euronews - 26/09/2016 - “Alcuni tra i giorni peggiori da quando è iniziata la guerra in Siria”. Le parole dell’inviato dell’Onu Staffan de Mistura arrivano mentre si intensificano i combattimenti in particolare nell’area di Aleppo dove l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (organismo basato nel Regno Unito) ha registrato almeno 23 morti nella sola giornata di domenica. Sotto accusa i raid delle forze di Damasco o dell’aviazione russa. L’ambasciatore all’Onu Samantha Power ha parlato di “barbarie” commesse dalla Russia che, assieme a Damasco, ha lanciato “150 attacchi nelle ultime 72 ore”. È stata una delle posizioni più morbide verso Mosca tra quelle espresse durante la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. “La Russia collabora con il governo di Damasco nel commettere crimini di guerra” ha detto chiaramente l’ambasciatore britannico Matthew Rycroft. Il Ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault ha chiamato in causa, accanto alla Russia, anche l’Iran, chiedendo a Mosca e Teheran di dimostrare senso di responsabilità, fermando l’escalation militare attuata dal regime di Bashar Al-Assad. “In caso contrario Russia ed Iran saranno complici dei crimini di guerra commessi ad Aleppo” ha detto il Ministro francese. E mentre le bombe continuano a cadere, 70 camion carichi di aiuti umanitari gestiti dalla Croce Rossa Internazionale hanno raggiunto diverse località: Madaya e Zabadani, vicino a Damasco, e i villaggi di Foua e Kefraya nella provincia Nord-occidentale di Idlib. Luoghi che hanno ricevuto aiuti per la prima volta negli ultimi 6 mesi.


euronews - 25/09/2016 - In Siria i ribelli sostengono di aver riconquistato il campo profughi palestinese di Handarat, a nord di Aleppo, che era stato preso dalle forze del regime di Assad. L’esercito ha in seguito bombardato il sito, gli insorti lo accusano di lanciare bombe al fosforo. Secondo media locali vicini all’opposizione bombe incendiarie sono state sganciate sulla località di Huraytan, sempre a nord di Aleppo. La stessa Aleppo continua a essere bombardata: dall’inizio della nuova offensiva dell’esercito siriano contro i quartieri ribelli negli ultimi tre giorni sono state uccise almeno 115 persone, secondo un nuovo bilancio dell’Osservatorio siriano per i Diritti Umani. Due milioni di abitanti restano senz’acqua corrente, ha avvertito l’Unicef che teme il diffondersi di malattie particolarmente fra i bambini.


euronews - 25/09/2016 - La Russia sotto accusa al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il suo ruolo in Siria al fianco del regime. “Sono giorni agghiaccianti ad Aleppo, i peggiori dall’inizio del conflitto in Siria”, ha dichiarato l’inviato speciale dell’Onu Staffan de Mistura. L’ambasciatrice degli Stati Uniti, Samantha Power, ha accusato la Russia di “abusare” del proprio potere di veto per ostacolare azioni più dure contro Assad: “Quando la Russia sostiene il falso noi dobbiamo denunciarlo. Quello che la Russia sta facendo non è contro-terrorismo, ma barbarie”. Una nuova tregua negoziata da Washington e Mosca era durata appena una settimana fallendo lunedì scorso. “Portare la pace in Siria è un compito quasi impossibile ora”, sostiene l’ambasciatore russo all’Onu, Vitaly Churkin, lanciando un’accusa contro i gruppi ribelli. “Oltre 200.000 persone ad Aleppo sono diventate prigioniere di gruppi terroristici, Jabhat al-Nusra e altri. Cercano di usare donne e bambini come scudi umani. I raid aerei vengono usati soltanto contro le posizioni dei militanti e con bombe a guida laser”. Francia e Regno Unito hanno denunciato crimini di guerra ad Aleppo, sottolineando che il regime siriano appoggiato dalla Russia utilizza bombe anti-bunker e armi incendiarie che uccidono civili. “Gli abitanti di Aleppo stanno subendo un’offensiva di crudeltà senza precedenti, inarrestabile”, afferma l’ambasciatore britannico Matthew Rycroft. “È sempre più chiaro che è un’offensiva che va oltre le capacità dell’aeronautica militare siriana. È difficile negare che la Russia collabori con il regime siriano per compiere crimini di guerra”. Rycroft ha anche evocato il ricorso davanti alla Corte Penale Internazionale competente per i crimini di guerra. La riunione era stata convocata da Stati Uniti, Regno Unito e Francia che intendono fermare l’offensiva lanciata da Siria e Russia venerdì.

top