Fonte: News 24

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venerdì 13 ottobre 2017

 

In Somalia dimissionari il ministro della difesa e il capo dell’esercito

 

Secondo un funzionario dell’ufficio del primo ministro, il ministro della Difesa, Abdirashid Abdullahi Mohamed, e il capo di stato maggiore dell’esercito, Ahmed Jimale Gedi, hanno consegnato le loro dimissioni nelle mani del presidente somalo. Il gesto, clamoroso, sarebbe dovuto ad un conflitto tra i due. Già in passato erano circolate voci insistenti di una loro rivalità e mancanza di coordinamento.

Le dimissioni arrivano in un momento delicato per il paese, e in particolare per le forze armate somale, attaccate sempre più frequentemente dai miliziani del gruppo terroristico al-Shabaab, che proprio nelle ultime settimane hanno preso il controllo di diverse postazioni dell’esercito governativo.

In questo contesto, si è fatto più pressante l’intervento americano, che ha visto anche diversi bombardamenti con l’uso di droni. (News 24)

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15 ottobre 2017

 

Mogadiscio, due camion-bomba esplodono davanti al Safari Hotel: oltre 230 morti. “È stato Al Shaabab

 

Le autorità hanno attribuito l'accaduto al gruppo islamista Al Shaabab, cellula somala di Al Qaeda. Le esplosioni sono avvenute di fronte al Safari Hotel, in gran parte crollato, poco lontano dal ministero degli Esteri somalo e da diversi uffici governativi

 

Sono due i camion-bomba esplosi ieri, 14 ottobre, nel cuore di Mogadiscio, capitale della Somalia. Lo riferisce il New York Times. Testimoni hanno dell'”l’esplosione più forte mai sentita in città in anni recenti”. I due automezzi sono saltati in aria nel quartiere centrale di Hodan, di fronte al Safari Hotel. Ci sono almeno 230 morti e centinaia di feriti. Le forze dell’ordine hanno spiegato che i due camion sono esplosi mentre venivano seguiti per essere controllati in quanto “sospetti”. Secondo alcuni media ci sarebbe stata anche un’altra esplosione, verificatasi due ore dopo le prime poco lontano, nel quartiere di Medina.

Il Safari Hotel, in gran parte crollato, si trova su una strada molto affollata, piena di ristoranti e chioschi, e soprattutto vicino al ministero degli Esteri e ad altri uffici governativi e ambasciate, tra cui quella del Qatar. Il numero delle vittime è in continuo aggiornamento proprio perché ci sono persone intrappolate sotto le macerie dell’albergo. Altri edifici limitrofi sono rimasti gravemente danneggiati e decine di auto hanno preso fuoco.

 

Molti feriti hanno riportato ustioni talmente gravi da essere irriconoscibili. L’unico servizio di ambulanze gratuito di Mogadiscio, Aamin Ambulance, impegnato nelle operazioni di soccorso, ha twittato: “In 10 anni di esperienza è la prima voltache assistiamo a una cosa del genere”. Il presidente somalo Mohamed Abdullahi Farmajo ha proclamato tre giorni di lutto e ha chiesto ai suoi concittadini di andare a donare sangue.

 

Il governo, che ha parlato di un “disastro nazionale”, ha attributo la strage al gruppo islamista di Al Shaabab, cellula somala di Al Qaeda. Gli estremisti, che sono stati spesso responsabili di attentati nella capitale e che ultimamente hanno aumentato gli attacchi contro basi militari nella Somalia centrale e meridionale, per il momento non hanno rivendicato.

Il presunto fallito attentato avviene due giorni dopo l’incontro a Mogadiscio tra esponenti del Comando americano in Africa e il presidente somalo. E sempre due giorni prima si erano dimessi dal governo il ministro della Difesa, Abdirashid Abdullahi Mohamed, e il capo delle forze armate, il generale Mohamed Ahmed Jimale.

 

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