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January 22, 2016

 

Parlamentari UE: Non dobbiamo rimanere in silenzio sul massacro dei curdi

 

Durante la sessione plenaria di ieri al Parlamento Europeo sulla “situazione nel sudest della Turchia”, parlamentari UE hanno richiamato l’attenzione sul “massacro deliberato” perpetrato dallo Stato turco contro civili nella regione curda.

Parlamentari UE hanno sottolineato che è contrario ai valori dell’UE essere conniventi con gli attacchi dello Stato turco contro i curdi per via dell’accordo sui profughi. I parlamentari hanno evidenziato che la Turchia conduce una guerra genocida contro il popolo curdo sotto il nome di “lotta anti-ISIS” e hanno fortemente criticato il silenzio dell’Unione Europea sulle violenze da parte delle forze dello Stato turco in tutto il territorio del Kurdistan settentrionale.

Il primo intervento della sessione è stato tenuto dal Commissario per la Politica Europea di Vicinato e i Negoziati di Allargamento Johannes Hahn che ha parlato della situazione nella regione curda, affermando che stanno seguendo con attenzione gli sviluppi. Dando enfasi all’importanza di uno sforzo congiunto per proporre una soluzione per i problemi della regione, compreso ISIS, Hahn ha detto: “La situazione nel sudest della Turchia non deve avere influenza su questa questione. Chiediamo un cessate il fuoco e il ritorno a negoziati di pace che sono il modo migliore per risolvere il problema attuale. Anche il PKK deve fermare i suoi attacchi alla Turchia e tornare al processo di dialogo.”

 

‘IL POPOLO CURDO VIENE PRESO DI MIRA SOTTO IL NOME DI UNA LOTTA CONTRO IL PKK’

Intervenendo dopo di lui, Renate Sommer a nome dei Cristiani Democratici ha ricordato che la situazione straordinaria nella regione curda della Turchia continua ormai da settimane e che le forze dello Stato turco attaccano civili con armi pesanti, uccidendo indiscriminatamente donne, bambini e persone anziane. Sommer ha detto; “Non è possibile per le persone muoversi liberamente mentre ogni essere vivente viene preso di mira e gli viene sparato appena si muove. Questo è quello che sta succedendo in un totale di 17 città curde al momento. La gente viene privata di cibo e acqua e servizi telefonici e internet, ciononostante non vuole lasciare le proprie case. Lo stato di assedio incide su un milione di cittadini, ma solo 250mila hanno lasciato le proprie case. Lo Stato sta prendendo di mira il popolo curdo sotto il nome di una “lotta anti-PKK “.

Sommer ha sottolineato che è inaccettabile rimanere in silenzio davanti alle atrocità dello Stato turco contro il popolo curdo per via degli accordi fatti in materia di rifugiati. “Abbiamo una responsabilità e dobbiamo agire. Inoltre affronteremo un nuovo flusso di immigrati curdi se non interveniamo rispetto alla situazione adesso.”

La Relatrice UE sulla Turchia Kati Piri ha messo in guardia rispetto al fatto che la situazione nella regione curda si sta aggravano dato che la popolazione di Silopi e Cizre viene apertamente costretta all’evacuazione in mezzo ai combattimenti in corso tra le forze dello Stato e le milizie curde. Piri ha anche criticato l’umiliazione della popolazione locale da parte delle forze dello Stato turco e la morte di un sedicenne per dissanguamento.

 

‘LA TURCHIA HA RESO IL KURDISTAN UNA ZONA DI GUERRA’

Mark Demesmaeker a nome dei Conservatori ha sottolineato che la Turchia ha reso il Kurdistan una zona di guerra, perché la guerra si è ormai allargata a tutte le città curde e che vengono devastati insediamenti di civili e i corpi delle persone uccise vengono lasciati per strada. Descrivendo la situazione attuale come una conseguenza della politica seguita dal presidente turco Recep Tayyip Erdo?an e dal suo partito al governo, Demesmaeker ha enfatizzato che Erdo?an e l’AKP non combattono ISIS, ma i curdi. Ha continuato; “E noi rimaniamo in silenzio su tutto ciò e io mi vergogno per questo e difendo il popolo curdo, l’unica gente dignitosa nella regione e il nostro solo alleato nella lotta contro ISIS.”

Alexander Graf Lambsdorff per il Gruppo Liberale ha detto che la ricerca della Turchia di un pretesto per interrompere i colloqui di pace si è rivelata dopo l’uccisione di due poliziotti lo scorso anno. “Il governo dell’AKP ha fatto buon uso di questa opportunità inasprendo nuovamente gli scontri per riconquistare i voti che aveva perso nelle elezioni di giugno”, ha detto Lambsdorff che ha sottolineato che la risoluzione della questione curda può essere raggiunta solo attraverso percorsi politici. Ha aggiunto che Ankara non ha giustificazioni per rigettare la richiesta di autonomia del popolo curdo.

 

‘NON DOBBIAMO SACRIFICARE I CURDI PER L’ACCORDO SUI PROFUGHI’

Marietje Schaake per il Gruppo Liberale ha criticato il silenzio europeo sulle violenze in Kurdistan per via dell’accordo sui profughi con la Turchia e ha enfatizzato che è essenziale ammonire la Turchia riguardo al rispetto dei diritti umani e all’agire in condizioni di legalità. “Dobbiamo essere prudenti e non possiamo chiudere gli occhi di fronte all’uccisione di civili in nome della “lotta anti-terrorismo”, ha aggiunto.

 

‘L’UE È SORDA RISPETTO AL MASSACRO DEI CURDI’

Josu Juaristi Abaunz per EH Bildu ha evidenziato che gli Stati Membri dell’UE sono sordi rispetto al massacro di civili curdi da parte dello Stato turco e che hanno abbandonato il popolo curdo al suo destino in un violento attacco inaccettabile.

Josef Wiedenholzer ha chiesto sia al governo che al movimento curdo, di dichiarare una tregua e di intraprendere un processo di soluzione come quello in Irlanda del Nord.

Miltiadis Kyrkos ha affermato che il presidente turco Erdo?an ha privato i civili curdi dei loro diritti fondamentali e li ha condannati alla fame sotto un embargo nelle città curde che vengono devastate con artiglieria pesante. Descrivendo il violento attacco da parte delle forze dello Stato turco come una violazione di diritti umani e delle Convenzioni Internazionali e come un massacro pianificato, Kyrkos ha sottolineato che l’Unione Europea contraddice i propri valori chiudendo gli occhi di fronte a questa situazione. Il parlamentare greco ha detto che è essenziale fare pressioni economiche e politiche sulla Turchia.

 

‘I CURDI VENGONO MESSI SOTTO PRESSIONE PER AVER CHIESTO I LORO DIRITTI’

Barbara Spinelli per il Gruppo Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica ha detto che la pesante aggressione contro il popolo curdo costituisce una violazione della Costituzione turca e del Diritto Internazionale, mettendo l’accento sul fatto che i curdi stanno affrontando una pressione crescente per aver chiesto di essere riconosciuti.

Javi Lopez del Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici ha fatto notare che lo Stato turco persegue una politica di punizione collettiva contro il popolo curdo, aggiungendo che l’Unione Europea deve chiedere una tregua e il ritorno ai negoziati di pace sospesi.

 

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