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07/03/16

 

Turchia: il florido traffico di esseri umani

 

Alla Turchia viene chiesto un maggiore impegno contro il traffico di essere umani, un affare che va molto bene e che conta fra i suoi centri il parco del quartiere Aksaray a Istanbul. È soprannominata “la piazza del contrabbando”. Al tramonto qui confluiscono decine di migranti: con sé portano qualche oggetto e buste di plastica con giubbotti di salvataggio comprati nei dintorni.

Molti trafficanti sono siriani, come Ali che viene da Homs e racconta: “I trafficanti si mettono d’accordo sul posto dove stazionano gli autobus e chiedono alle persone di recarsi lì, per evitare problemi e per evitare che la polizia fermi l’autobus. Li portano in posti dove non c‘è la polizia, sorvegliano la zona e quando non ci sono i poliziotti si telefonano tra di loro, si raggruppano e partono in autobus. In 15 minuti tutto è pronto e l’autobus è in cammino”.

A volte qualche pullman viene bloccato, multato e costretto a tornare indietro. Ma quasi sempre le destinazioni sulla costa turca vengono raggiunte. Per arrivare sulle isole greche i migranti affrontano una breve ma rischiosa traversata in barca.

“C‘è pressione ai punti di partenza perché la guardia costiera turca sorveglia maggiormente”, spiega Ali. “Ovviamente ci sono trafficanti che non si preoccupano se il mare è agitato o no. Vogliono soltanto imbarcare i migranti in qualsiasi modo”.

Controllare la frontiera terrestre e marittima di oltre diecimila chilometri è un compito arduo. La costa egea è frastagliata di cale e insenature, posti perfetti per i trafficanti. A ogni persona vengono chiesti oltre 5000 euro per la traversata. Ankara applica maggiori controlli su richiesta dell’Unione Europea.

“Siamo in inverno, ma fra gennaio e febbraio, nonostante condizioni meteo sfavorevoli, il numero di migranti salvati e di trafficanti arrestati è stato molto più elevato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”, afferma Bahadir Yesiltepe, membro della sezione contro il contrabbando della polizia di Smirne.

Le autorità turche sostengono che grazie alle recenti misure sono stati bloccati più migranti, circa 146.000 nel 2015. Mentre circa 4800 trafficanti sono stati arrestati.

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