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24 settembre 2016

 

Kerry e Lavrov fanno un piccolo passo avanti. Ma è un valzer: 150 raid su Aleppo

di Guido Keller

 

John Kerry e Sergei Lavrov avrebbero fatto “piccoli passi avanti” a New YorkNew in tema di crisi siriana. E’ quanto ha riferito lo stesso segretario di Stato Usa a termine dell’incontro con l’omologo russo, ma la realtà delle cose vede la situazione della città siriana di Aleppo catastrofica, con almeno decine di morti nei raid compiuti dall’aviazione russa e da quella siriana nelle ultime ore.

D’altro canto la metà della città siriana è in mano a combattenti che non hanno mai deposto le armi e che di “moderato” hanno ben poco, a cominciare da Jabar Farh al-Sham, ex Jabat al-Nusra e diramazione siriana di al-Qaeda, per arrivare a Ansar al-Sham e a Yaish al-Islam, gruppi salafiti alleati dei qaedisti che hanno dichiarato di non volerne sapere di tregua e che fino a ieri sedevano al tavolo delle trattative di Ginevra.

In oltre 150 raid portati a termine nelle ultime ore sarebbero morti una novantina di civili (le cifre oscillano a seconda delle agenzia. la Reuters parla di 70) di cui molti bambini, poiché ad Aleppo est vi sarebbero, secondo l’Onu, tra le 250 e le 300mila persone che non hanno lasciato la città nonostante l’apertura da parte dei militari di tre corridoi.

La battaglia di Aleppo, in corso ormai da febbraio, ha preso il via nonostante la tregua proclamata in quel periodo poiché i satelliti russi avevano evidenziato l’ammassamento di uomini e mezzi pronti a compiere un’offensiva massiccia approfittando del cessate-il-fuoco.

Poiché la soluzione della crisi siriana può essere solo politica, l’inviato speciale dell’Onu Staffan de Mistura sta spingendo per riprendere gli incontri tra le parti di Ginevra, tavolo dove siedono su volere dell’Arabia Saudita gruppi considerati da

 

Damasco e da Mosca “terroristici”, ma dove mancano i curdi dell’Ypg che hanno liberato Kobane e lottato contro l’Isis, su volere della Turchia.

de Mistura ha detto ieri alla Novosti di essere preoccupato perché il tempo disponibile per riprendere le trattative è davvero poco, in quanto sta per entrare nel vivo la lotta per le presidenziali Usa, periodo in cui l’attenzione di Washington per la politica estera potrebbe decrescere: de Mistura ha potuto appurare che già oggi manca la volontà di convocare un nuovo tavolo tra le parti a Ginevra.

Sempre ieri ad Aleppo ovest, cioè la parte controllata dai regolari siriani, sì è svolta una riunione fra rappresentanti del governo ed esponenti della città per rilanciare una proposta di “riconciliazione” tra le due parti della città quale “unico modo per sconfiggere i terroristi” e “riportare la popolazione tra le braccia della patria”, ma ad Aleppo est la cosa è stata tacciata come “pura propaganda”

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