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Syrian Perspective

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25/06/2016

 

L’Esercito Arabo Siriano intrappola i terroristi ad Aleppo

di Ziad Fadil

Traduzione di Alessandro Lattanzio

 

Vi sono diversi importanti fronti combattuti dal legittimo Esercito della Repubblica Araba Siriana, ma alcuno è più sensibile di quello settentrionale di Aleppo. Si può dire che la Provincia di Idlib sia lentamente erosa dall’esercito mentre sempre più posizioni vengono consolidate presso l’area di Jisr al-Shughur, fermo restando che l’attenzione di oggi è su Aleppo, la città più grande della Siria e più industrializzata. Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah in Libano, ha chiarito decisamente che la battaglia per Aleppo è cruciale per l’esistenza del Fronte della Resistenza e alcun sforzo può essere risparmiato nel liberare la città. Perché? E’ risaputo che Erdoghan e la sua banda di stupratori, ladri e saccheggiatori deviano importanti risorse economiche dalle province del nord della Siria alle terre turche dove la sua famiglia, soprattutto, ha inghiottito la maggior parte del profitto di tali attività illegali. Che si tratti degli impianti industriali di Shayq al-Najar o Layramun, presso Aleppo, o di Dayr al-Zur e Homs orientale dove il greggio viene pompato da ingegneri arruolati, alcuni inviati dai turchi, il modello è fin troppo chiaro: se la Siria non recupera i suoi centri economici, la strada della ripresa richiederà molto più tempo e ancora più assistenza finanziaria di quanto molti alleati possano sopportare. Non va dimenticata l’importanza che la puzzola Obama ha dato ad Aleppo. Mentre la visione di Erdoghan di un rinato impero ottomano potrebbe non essere in sintonia con la strategia di Obama, entrambi condividono una sola ossessione, dare sostanza alla presenza “dell’opposizione moderata” ai colloqui di Ginevra, e in mancanza di ciò, gli Stati Uniti continueranno a perseguire la suicida politica di rafforzare i gruppi curdi, nella speranza che tale rapporto comporti la balcanizzazione di Siria e Iraq. Ho discusso in numerosi articoli dell’importanza di bloccare il gasdotto dall’Iran proiettato attraverso l’Iraq verso le coste siriane. Quando ci si avvicina al soggetto, all’ombra delle promesse sconsiderate di Washington ai curdi, si vedrà facilmente il motivo per cui gli Stati Uniti vanno dritti verso un’altra grande debacle in politica estera. I curdi semplicemente non possono estendersi troppo a sud dagli immaginari confini dello Stato curdo che i suoi campioni chiamano “Rojava“. Affinché gli Stati Uniti possano attuare un qualsiasi blocco del gasdotto, Washington deve trattare con lo SIIL, tentando di evitare l’avanzata dell’Esercito Arabo Siriano nella regione. E’ ormai fin troppo chiaro che doppio gioco e pugnalate alle spalle degli Stati Uniti sono usciti dal buio del proverbiale armadio alla luce del giorno. Ed è qui che la Russia ha tracciato la linea. Che siano Arabia Saudita o Stati Uniti a cercare disperatamente di salvarsi da un disastroso fiasco in politica estera, o la Turchia che cerca di realizzare i sogni dell’imbecille al vertice del potere ad Ankara, tali politiche concorrenti, e tuttavia potenzialmente armoniche, vanno direttamente contro gli incrollabili interessi della Federazione Russa. E ciò che è ancor più pericoloso per gli zoticoni della Casa Bianca è il fatto che l’Iran vede l’incursione della NATO in Siria come nient’altro che un’invasione contro l’Iran stesso. L’Iran non può che, senza risparmiare alcuno sforzo, fermare il tentativo maniacale di sterminare il popolo siriano. E non abbiamo ancora visto che il 5% dell’intervento di Teheran nel porre fine al tormento. Solo il futuro dirà quanto ha investito l’Iran nella longevità del governo siriano e delle sue istituzioni.

