Originale in basso

Fonte: Jerusalem Post

Fonte: Fort-Russ

http://www.controinformazione.info/

Dic 26, 2016

 

Il Jerusalem Post lancia l’avvertimento: “Ci sarà una guerra, una grande guerra”

di Umberto Pascali

Traduzione e sintesi di Manuel De Silva

 

“Il mondo arabo ha visualizzato l’assassinio dell’ambasciatore russo ad Ankara come la scintilla per un 3° guerra mondiale?”

 

L’avvenimento del 20 dicembre viene visto con entusiasmo dal Jerusalem Post che cita il corrispondente di Al Jazeera Faisal al-Qaseem: “Se si pensa che l’assassinio dell’ambasciatore russo sia stato un evento pericoloso, basta aspettare che qualcosa di dieci volte più pericoloso accada nel prossimo anno. Il mondo sta per rivoltarsi a testa in giù“.

 

Per il Jerusalem Post, il killer dell’Ambasciatore Karlov sarà considerato un eroe come Gavrilo Princip, l’assassino del Granduca Francesco Ferdinando, e così egli sarà seguito da molti nel mondo musulmano.

 

Questo è, naturalmente, un fatto anche penalmente auto incriminante, molto più che una ammissione (una confessione?) Tanto che il New York Times evoca uno scenario simile alla prima guerra mondiale …

 

Ma, mentre l’intenzione dei mandanti si dimostra palese, non siamo sicuri che avranno la capacità di farlo. Gli autori del pezzo criminale, Yasser Okbi, e Maariv Hashavua, non hanno alcun problema a mostrare la loro soddisfazione personale per l’assassinio; e sembrano avere sostenuto il compito di spingere per una conclusione positiva dell’operazione, vale a dire, l’escalation verso una guerra. Possibilmente utilizzando ciò che resta dei loro terroristi, per farli scatenare al di fuori della loro area. Loro si vantano circa quello che sembrano già sapere, ovvero che ci sarà una nuova ondata di atti terroristici, dieci volte più grande di quelli che abbiamo visto fino ad ora …

 

Chiaramente la cricca che ha organizzato la rivoluzione colorata, le primavere arabe, le guerre locali – sembra più determinata che mai a scatenare una guerra più grande. Mentre una coalizione crescente si batte per la pace e per lo smantellamento dell’arsenale nucleare accumulato dai neocon, la guerra, la vera guerra sembra essere l’ultima opzione che questi circoli bellicisti hanno come loro risorsa. Questo è il motivo per cui la guerra irregolare (vedi terrorismo) viene re-indirizzato contro l’Europa. Questo è il motivo per cui vogliono provocare una esplosione sociale ed etnica in Macedonia per farla espandere al resto dei Balcani, ora … e dopo.

 

L’elite dominante degli Stati Uniti è stata costretta a procedere in un modo diverso e a sganciarsi a loro volta dall’apparato di potere delle dinastie dei Bush/Clinton, e con questo ci sono molte probabilità di sfuggire al baratro.

 

La Francia si potrebbe liberare dall’ipoteca dei Sarkozy/Hollande, l’Italia potrebbe allontanarsi dalle catene imperiali neoliberali delle marionette degli USA. Anche la Germania potrebbe allontanarsi dalla stupidità masochista che ha dominato la loro politica con la Merkel e trovare la via del ritorno a un leader razionale come Kohl o un Gerhard Schroeder …

 

Così i pazzi criminali comunemente noto come neo-cons o liberali imperialisti stanno contemplando la loro obsolescenza, e sono pronti a fare qualsiasi cosa per mantenersi al potere. Saranno in grado di avere la capacità di fare qualcosa? Saranno i paesi dell’Europa e quelli del Medio Oriente a far loro capire che hanno questa capacità?

Gli europei, in particolare, devono essere molto attenti a non cadere nel pendio scivoloso e suicida e della stupida ostilità nei confronti della Russia. Le prossime settimane saranno un periodo caratterizzato da un vuoto relativo del potere ufficiale e da una relativa mancanza di responsabilità facilmente rintracciabili.

 

Pezzo dal Jerusalem Post :

“… Alcuni sono ora ad interpretare questi messaggi visuali come una testimonianza del fatto che siamo già nel pieno di una terza guerra mondiale …”

“… Il messaggio era chiaro: dopo che l’ambasciatore russo è stato ucciso, un evento che ha innescato una guerra mondiale nel secolo scorso, nel migliore interesse di tutti vi è il fatto di non versare olio sopra le acque agitate della Siria.”

