Fonte: Counterpunch

http://znetitaly.altervista.org/

2 novembre 2016

 

Comprendere Aleppo

di John Wight

Traduzione di Maria Chiara Starace

 

Comprendere Aleppo vuol dire comprendere se  sono Washington e i suoi alleati oppure l’esercito siriano e la Russia che liberano Raqqa, la  capitale del cosiddetto Stato Islamico.

Questo è il motivo per cui non ci vuole un genio militare per discernere il perché Washington sia stata determinata a prolungare l’operazione militare che sta venendo condotta dall’esercito siriano, appoggiato dalla Russia, per liberare Aleppo est che resta occupata dal Fronte Nusra e dai ‘moderati’ che combattono a fianco del gruppo Salafita-jihadista. Mantenere le forze militari siriane e russe  impantanate  là, è fondamentale per permettere alla coalizione guidata dagli Stati Uniti di completare l’operazione attualmente in corso, di riprendere dall’ISIS la città irachena di Mosul, prima di continuare un’avanzata da est a ovest al di là del confine siriano, per prendere Raqqa.

Questo permetterà che Raqqa venga costituita come la capitale di fatto delle cosiddette forze siriane moderate che saranno in grado di riorganizzarsi lì, presumibilmente sotto la copertura di una no-fly zone imposta dagli Stati Uniti, per controbilanciare l’autorità del governo di Assad a Damasco. Questo sviluppo renderebbe anche possibile stabilire una presenza permanente dell’esercito americano in un paese che è stato per lungo tempo fondamentale per l’obiettivo di Washington di dominare la regione.

Che ogni aspetto di una tale strategia sia illegale in base ai termini della Carta dell’ONU è di minor rilievo per una potenza imperialistica che ha per lungo tempo trattato la legge internazionale come un extra opzionale quando si tratta di perseguire i suoi obiettivi strategici e geopolitici in tutto il globo. Quando si tratta di Medio Oriente parliamo di una regione ricca di risorse naturali, specificamente di petrolio.

Anche se non è essenziale in termini di necessità di energia degli Stati uniti, il mare di petrolio su cui si trova la regione, è innegabilmente fondamentale per la stabilità dei prezzi dell’energia globale, che è essenziale per l’economia degli Stati Uniti.

Come ha osservato Gal Luft, consigliere al Consiglio di sicurezza degli Stati Uniti

In un rapporto del 2014: “Mentre gli Stati Uniti non dipendono dal Medio Oriente per la fornitura materiale dell’olio, dipendono invece da quella zona per la stabilità dei prezzi. L’economia statunitense è altamente sensibile alle impennate nei prezzi del petrolio.” Luft continua: “Negli scorsi 40 anni, ogni importante aumento dei prezzi del petrolio era seguito da una recessione, e la maggior parte di quegli aumenti si verificava come conseguenza di trambusto politico in  Medio Oriente: l’embargo del petrolio arabo, la guerra Iran-Iraq, l’invasione irachena del Kuwait, ecc.”

Addirittura in gennaio, il segretario della  difesa degli Stati Uniti, Ashton  Carter, discuteva l’importanza di Raqqa per la strategia militare degli Stati Uniti in Siria.  In un discorso alla 101 Divisione aerotrasportata, nel suo quartier generale di Fort Campbell, in Kentucky, il 13 gennaio, ha detto: “…la mappa del piano della nostra campagna ha delle grosse frecce che indicano sia Mosul che Raqqah. Cominceremo facendo crollare il controllo dell’ISIS su entrambe queste città e poi ci impegneremo in operazioni di eliminazione in altri territori che l’ISIL [ISIS] tiene in Iraq e in Siria.”

E’ un obiettivo che il segretario della difesa degli Stati Uniti, ha strombazzato di nuovo in un’intervista intervista alla NBC. “E’ stata per lungo tempo parte del nostro piano che l’operazione per Mosul sarebbe iniziata quando è iniziata,” ha rivelato Carter. “Questo è un piano che risale a molti mesi fa e anche che Raqqa sarebbe seguita subito dopo.”

Gli inutili lamenti  che ci hanno ammannito nelle recenti settimane Washington e i suoi delegati, accusando la Siria e la Russia di prendere di mira i civili ad Aleppo est, non è niente altro che una diversione. E’ designata a mitigare quella che è una difficile operazione militare per liberare una popolazione civile che è tenuta in ostaggio dai macellai settari e di Nusra e di altri gruppi terroristi, usando donne e bambini come scudi umani. Sappiamo che questo è vero perché, anche se le forze russe e siriane stabiliscono regolarmente dei corridori umanitari per permettere ai civili di andare via da Aleppo Est, viene loro impedito di fare così, sotto pena di uccisione.

L’ipocrisia è messa a nudo quando consideriamo la mancanza di preoccupazione a Washington riguardo ai civili che vivono ad Aleppo ovest, controllata dal governo, i quali sono stati sottoposti a un regno del terrore sotto forma di attacchi missilistici diurni e notturni e di bombe al gas velenoso lanciate da Nusra e dai loro alleati ‘moderati’ nella parte est della città.

Anche la strategia onnicomprensiva di Washington nel conflitto ci permette di comprendere il suo rifiuto di separare quei gruppi di ‘ribelli moderati’ sui quali sostiene di avere una certa influenza, dalle loro controparti di Nusra, anche nei termini del cessate il fuoco decisi tra Washington e Mosca all’inizio di settembre. Il cessate il fuoco è stato interrotto soltanto sei giorni dopo che era cominciato, da un attacco aereo condotto dagli Stati Uniti che ha ucciso moltissimi soldati siriani durante una battaglia contro l’ISIS nella città orientale di Deir Ezzor, che Washington sosteneva fosse un errore. Questa affermazione dovrebbe essere presa con le pinze, come al solito, specialmente quando consideriamo che Deir Ezzor è adiacente a Raqqa, nella Siria orientale, e perciò sarà fondamentale per qualsiasi futura operazione congiunta di Siria e Russia, per liberare la città.

Arrivare a Raqqa prima dell’esercito siriano e dei suoi alleati, è ora essenziale per gli Stati Uniti, dato che costituisce l’ultimo tentativo quando si tratta dell’obiettivo di abbattere il governo di Assad a Damasco, che è stato sempre una spina nel fianco dell’egemonia statunitense nella regione insieme ai piani regionali dei suoi più stretti alleati in Medio Oriente: Israele e Arabia Saudita.

Dato che la Siria è inevitabilmente indebolita, gli strateghi americani credono che anche Hezbollah e l’Iran, i garanti principali,  si siano indeboliti – per non parlare del diminuito potere della Russia, quando si arriva alla lotta più vasta per un’alternativa multipolare allo status quo monopolare

In una replica della corsa a Berlino alla fine della seconda guerra mondiale, il cui risultato ha modellato il futuro dell’Europa e del più vasto mondo nel contesto della successiva Guerra Fredda, il futuro della Siria, del Medio Oriente e  di un mondo che

Chiede a gran voce un’alternativa multipolare all’egemoni globale statunitense, può ben riassumersi in una corsa per Raqqa.

 


John Wight è autore di un memoriale su Hollywood  politicamente scorretto e irriverente – Dreams That Die [Sogni che muoiono], pubblicato da Zero Books. Ha anche scritto cinque romanzi che sono disponibili come Kindle eBooks. Potete seguirlo su Twitter: @JohnWight 1.


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

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Originale: http://www.counterpunch.org/2016/11/02/understanding-aleppo

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