Ilfarosulmondo - 6 aprile 2016 - Lunedì 4 aprile, l’Isis ha lanciato l’ennesimo attacco sull’aeroporto militare di Deir Ezzor, anche questo, come i tanti altri precedenti, respinto dalla guarnigione siriana che ha inflitto gravi perdite agli assalitori. Oltre a diversi camion bomba intercettati e fatti esplodere dai difensori a distanza di sicurezza, le agenzie parlano di una decina fra blindati e pick-up con mitragliere distrutti, e di una cinquantina di daesh falciati dalle difese della base. Nella fase finale dell’inutile assalto, l’Isis ha fatto uso di armi chimiche nel tentativo di eliminare i difensori e mettere in fuga chi fosse sopravvissuto, colpendo l’area della base con granate contenenti gas “mostarda” (l’yprite). Dalla Reuters, che riprende agenzie e fonti militari siriane, si apprende che malgrado diversi soldati siano stati colpiti, il bombardamento non ha sortito alcun effetto sulle difese dell’installazione che è rimasta saldamente presidiata. È questo l’ennesimo dei tanti attacchi con armi chimiche condotti dall’Isis fin dalle prime fasi dell’aggressione alla Siria, che avviene nel totale disinteresse di Cancellerie e media occidentali; gli stessi tanto sensibili al tema quando si doveva montare una provocazione per addossare a Damasco l’uso di tali ordigni per giustificare un intervento militare e gli aiuti a bande di terroristi assassini.

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