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SputnikNews

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7 feb 2016

 

Distruggere la Siria ... e ottenere che altri paghino

di  Finian Cunningham

 

I cittadini del mondo sono invitati a scavare in profondità per gli aiuti umanitari in Siria. Dopo cinque anni di guerra e milioni di sfollati ci viene detto che c'è un bisogno urgente di dare una mano. Nel corso di una cosiddetta Conferenza dei Donatori a Londra, questa settimana, il primo ministro britannico David Cameron ha fatto appello al resto del mondo di sborsare 8 miliardi di dollari per aiutare la Siria devastata dalla guerra.

 

Tra le 60 nazioni presenti alla Conferenza c’erano Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Turchia, Arabia Saudita e Qatar. Figure di spicco provenienti da questi paesi si torcevano le mani, in angoscia per la difficile situazione dei rifugiati siriani. Il capo della diplomazia di Washington, John Kerry, ha detto ai delegati: "Gente ridotta a mangiare erba e foglie e uccidere animali randagi per sopravvivere giorno per giorno, è qualcosa che dovrebbe strappare alla coscienza di tutte le persone civili e noi tutti abbiamo la responsabilità di rispondere a questa tragedia". Il capo delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha invitato le nazioni ad "assumersi la responsabilità di porre fine alla crisi in Siria".

Assumersi la responsabilità per uscire dalla crisi? Che ne dite di assumersi la responsabilità per cominciare?

 

Cameron, Kerry e il resto di questi ciarlatani ci dovrebbero risparmiare il ricatto emotivo. La maggior parte dei governi rappresentati alla conferenza di Londra sono gli stessi mandanti ed esecutori della distruzione della Siria. Perché il resto del mondo dovrebbe pagare per i loro crimini? Questo non vuol dire che la gente dovrebbe semplicemente voltare le spalle ad altri esseri umani bisognosi. Ma veniamo a qualche pensiero onesto.

Sono quei governi e quei singoli politici che sovrintendono al cambio di regime in Siria che dovrebbero pagare per le loro violazioni, sia attraverso riparazioni finanziarie massicce che con il carcere. E perché non con entrambi.

 

Il caso è inconfutabile. La trama del cambio di regime guidata dagli Stati Uniti per sottomettere la Siria risale a diversi anni addietro, secondo numerose fonti, come le rimesse telegrafiche diplomatiche americane diffuse dal sito di denuncia Wikileaks, le testimonianze dell’ex ministro degli Esteri francese Roland Dumas e dell’ex Comandante Supremo della NATO il Generale Usa Wesley Clark. Che tale criminalità possa sembrare solo piuttosto bizzarra, è in gran parte dovuto alla doverosa dissimulazione dei mezzi di informazione occidentali. Ma non è stravagante. Si, è documentato e dimostrabile.

 

I governi occidentali sono colpevoli in un progetto criminale per un cambio di regime in Siria, come in innumerevoli altri sfortunati paesi. Dall’esplosione di violenza a metà marzo 2011, il paese arabo è stato un ossario di guerre segrete che hanno coinvolto i più vili mercenari terroristi. Quelli che si prendono la responsabilità ultima per la violenza sono gli autori della trama del cambio di regime in Siria. In cima alla lista sono Washington, Londra, Parigi, così come i regimi regionali loro clienti.

Con una stima di 250.000 morti e quasi la metà dei 23 milioni di abitanti trasformati in profughi, il danno totale della guerra alla Siria è stato stimato essere di almeno 100 miliardi di dollari. Questo è ciò che Washington e i suoi alleati devono alla Siria e, senza dubbio, molto, molto di più, tuttavia questi stati canaglia che distruggono i paesi stanno cercando di carpire denaro ai cittadini del mondo per pagare i loro eccessi criminali, con il motivo emozionale degli Aiuti Umanitari.