John Kerry guarda impotente mentre l’Esercito Arabo Siriano a terra, e la sua Aeronautica, sostenuti energicamente dall’Aeronautica russa, decimano ciò che resta dei terroristi supportati dalla NATO ad Aleppo. Ricevo buone notizie sulla situazione nella città. Per la maggioranza vi sono serie privazioni. Distruggere e rubare sono le regole del gioco di oggi e non c’è forza dell’ordine che possa impedirlo. Tuttavia, come un amico mi ha detto, “le sanguisughe che campano sulla popolazione di Aleppo sanno che è giunto il momento di trovare un altro lavoro“. Ha senso la chiusura dell’arteria Ayntab (Gaziantep) – Castillo che condanna a morte non solo i terroristi di Aleppo, ma anche i loro sostenitori e i vampiri che succhiano il sangue dalla popolazione innocente di questa grande città. I gangster sono ben noti al popolo e al governo. La loro fine non sarà bella. Le roccaforti dei gruppi terroristici, quasi tutti di Jabhat al-Nusra/al-Qaida, Ahrar al-Sham e Jaysh al-Fatah, sono ad al-Layramun, Jamiyat al-Zahra e Bani Zayd. Si tratta di aree in cui terroristi non possono permettersi di perdere, se non perdendo tutta Aleppo. Queste aree sono costantemente rifornite dalla Turchia, da Gaziantep dove l’MI6 inglese ha per lo più “contractors indipendenti”, verso la città passando da Azaz e dall’autostrada di Castillo. È la linfa vitale dei terroristi che non va recisa. Sempre più intensamente nelle ultime 2 settimane, le forze aeree siriane e russe polverizzano Bani Zayd, quartiere del tutto spopolato ad eccezione dei terroristi e loro famiglie. I terroristi di Jabhat al-Nusra/al-Qaida e Ahrar al-Sham si sono deliberatamente riuniti nella zona, per dare a Kerry la foglia di fico affinché tali gruppi qui non siano attaccati, dato che non sono definiti “gruppi terroristici” come al-Qaida o SIIL. I russi ne hanno avuto abbastanza di tale speciosità e Kerry sa che Ahrar al-Sham sé rifiutato di staccarsi da al-Qaida. Temendo lo scontro con l’Aeronautica russa, gli Stati Uniti non hanno insistito troppo ad alleviare l’area. Ieri, la Syrian Arab Air Force ha condotto più di 40 sortite sganciando le nuove bombe pesanti acquisite dalla Russia. Mentre tutto ciò accade, le forze di Hezbollah a Nubul e Zahra avanzano verso sud (circa 2000 effettivi) per incontrarsi con le nuove forze dal Libano. Tutto questo in coordinamento con l’Alto Comando siriano. L’assalto a Bani Zayd e ad al-Layramun avverrà quando tutte le forze interessate saranno in posizione. Da oggi l’autostrada che da Gaziantep va Castillo è chiusa all’80%, e lo sarà totalmente al più presto. Parlando delle forze che si raggruppano, Hezbollah ha inviato 1500 truppe scelte per sostenere le forze già presenti ad al-Hadhar. Nel frattempo, vi è la conferma che la 4.ta Divisione meccanizzata al comando del Maggior-Generale Mahir al-Assad è arrivata a sud di Aleppo per supportare gli altri gruppi, come Liwa al-Quds e PDC, nel sterminare i ratti sostenuti dagli anglo-statunitensi. Ho una notizia, seppure vaga, secondo cui i PDC assaltavano la posizioni di Ahrar al-Sham nella zona di Jamiyat al-Zahra, eliminando più di 30 ratti. I combattimenti interessano le nostre truppe che avanzando su Qubatan al-Jabal. Nel tentativo di impedire il rischieramento, i terroristi hanno fatto esplodere 2 tunnel causando pochi danni ai nostri soldati e ai loro armamenti. Assistiamo all’equivalente del D-Day.

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