Fonte: Veterans Today

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Feb 21, 2016

 

Il piano di Erdogan, Impero Islamico o Armageddon

di Gordon Duff

Traduzione: Manuel de Silva

 

La Turchia e l’Arabia Saudita hanno di fatto messo in chiaro il loro piano ad un mondo stupito: quello di un nuovo impero Wahabita, uno “Stato Islamico”, ma non quello delle marionette teleguidate dell’ISIS che stanno eseguendo, questa volta reale, con un massimo di un milione di sudditi in uniforme, più di tremila aerei da combattimento ed armi nucleari.

La Siria deve cadere nelle loro mani, come l’Iraq. Avranno anche la Giordania in un lasso di tempo, schiacciata da nord a sud. Gli Stati del Golfo sono già saliti a bordo, disposti a seguire tutti i membri dell’Accordo di Cooperazione del Golfo mentre l‘Egitto può resistere ancora per un periodo, con Israele, nella misura che soprravviva, sostenendo il fianco mentre la Libia, da parte sua, già è arrivata a far parte del segreto califfato di Erdogan.

 

Il “caudillo” di Arbil, Barzani, già si è preso una parte dell’Iraq, un “fatto compiuto”. Si è unito alla Turchia non solo contro il PKK, ma i curdi di Turchia si stanno cancellando dalla carta geografica ed i loro fratelli della Siria (YPG), che vengono sacrificati in silenzio, naturalmente pagandone il prezzo al governo di Baghdad.

L’Afghanistan si trova sotto attacco, con i reclutatori dell’ISIS e dell’Arabia Saudita che stanno ottenendo importanti risultati, non soltanto là ma anche in Pakistan allo stesso modo.

Dalla parte nord, l’Ucraina si trova pienamente integrata, pronta per dichiarare guerra alla Russia in qualsiasi giorno, mentre che Bulgaria e Romania rimarranno come soci in silenzio, disposti ad acccoltellare tanto la Russia che la NATO, alle spalle.

La Georgia è di seguito uno stato cliente della Turchia, una rotta del contrabbando delle armi, la nuova “rotta della seta” che proviene dall’Ucraina, in un percorso aereo dal Mar Nero, partito da Odessa alla volta della Georgia, attraverso la Turchia, fino in Siria ed in Iraq, nelle mani di Erdogan, terrore degli eserciti.

 

Una guerra è già in corso

La Turchia ha invaso la Siria, l‘ISIS  è un esercito turco, le reclute della “Fratellanza Mussulmana”, i mercenari, arruolati dai sauditi e dal Qatar, con l’aiuto delle agenzie dei servizi occidentali, della CIA e l’M16 .

La Turchia ha bombardato i curdi all’interno della Siria, non il denominato gruppo ribelle PKK, ma gli stessi alleati degli Stati Uniti ed il bombardamento del YPG adesso avviene in violazione di un memorandum del Consiglio di Sicurezza.

La Turchia ha invaso l’Iraq, inviando 1500 soldati che adesso proteggono Mosul, il caposaldo dell’ISIS. La loro base si trova sulle rotte strategiche dell’ISIS per il contrabbando di petrolio, fino a che entra nella zona del califfato separatista del “Califfato Barzani”.

La Turchia si trova in guerra con la Russia, tenuta sotto controllo soltanto da una forza navale russa nel Mar Mediterraneo e nel Mar Caspio e da una enorme forza russa che si esercita in massa ai confini della Turchia.

La Turchia sta attivamente minacciando la Grecia con dichiarazioni aggressive contro le isole greche nell’Egeo e con violazioni dello spazio aereo che continuano ancora oggi.

Ankara  si prepara ad una guerra con l’Iran, con la pulizia etnica alla sua frontiera comune dei curdi e attraverso una base militare nel Qatar da cui lanciare operazioni militari.

Erdogan ha avuto molto successo con i rifugiati di guerra. Non si tratta soltanto delle pressioni e dei ricatti sulla questione rifugiati che ha lasciato l’Europa in rovina. Erdogan ha anche riempito l’Europa di cellule terroriste, secondo il modello Gladio che figurava nella NATO e che fu imposto a se stesso nella Guerra Fredda con l’Unione Sovietica.

Adesso in Europa sono state infiltrate cellule del terrore e depositi nascosti di armi mentre i tentativi di resistere a questa massa di invasione sono stati frustrati da denunce di razzismo ed intolleranza. In questo Erdogan è stato intelligente. I suoi eserciti del terrore l’ ISIS, la FSA, Al Nusra, con l’arma di decine di migliaia di siriani che possono essere ammassati alla frontiera turca.

Arrivano enormi camions dell’esercito turco che portano i migranti sulla costa, li fa caricare sulle barche, una parte affogano e gli altri sbarcano in Grecia, un paese che lui odia quasi quanto la Russia ed il popolo curdo.

I tentativi politici in Europa di fermare questa marea di profughi vengono rappresentati come “neo fascisti”. D’altra parte i fondi riservati nell’Unione Europea a contrastare la minaccia terroristica sono tristemente inadeguati per fare fronte ad un aumento di mille volte del livello della minaccia che però si sottrae dal problema dei rifugiati.

 

L’Europa si è prostrata ai piedi di Erdogan.

Il combinato tra Turchia, Stati del Golfo ed Arabia Saudita è il nuovo “Stato Islamico” o meglio dire l'”Impero Islamico“, può mettere in campo fino a 3500 carri armati in buona parte moderni, 3000 aerei da combattimento, sistemi missilistici di difesa americani fra i più avanzati, circa un milione di soldati.

Se guardiamo quello che hanno fatto con l’ISIS, Al Nusra ed FSA e le organizzazioni affiliate, probabilmente meno di 80.000 miliziani, il danno politico ed economico, il disastro e le sofferenze umane che hanno causato, ci si rende conto di quello che possono fare e si realizza che questo potrebbe essere il preludio di una guerra nucleare.

Adesso ci troviamo ad affrontare una vera guerra nucleare per mano di una nazione che è al di fuori di quel paese che era stato “in cima a tutti i sospetti”, possiamo domandarci perchè tanto chiasso fatto sull‘Iran?

Risulta importante prendere nota che alla frontiera con la Siria adesso si trovano 18.000 soldati turchi ed altri 250.000 sono pronti ad entrare sia in Siria che in Iraq entro 30 giorni, che sono già totalmente mobilitati. Dalla parte sud, alcune di quelle forze sono alla frontiere con la Giordania, con l’Arabia Saudita che ha accumulato forze blindate pronte per entrare in Siria e si sta preparando anche per l’Iraq. A queste forze si unirebbero le unità dell’ISIS e degli altri gruppi, in un quadro che sarebbe stato difficile prevedere un anno fa ma che è difficile da accettare.

La minaccia non è soltanto quella della Turchia contro la Siria e contro l’Iraq e neppure quella tra Russia e Turchia.

La vera minaccia è quella della creazione di uno Stato del terrore autocratico diretto da un pazzo (Erdogan), uno Stato caratterizzato da lapidazioni e tagli della teste, uno stato di schiavitù e di conquista, basato sull’estremismo wahabita che ha creato il modello dell’ISIS ma 30 volte più grande che comprenderebbe il nord dell’Africa, i Balcani estendendosi fino al fiume Indo (Pakistan).

In Europa questo non lo hanno ancora compreso, si dovranno svegliare presto dal torpore.

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