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Feb 4th, 2016

 

L’esercito avanza e l’inviato Onu de Mistura “sospende temporaneamente” i colloqui di Ginevra

di Enrico Oliari

Direttore

 

La notizia della rottura da parte dell’esercito siriano dell’assedio delle cittadine di Nubol e Zahraa, nella Siria settentrionale, ha raggelato gli animi dei delegati delle opposizioni ai colloqui di Ginevra, per cui è stato ritenuto opportuno sospendere le trattative volte ad individuare una proposta di compromesso per giungere al cessate-il-fuoco e ad un governo di unità nazionale.

I due piccoli centri urbani, a maggioranza sciita e assediati da quattro anni dalle forze anti-regime e dagli alleati qaedisti di Jabat al-Nusra, sono situati sulla via principale che dalla Turchia arriva ad Aleppo, la seconda città del paese, per cui l’azione dei militari di regolari, supportati dai raid aerei russi, dagli Hezbollah iraniani e da unità dei pasdaran iraniani, ha permesso a Damasco di tagliare la principale via dei rifornimenti di armi, uomini e munizioni destinati ai ribelli e ai miliziani di Aleppo.

Ieri Salem al-Meslet, portavoce dell’Alta rappresentanza delle opposizioni (Hnc) nei colloqui di Ginevra, ha accusato la comunità internazionale di essere “cieca di fronte al massacro” in corso ad Aleppo, dove i raid russi sono di un’intensità “mai vista”: oltre 270 in solo 48 ore e “nessuno dice niente”.

 

La cosa fa presagire un’importante offensiva sulla città dei militari fedeli a Bashar al-Assad, per cui il nutrito gruppo di delegati delle opposizioni, che già a Ginevra ha avuto colloqui preliminari con l’inviato dell’Onu Staffan de Mistura, ha dovuto fare un passo indietro e chiedere la sospensione dei lavori.

D’altronde più l’esercito siriano guadagna terreno, più le opposizioni perdono potere contrattuale. E perdono forza anche le potenze straniere che le sostengono, come nel caso dell’Arabia Saudita che, oltre a volere al tavolo gruppi in odore di jihadismo e considerati da Siria e Russia terroristi (Ahrar al-Sham e Jaysh al-Islam), ha preteso e ottenuto insieme alla Turchia l’esclusione dei curdi di Kobane dai colloqui e dalle trattative. Da notare che Riyad sponsorizza a Ginevra l’Hnc, che raggruppa ben 32 fazioni di ribelli sunniti tra cui gruppi dichiaratamente salafiti.

Staffa de Mistura, che in una dichiarazione alla Radiotelevisione svizzera (Rts) aveva ammesso che un fallimento a Ginevra “è sempre possibile, particolarmente dopo cinque anni di una guerra orribile. Ma se falliremo questa volta (…), non ci sarà più speranza”, ha quindi annunciato una “sospensione temporanea” dei colloqui di Ginevra, fissando la ripresa dei contatti per il 25 febbraio.

Evidentemente un lasso di tempo utile per valutare la situazione alla luce di nuovi sviluppi.

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