di Luglio, alle operazioni di difesa della Siria contro i gruppi terroristi patrocinati dall’estero.

Questo il comunicato del Comando russo che ha confermato che la portaerei sta navigando alla volta delle acque del Mediterraneo, verso le coste siriane, dove si andrà a posizionare a largo della base russa di Tartous.

Dal momento in cui sarà disponibile la forza aerea imbarcata sulla portaerei, formata da caccia Su-33, Su-25, Mig.25 3 Mig-29, oltre agli elicotteri K-27, K-29, la nuova base aerea di Hamimim, nella zona di Latakia, attrezzata di recente dai russi, non sarà più indispensabile per l’Esercito russo e siriano, secondo le informazioni del canale russo Zvezda.

La portaerei russa ha come suo impiego la capacità di distruzione di grandi obiettivi marittimi, di fornire appoggio logistico alle navi e ad altri sistemi militari marittimi delle forze amiche di fronte ad offensive del nemico, come l’attacco da portare su obiettivi terrestri delle forze nemiche.

 

Dallo scorso 30 Settembre, a seguito di un richiesta di aiuto militare  fatta del Governo siriano per la lotta antiterrorista,  le forze russe stanno portando a compimento una campagna militare -coordinata con le forze aeree siriane- contro il gruppo terrorista dell’ISIS (Daesh in arabo) e le altre bande jihadiste che operano nel territorio del paese arabo.

La Russia, secondo una informativa, ha aumentato il suo spiegamento militare in Siria, nonostante che in Marzo Mosca avesse annunciato il ritiro della maggior parte del suo contingente che aveva inviato al paese arabo. Mosca non ha fornito dettagli sul totale delle forze schierate nè su quante sono rientrate ma aveva avvisato che, se necessario, avrebbe potuto, nel giro di poche ore, tornare a schierare le sue forze in Siria.

Allo stesso modo la Russia ha confermato, nonostante il ritiro parziale di alcune delle sue truppe, la sua volontà di continuare a fornire il suo sostegno alle forze siriane nella lotta contro i terroristi.

Il ministro russo Lavrov esige che la Turchia produca prove, davanti al CSNU di non appoggiare i terroristi in Siria

L’esigenza che la Turchia provi davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di non appoggiare i gruppi terroristi in Siria, è stata sottolineata in un comunicato web del Ministero degli Esteri russo.

Secondo le dichiarazioni del cancelliere russo Serguei Lavrov, citate dal portale web ufficiale, esiste una sezione della frontiera  Siria/Turchia, circa 90 Km, controllata dalla parte siriana dai terorristi dell’ISIS, e dall’altra parte dalle forze di Ankara.

Il capo del direttore della diplomazia russa ha aggiunto che in questa zona esistono due enclavi curde, e le autorità di Ankara dicono periodicamente che se i curdi iniziano ad espellere l’ISIS da questa sezione, allora le loro truppe non tollereranno che ci sia una saldatura.

Lavrov ha insistito che qualcuno deve combattere in questa area.

Nella sua considerazione, questa sezione risulta piena di buchi, che facilitano  le rotte del contrabbando di armi per gli estremisti.

Lavrov ha aggiunto che questa realtà attesta che una rete molto estesa era stata creata dalla parte turca per continuare ad occultare il flusso dei rifornimenti che vengono fatti ai terroristi.

Il ministro ha informato che la richiesta della Russia è circolata con  una nota non ufficiale nel Consiglio di Sicurezza per qualche tempo, dopo che venivano riferiti avvenimenti da fonti aperte, che confermano la poco favorevole ed inaccettabile attività degli estremisti armati in Siria.

Il cancelliere russo ha ratificato che la Turchia aveva detto, davanti al Consiglio di Sicurezza, che tutte queste informazioni mancavano di fondamento, nonostante che il documento includesse dei nomi delle posizioni occupate dai terroristi e delle organizzzazioni turche coinvolte in questa attività, oltre ad altri dettagli.

“Per questo motivo, invece di negare senza prove, sarebbe meglio spiegare alle Nazioni Unite perchè affermano che questo non corrisponda a verità”, ha insistito il capo della diplomazia del Kremlino.

Inoltre il ministro russo ha chiarito che Mosca non cerca di burlarsi della Turchia nè cerca rivalsa contro alcuno. Si tratta- ha enfatizzato- di contribuire a risolvere il conflitto siriano mediante una via politica pacifica.

Il Ministero della Difesa russo aveva presentato all’inizio di Dicembre del 2015 ( davanti a circa 100 giornalisti nazionali e stranieri e di addetti militari accreditati a Mosca), materiale di documentazione, video, grafici e foto satellitari del percorso delle caravane di autocisterne di petrolio dell’ISIS che procedevano dalla Siria verso la Turchia verso nord, verso l’ovest e l’est.

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