Fonti: Veterans Today

Sputnik News

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Feb 10, 2016

 

Fronte Sud: Notizie di un intervento turco saudita in Siria

Traduzione di Manuel de Silva

 

Si profila un intervento turco Saudita in Siria: le ultime informazioni arrivate parlano di una brigata motorizzata saudita, equipaggiata con veicoli blindati, che sarebbe stata trasferita alla frontiera con l’Iraq. Questa forza potrebbe diventare il primo nucleo di una forza congiunta che potrebbe utilizzarsi per appoggiare un intervento turco in Siria per conto della coalizione diretta dai sauditi.

L’equilibrio militare nel nord della Siria sta rapidamente cambiando. L’Esercito Siriano e le milizie locali, appoggiate dalla forza aerea russa, hanno tagliato le principali linee di rifornimento dalla Turchia utilizzate dai terorristi ed hanno circondato le forze dei miliziani rimaste in Aleppo.

Questo è stato possibile grazie  alle azioni delle forze aereospaziali russe che hanno distrutto le fonti di finanziamento che i terroristi avevano fin dal 2015. Così possiamo osservare la rottura nel campo di battaglia  che porta ad un collasso completo, passo dopo passo, delle forze dei terroristi in Siria. Questa situazione serviva anche ai patrocinatori stranieri che erano interessati nel rovesciamento del governo di Assad.

 

Nella situazione contemporanea il regime di Erdogan opera come il principale creatore e patrocinatotore della minaccia terroristica in Medio Oriente. La Turchia è una parte cruciale nella rete terrorista che permette ai gruppi terroristi in Siria di ricevere rinforzi e forniture di armi . Le elites turche hanno un forte interesse d’affari predominante nel contrabbando del petrolio con i terroristi in Siria.

Le ambizioni imperiali di Erdogan nel Medio Oriente svolgono anche un ruolo importante nel conflitto. Erdogan ritiene che uno smembramento della Siria gli permetterebbe di stabilire un protettorato o incluso occupare la parte nord del paese arabo.

I successi delle forze che lottano contro il terrorismo in Siria hanno distrutto la sua  speranza di realizzare facimente questi piani. Tenendo questo in conto, il regime di Erdogan ha messo in marcia i preparativi per un intervento diretto nel paese senza alcun mandato legale. Un forte concentrazione di mezzi e militari turchi si osserva già dalla frontiera fra Siria e Turchia, da fonti civili e militari. Inoltre ci sono prove di video incontrovertibili che dimostrano che le truppe turche hanno realizzato una serie di bombardamenti di artiglieria attraverso la frontiera sul territorio siriano, violando la sovranità del paese.

Gli esperti suggeriscono che la Turchia si appresterebbe  a schierare circa 18.000 soldati con l’appoggio sostanziale dell’artiglieria e di forze dall’aria per occupare una porzione di territorio profondo 30 Km. dalla frontiera, partendo dalla città di Jarabulus verso ovest, fino alla città di Azaz. L’operazione copre un area sotto controllo dell’ISIS, e fornirebbe una assistenza militare diretta ai terroristi ed faciliterebbe lo stabilimento di una zona franca di ammortamento delle loro forze nel nord della Siria. Questo farebbe aumentare drasticamente le tensioni con l’esercito arabo siriano (SAA) e gli elementi curdi siriani della forza del SDF. Tuttavia l’esercito turco è totalmente capace di completare il primo passo, diretto a spingere le forze del SAA e le forze di autodifesa fuori della zona menzionata ed occupare una parte importante del nord della Siria.

In questo passaggio probabilmente si troverebbe ad affrontare una dura risposta della formazione militare russa situata nel paese. Le forze di terra russe ed i sistemi della marina da guerra di difesa aerea e gli aerei da combattimento sono totalmente in grado  di annientare la forza aerea turca, cosa che permetterebbe al governo della Siria di attaccare le forze di intervento turche. Così le forze della lotta contro il terrorismo avrebbero l’opportunità di esercitare un contrattacco che con molta probabilità si svilupperebbe con successo, grazie all’appoggio delle forze aeree russe.

Questa situazione conduce a 2 possibili scenari principali:

1) Se le SAA com l’appoggio delle milizie curde, dell’Iran e della Russia non fossero capaci di respingere l’invasione turco saudita, allora il regime di Erdogan si rafforzerebbe e consoliderebbe la presenza nei territori occupati e guadagnerebbe tempo per ricevere appoggio ed assistenza da parte della NATO. In questa caso, il conflitto potrebbe facilmente portare ad una guerra globale.

2) Se la SAA, appoggiate dalle milizie locali, oltre all’Iran ed alla Russia riuscissero a blocccare l’intervento turco saudita contro le forze della Siria, la NATO dovrebbe affrontare il fatto che i terroristi sarebbero tagliati fuori dal loro principale fornitore. Questo potrebbe prevenire un conflitto su scala mondiale. Tuttavia i paesi della NATO fortificherebbero i loro caposaldi in Iraq e li userebbero come un punto di appoggio per porre in marcia altre azioni distruttive contro la Siria. La situazione diventerà specialmente acuta in Ucraina ed in Asia Centrale per causa di una destabilizzazione in queste regioni e potrebbero essere utilizzate contro i principali alleati della Siria: la Russia e l’Iran.

In entrambe le ipotesi la Turchia si avvia ad un confronto diretto con la Russia che, arrivati a questo punto,  sembra sempre più probabile.

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