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13 novembre 2017

 

«Il morto ha divorato il vivo»

di Sandro Medici

 

Cambiare non si può. L’epilogo del percorso del Brancaccio letto da Sandro Medici

 

S’era già cominciata a sfibrare, qua e là sfilacciata e lacerata. Quella sottile linea rossa lungo la quale si è tentato di promuovere una lista unica delle sinistre ora s’è definitivamente spezzata. Anche l’assemblea del Brancaccio verrà catalogata nell’archivio delle ormai troppe occasioni perdute. Come la campagna Cambiare si può, come la composizione della lista Tsipras, come le esperienze unitarie negli enti locali.
Anna Falcone e Tomaso Montanari hanno annullato l’assemblea nazionale di sabato prossimo per dichiarato fallimento: le nomenclature “non vogliono”. Così, il loro tentativo di raccogliere forze associative e civiche, e insieme ai partiti dar vita a un’alleanza politica per le prossime elezioni è naufragato. E tutti quelli che l’hanno sostenuto e alimentato vagano come zattere alla deriva. Mentre i vertici Mdp-Si-Possibile, sgombrati da ogni impaccio dialogico, liberati dal fingersi disponibili e accoglienti, hanno già definito le loro geografie spartitorie.
Incorreggibili. Inguaribili. Inguardabili. Ipocriti e infingardi. Ferocemente e unicamente interessati ad auto-tutelarsi. Tra il riconfermare la loro sbiadita impronta e aprirsi a percorsi di rinnovamento, non hanno avuto il minimo dubbio a scegliere la prima opzione. E in tal modo, rappresenteranno una sinistra opaca, amigua e desolatamente stantia. Raccoglieranno un po’ di voti, si accontenteranno di qualche parlamentare e tireranno a campare.
E’ andata male. Il morto ha divorato il vivo.

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14 novembre 2017

 

Sabato a Roma

Sinistra ma per il potere al popolo.

di Giulio AF Buratti

 

Sinistra, dopo l’eutanasia del Brancaccio, una proposta da un centro sociale napoletano per un’assemblea popolare a Roma, sabato prossimo

 

L’appuntamento è per sabato, dalle 11 alle 14 al Teatro Italia, in Via Bari 18, a Roma. «Nessuno ci rappresenta, facciamolo noi!»: da Napoli provano a smuovere le acque i militanti di Je so pazzo, occupanti dell’ex Opg, che hanno appena lanciato in rete un video appello per un’assemblea popolare a Roma, proprio il 18, proprio perché i due tutori del percorso del Brancaccio non hanno reputato i loro adepti abbastanza all’altezza di tenere un’assemblea. E a smuovere le acque dopo l’eutanasia del Brancaccio, sono proprio quesgli attivisti napoletani che quel 18 giugno che sembra un secolo fa erano balzati sul palco per contestare l’ambiguità dell’eventi rispetto allo stato maggiore di Mdp, presente in prima fila con D’Alema e sul palco con Gotor che se ne uscì sprezzante con chi aveva osato disturbare la sceneggiata.

In pochi minuti centinaia di like sono scattati sotto il post e tra questi spiccano i nomi di Eleonora Forenza e Maurizio Acerbo, rispettivamente eurodeputata e leader della minoranza interna del Prc, e segretario nazionale dello stesso partito.

«Siamo come voi che ci state guardando: studenti, precari, disoccupati – si ascolta nel videomessaggio – abbiamo realizzato che a marzo si andrà a votare e nessuno si farà carico deprimerci, rassegnarsi, andare al mare, votare il meno peggio. Ma se siamo la maggioranza di questo paese perché non candidarci in un progetto alternativo. E forse non siamo i soli pazzi a pensarlo. Per questo abbiamo deciso noi di convocare quest’appello».

Tra le risposte anche quella di Francesca Fornario: «Siccome le trattative sono in corso, io posso fare quella che chiama Fassino e lui mi dice: «Se Ex OPG Occupato – Je so‘ pazzo vuole fare politica fondi un partito, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende!».

L’idea circolava in vari ambiti. Poche ore prima, Guido Liguori, docente a Cosenza, legato all’International Gramsci Society, s’era chiesto, sempre sui social, e aveva domandato ai suoi compagni dell’Altra Europa: «Perché non ci si può vedere incontrare discutere lo stesso? Solo perché Ana e Tomaso hanno vacillano, impauriti, di fronte al baratro di una assemblea davvero democratica, non gradita ad alcuni partiti? La si faccia lo stesso! Invitando anche tutte dico tutte, quelle forze politiche presenti al Brancaccio. E ancora di più i senza partito ivi convenuti il 18 giugno. Visto che i partiti son visti con sospetto, perché non può essere un “non partito” come l’Altra Europa a prendere l’iniziativa?». 

«Io ci sarò. Non mi arrendo ma credo che per ripartire occorra buttarsi alle spalle tutto il politicismo che ci ha soffocato in questi anni», ha ribattuto Eleonora Forenza rilanciando a sua volta un’irrituale modalità di adesione con questo video.

 

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Ops, s’è rotto il giocattolo del Brancaccio

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