Coloro che hanno seguito da vicino i canali dei social media arabi nelle ultime 24 ore hanno probabilmente già compreso che il mondo arabo è diviso in due campi di combattimento: un campo condanna con forza l’assassinio, mentre sembra essere finita male la lotta in corso dei ribelli, ora nelle mani del regime di Assad, mentre l’altro campo si sta fondamentalmente gongolando.

Molti nel mondo arabo hanno adottato l’immagine del killer come l’immagine del loro profilo sulle piattaforme di social media come Twitter e Facebook, esprimendo il loro sostegno al suo atto brutale.

Poi ci sono quelli che parlano dell’evento drammatico come possibile innesco di una terza guerra mondiale, che ricorda l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria, che è stato ucciso, insieme alla moglie, durante la visita della coppia a Sarajevo il 28 giugno 1914. Sembra che le voci che hanno emesso questa dichiarazione e altre simili non siano state acquietate dai messaggi di calma e di pace espressi dal presidente russo Vladimir Putin, così come dal suo omologo turco, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

 


http://www.jpost.com

12/20/2016

 

Does the Arab world view Russian ambassador's assassination as a trigger to a 3rd world war?

By Yasser Okbi and Maariv Hashavua

 

Some are now interpreting these live visuals as a testament to the fact that we are already in the throes of a third world war.

 

Tuesday's print edition of the Syrian newspaper Al-Watan sported two interesting headlines on its first page. The left headline read  "Syria harshly condemns the assassination of Russian ambassador Andrey Karlov,'' while the right headline suggested "Russia acting to bring the quickest possible solution to the crisis in Syria." 

 

The Syrian regime's newspapers dub the Syrian Civil War, which has taken the lives of hundreds of thousands of civilians, rendered millions of people homeless refugees and destroyed cities across the country, a "crisis."

 

The message was crystal clear: after the Russian ambassador was murdered, an event that triggered a world war in the past century, it is in everyone's best interest is to pour oil over the troubled waters of Syria.

 

Those who have been closely following Arab social media channels in the past 24 hours have probably already discerned that the Arab world is split into two sparring camps: one camp strongly condemns the assassination, as it appears to be hurting the rebels' ongoing struggle and/or playing right into the hands of the Assad regime, while the other camp is basically gloating.

 

Many in the Arab world adopted the assassin's image as their profile picture, expressing their support of his brutal act.

 

Then there are those who speak of Monday's dramatic event as a possible trigger to a third world war, bringing to mind the  assassination of Archduke Franz Ferdinand of Austria, who was killed, along with his wife, during the couple's visit to Sarajevo on June 28, 1914.

 

It appears that the voices who have uttered this statement and others like it are not put to rest by the messages of calm and peace expressed by Russian President Vladimir Putin as well as his Turkish counterpart, Turkish President Recep Tayyip Erdogan.

 

Faisal al-Qaseem, a senior journalist of Al Jazeera and a prominent Syrian opposer to boot, tweeted: "If you thought that the assassination of the Russian ambassador was a dangerous event, then just wait for something ten-fold more dangerous to happen in the coming year. The world is going to turn upside down." Al-Qaseem neglected to elaborate.

 

There were also speculations, that some would flatly call conspiracy theories, that raised the possibility of Syrian President Bashar al-Assad being personally involved in the assassination of the ambassador in Ankara.

 

These speculations also provide an explanation as to the Syrian dictator's motive: according to them, Assad wants a war to break out between Russia and Turkey in which Russia will have the upper hand.

 

Thus, Assad will be able to avenge the Turks; Russia will then unofficially conquer Syria but in return will also defend his regime, which will then lead the Russians to deal with other issues in other territories, seeing as the Russian presence in Syria is not as necessary now as it was a year ago; and lastly, Russia would like to receive something in return for siding with the Syrian president, and now he will not have to give anything after important and strategic parts of Syria have been returned to his regime.

 

The videos of the assassination that spread to the press were of very high quality, somewhat reminiscent of videos produced by ISIS. They appeared in addition to the high-resolution photos taken by media photographers who were there at the scene.

 

Some are now interpreting these live visuals as a testament to the fact that we are already in the throes of a third world war. Those that do, deem the assassination as a trigger to a more devastating stage of the war- the stage in which not only do the dwellers of the Middle East exchange fire, but rather the whole world.

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