Fonte: https://www.nuovaresistenza.org/

http://megachip.globalist.it/

sabato 19 marzo 2016

 

Turchia: il fango e i miliardi dell'UE

di Giorgio Cremaschi

 

Massacra i curdi, fa chiudere i giornali, è accusata di essere tra i responsabili del Califfato. E riceverà 6 miliardi di euro per riprendersi profughi e migranti. L'Unione Europea è fango dove sprofondano democrazia e diritti. Bisogna solo uscirne.

 

I tromboni europeisti che difendono l'euro, la BCE, i tagli allo stato sociale e le politiche di austerità hanno sempre spiegato che sacrifici e miserie erano il prezzo da pagare per fare parte della superiore civiltà europea. Di quale materia sia fatta questa civiltà lo si vede con l'accordo unanime dei governi della Unione Europea con quello turco di Erdogan. Il massacratore dei curdi, colui che fa chiudere i giornali e che è accusato di essere tra i responsabili del Califfato, riceverà 6 miliardi di euro per riprendersi profughi e migranti. Quei profughi che fuggono in Europa dalle stragi compiute da eserciti ed armi voluti e pagati dall'Europa stessa e dagli Stati Uniti. L'Unione Europea e la NATO esportano la guerra, ma rifiutiano di importare le sue vittime, proprio loro che hanno fatto del libero mercato una divinità, un dio che così si dimostra tanto falso e imbroglione quanto feroce. 

 

Con questo infame accordo avremo la piu grande deportazione di massa dalla fine della seconda guerra mondiale. E siccome questa Europa non rinuncia mai al delirio burocratico che accompagna le sue decisioni, decine di migliaia di persone finiranno nelle terre di nessuno, in quei moderni lager chiamati hotspot, in attesa di essere catalogate come deportati ufficiali. Perché come ai tempi del nazismo tutto deve essere registrato. 

Erdogan ha affermato che non accetta lezioni di democrazia e civiltà da una Europa che affonda i migranti nel fango. Ecco l'Unione Europea è riuscita a far dire una cosa vera anche al capo del governo turco. Che ha anche ottenuto di aprire le trattative per l'entrata del suo paese nella UE. L'uomo giusto per il posto giusto. 

 

E non si venga a dire che queste decisioni vengono prese come male minore dai governi liberalsocialisti e democristiani, per evitare le vittorie dei partiti xenofobi. È una storia che l'Europa ha già vissuto, quando i suoi governi cosiddetti democratici patteggiavano col fascismo per evitarne l'ascesa. 

Alla fine le sole cose che ancora uniscono questa Europa incivile sono l'euro e le politiche di austerità, l'ingiustizia sociale e la conseguente guerra ai poveri e ai migranti. 

Basta, bisogna uscire dal fango. Rompere l'Unione Europea è oggi la precondizione per riavere democrazia, solidarietà ed eguaglianza sociale, e per potersi definire europei senza doversene vergognare. 

 

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