 

Washington e i suoi co-cospiratori per la guerra segreta in Siria vogliono che il resto del mondo paghi per i loro atti criminali, blandendo le Nazioni Unite, l'Unione Europea e chiunque altro che sborserà Aiuti Umanitari. Non vi sbagliate, tutto questo finirà per ricadere sui contribuenti ordinari, lavoratori e famiglie, essi pagheranno il conto per gli impegni finanziari dei loro governi ipocriti. In altre parole, le potenze occidentali come Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna insieme con i regimi regionali loro clienti, Turchia, Arabia Saudita e Qatar, hanno scatenato caos e omicidi di massa in un paese sovrano, una volta pacifico, e invece di essere chiamati a rispondere ai sensi del diritto internazionale, per la loro aggressività criminale, questi stati canaglia stanno ottenendo dal resto del mondo sovvenzioni per la loro diabolica impresa.

 

La Conferenza dei Donatori a Londra questa settimana è stata la quinta di una serie che risale al 2012. L'anno scorso, la raccolta fondi è scesa ben al di sotto dei suoi appelli. Quest'anno, il leader britannico David Cameron ha fatto in modo di aggiungere all'appello l’urgenza. Scrivendo sul quotidiano The Guardian, Cameron ha detto: "fondi sufficienti a garantire i principi fondamentali di vita di cui questi rifugiati hanno bisogno, devono essere il minimo previsto." Il premier britannico ha sottolineato la necessità di una maggiore quantità di aiuti concessi ai centri profughi in Libano, Giordania e Turchia, dove quasi cinque milioni di siriani sono stati sfollati e stanno languendo in squallidi campi. L’apparente preoccupazione di Cameron smentisce la sua vera preoccupazione. Egli non vuole più rifugiati in streaming in Europa o verso la Gran Bretagna. Ecco perché il leader britannico ora sta chiedendo più donazioni internazionali indirizzate verso i paesi limitrofi della Siria al fine di mantenere lì rifugiati.

 

Tornando al capo delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, egli ha detto alla conferenza di Londra: La situazione in Siria è più vicina all’inferno di quanto si abbia probabilità di trovare su questa terra. La Siria è davvero un inferno sulla Terra. Fatto da persone come Cameron e Kerry con le quali Ban Ki-Moon si spalleggia questa settimana a Londra.

 

La Turchia era rappresentata dal Primo Ministro Ahmet Davutoglu che ha cercato di dare la colpa della crisi umanitaria al governo siriano di Bashar al-Assad e all'intervento militare russo. Le bugie di Davuto?lu sono particolarmente nauseanti dato il ruolo di Ankara in qualità di transito per i terroristi infiltrati in Siria e per le continue minacce di un’invasione militare definitiva in Siria.

 

Il ruolo della Turchia, membro della NATO, nell’alimentare la crisi dei rifugiati in Siria attraverso le sue macchinazioni per il cambio di regime è acutamente riprovevole. Eppure Ankara sta per ricevere 3.4 miliardi di dollari dei contribuenti dell'Unione Europea, presumibilmente per aiutare ad arginare il flusso dei rifugiati verso l'Europa. Questo è solo un aspetto della tendenza generale che Washington e i suoi alleati stanno stabilendo con un’audacia mozzafiato. Essi hanno quasi distrutto la Siria con la loro guerra segreta utilizzando terroristici per procura, eppure stanno ottenendo che il resto del mondo paghi per i loro crimini. Il costo dei crimini di guerra imperialisti viene sempre scaricato sulla gente comune dai loro governanti. A tal riguardo, nulla è cambiato molto. Solo che la truffa è diventata spaventosamente più sfacciata.

 


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7 feb 2016

 

Destroy Syria…Get Others to Pay

By Finian Cunningham

 

Citizens of the world are being asked to dig deep for humanitarian aid to Syria. After five years of war and millions displaced there is an urgent need for the world to lend a hand, we are told.

At a so-called “donor conference” in London this week, British prime minister David Cameron appealed to the rest of the world to stump up $8 billion to help war-torn Syria.

Among the 60 nations attending the confab were the US, France, Britain, Turkey, Saudi Arabia and Qatar. Senior figures from these countries were wringing their hands in anguish over the plight of Syrian refugees.

Washington’s top diplomat John Kerry told delegates: “With people reduced to eating grass and leaves and killing stray animals in order to survive on a day-to-day basis, that is something that should tear at the conscience of all civilized people and we all have a responsibility to respond to it.”

UN chief Ban Ki-Moon adjured nations to “take responsibility to end the crisis in Syria”.

Take responsibility for ending the crisis? How about taking responsibility for beginning it?

Cameron, Kerry and the rest of these charlatans should spare us the emotional blackmail. Most of the governments represented at the London conference are the very instigators and perpetrators of Syria’s destruction.

Why should the rest of the world pay for their crimes?

This is not to suggest that people should simply turn their backs on fellow humans in dire need. But let’s get some straight-thinking here.

Those governments and individual politicians who oversaw regime change in Syria should be paying for their violations, either through massive financial reparations or in jail time. And why not both.

The case is irrefutable. The US-led regime-change plot to subjugate Syria goes back several years, according to numerous sources, such as American diplomatic cables released by the whistleblowing site Wikileaks, former French foreign minister Roland Dumas and ex-NATO supreme commander US General Wesley Clark.

It is only largely due to the dutiful dissembling by the Western news media that such criminality might seem rather outlandish. But it is not outlandish. It is documented and provable.

Western governments are culpable in a criminal scheme of regime change in Syria, as they have been in countless other unfortunate countries.

From the outbreak of violence in mid-March 2011, the Arab country has been a charnel house of covert war involving the most vile terrorist mercenaries. Those who take ultimate responsibility for the violence are the authors of the regime-change plot in Syria.

Top of the list are Washington, London, Paris, as well as their regional client regimes.

With an estimated 250,000 dead and nearly half of the 23 million population turned into refugees, the total war damage to Syria has been estimated to be at least $100 billion. This is what Washington and its allies owe Syria — and no doubt far, far more — and yet these country-destroying rogue states are trying to wheedle money out of world citizens to pay for their criminal excesses, with the emotional plea of “humanitarian aid”.

Washington and its co-conspirators for covert war in Syria want the rest of the world to pay for their criminal scheming by cajoling the UN, the European Union and anyone else who will listen to fork out “humanitarian aid”. Make no mistake this will eventually translate into ordinary taxpayers, workers and families, paying the bill for their governments’ sanctimonious financial pledges.

In other words, Western powers like the US, Britain and France together with their regional client regimes in Turkey, Saudi Arabia and Qatar, unleash mass murder and mayhem on a once peaceful, sovereign country — and instead of being held to account under international law for their criminal aggression, these rogue states are getting the rest of the world to subsidize their evil enterprise.

The “donor conference” in London this week was the fifth in a series going back to 2012. Last year, the fundraiser fell well short of its appeals. This year, British leader David Cameron went out of his way to give the appeal added urgency.

Writing in the Guardian newspaper, Cameron said: “Sufficient funding to guarantee the basics of life that these refugees need must be the bare minimum expected of us.”

The British premier emphasized the need for more aid given to refugee centers in Lebanon, Jordan and Turkey, where nearly five million Syrians have been displaced and are languishing in squalid camps.

Cameron’s apparent concern belies his real worry. He doesn’t want any more refugees streaming into Europe and towards Britain. That’s why the British leader is now calling for more international donations and for the cash to be thrown at Syria’s immediate neighbors in order to keep refugees there.

Going back to UN chief Ban Ki-Moon, he told the London conference:

The situation in Syria is as close to hell as we are likely to find on this Earth.

Syria is indeed a hell on Earth. Made by people like Cameron and Kerry with whom Ban Ki-Moon was rubbing shoulders with in London this week.

Turkey was represented by prime minister Ahmet Davutoglu who tried to blame the humanitarian crisis on the Syrian government of Bashar al-Assad and Russia’s military intervention.

Davutoglu’s lies are particularly nauseating given Ankara’s role in acting as a conduit for terror brigades infiltrating Syria and his country’s ongoing threats of outright military invasion.

NATO member Turkey’s role in fueling Syria’s refugee crisis through its regime-change machinations is acutely reprehensible. And yet Ankara is to receive $3.4 billion from European Union taxpayers, allegedly to help with stemming the flow of refugees into Europe.

This is just one aspect of the general trend that Washington and its allies are establishing with breath-taking audacity. They have all but destroyed Syria with their covert war using terrorist proxies, and yet they are getting the rest of the world to pay for their crimes.

The cost of war and imperialist crimes was always offloaded on to ordinary people by their rulers. In that regard, nothing much has changed. Except that the scam has become even more brazen.

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