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22 febbraio 2017

 

Disuguaglianza morbosa: oggi soli sei uomini detengono tanta ricchezza quanta metà della popolazione mondiale

di Paul Buchheit

traduzione di Giuseppe Volpe

 

Sì, la disuguaglianza peggiora di anno in anno. Agli inizi del 2016 Oxfam ha riferito che soli 62 individui detenevano la stessa ricchezza della metà più in basso dell’umanità. Circa un anno dopo Oxfam ha scritto che soli 8 uomini detenevano la stessa ricchezza della metà più in basso dell’umanità. In base alla stessa metodologia e delle fonti dei dati usate da Oxfam tale numero è ora sceso a 6.

Come spiegare lo spettacolare aumento della più plateale e perversa delle disuguaglianze estreme?

Due motivi ben documentati:

(1) la metà, e oltre, più povera del mondo ha continuato a perdere ricchezza;

e (2) gli individui realmente più ricchi – specialmente il migliaio o circa al vertice – continuano ad aggiungere miliardi di dollari alle loro immense fortune.

I negazionisti della disuguaglianza e gli apologeti affermano che la metodologia della Oxfam è sbagliata, ma non colgono il quadro complessivo. Che si tratti di 6 individui, o di 62 o di 1.000 in realtà non conta. I dati del Databook sulla Ricchezza Globale (GWD) del Credit Suisse e la Lista dei Miliardari di Forbes mettono a disposizione i migliori strumenti disponibili per chiarire che la disuguaglianza è estrema, patologica e peggiora di anno in anno.

 

Come si è passati da 62 a 6 in un solo anno

A tutto il 17 febbraio 2017 i sei individui più ricchi del mondo (tutti maschi) detenevano 412 miliardi di dollari. Le tabelle 2-4 e 3-4 del GWD 2016 rivelano che i cinque decili più poveri della popolazione mondiale detengono solo lo 0,16 per cento dei 256 trilioni di dollari della ricchezza globale, cioè 410 miliardi di dollari. Quest’ultima cifra è basata su dai di metà del 2016, ma da allora la condizione del 50 per cento più in basso non è migliorata, e in realtà è peggiorata, mentre sia l’indebitamento globale sia la disuguaglianza globale sono aumentati.

Solo un anno fa, il 1° marzo 2016, i sei uomini più ricchi del mondo detenevano 343 miliardi di dollari. Sono gli stessi uomini oggi, anche se leggermente riallineati nel gioco del “re della collina”: Bill Gates, Warren Buffett, Jeff Bezos, Amancio Ortega, Mark Zuckerberg, Carlos Slim Helu (con Larry Ellison che briga per la posizione). La ricchezza di questi sei uomini è aumentata di 69 miliardi di dollari in un solo anno.

Giusto l’anno scorso, secondo il GWD 2015, i cinque decili più poveri della popolazione del mondo aveva molto più di oggi, quasi 1,5 trilioni di dollari. Che cosa è successo? E’ chiarissimo: il 10% più ricco del mondo (prevalentemente l’1% più ricco) ha guadagnato quasi 4 trilioni di dollari, mentre ogni altro segmento della popolazione globale ha perso ricchezza.

Questa merita un secondo sguardo. La ricchezza totale del mondo è di circa 256 trilioni di dollari, e in un solo anno il 10% più ricco ha drenato via quasi 4 trilioni di dollari dal resto della civilizzazione.

 

Non si tratta solo della metà più in basso: un auditorium con 500 posti a sedere potrebbe contenere tanta ricchezza quanta il 70 per cento della popolazione mondiale

Secondo la Lista dei Miliardari di Forbes i 500 individui più ricchi del mondo detengono 4,73 trilioni di dollari di ricchezza. Le tabelle 2-4 e 3-4 del GWD rivelano che i sette decili più poveri della popolazione mondiale detengono solo l’1,86% dei 256 trilioni di dollari di ricchezza globale, cioè 4,76 trilioni di dollari. Si tratta di più di due terzi di tutta la popolazione del pianeta. Ciò significa che 5.000.000.000 di persone – cinque miliardi di persone – hanno in media, e dopo aver tenuto conto dei debiti, circa mille dollari ciascuno sotto forma di casa, proprietà e risparmi.

 

Negli Stati Uniti i 400 di Forbes hanno lo stesso patrimonio di tre quinti del popolo statunitense

Il 60% degli statunitensi più in basso, secondo la tabella 6-5 del GWD, detengono il 3 per cento degli 85 trilioni di dollari di ricchezza totale della nazione, cioè 2,55 trilioni di dollari. I 400 di Forbes detenevano, a tutto ottobre 2016, 2,4 trilioni di dollari, e la cifra è costantemente aumentata.

Così, mentre apologeti come la National Review citano una “classe medio-alta in crescita” di persone che guadagnano più di 100.000 dollari l’anno, essi stanno inconsapevolmente offrendo una spiegazione della scomparsa della classe media: alcuni si spostano in alto, molto in altro; molti altri stanno precipitando nella classa media inferiore, o sotto. L’unica classe media stabile e consistente degli Stati Uniti si sta dividendo in due.

 

In negazionisti sono in agguato

Jeff Jacoby del Boston Globe definisce “irrilevante” l’analisi dell’Oxfam. Il collaboratore della Reuters Felix Salmon la chiama “statistica stupida”.

L’articolo di Jacoby include alcune affermazioni stupefacenti. Dice: “Proprio come il capitalismo ha reso possibile a Gates, Zuckerberg e altri raggiungere il gradino più elevato della scala economica, sta rendendo possibile a miliardi di uomini e donne salire dal gradino più basso. I miliardari di Oxfam sono più ricchi di quanto erano. Lo stesso vale per quasi tutti gli altri”. E cita il giornalista Johan Norberg: “La povertà, come la conosciamo, sta scomparendo dal nostro pianeta”.

Miliardi che salgono? Quasi tutti che diventano più ricchi? La povertà che scompare?

Mentre continuiamo a sentir parlare di un mondo che “esce dalla povertà”, gran parte dell’asserito miglioramento è dovuta alla rapida crescita economica della Cina e alla matematica creativa dell’ONU. E, sì, molti statunitensi hanno un patrimonio negativo a causa del debito. Non occorre che un essere umano viva in una baraccopoli del terzo mondo per essere impoverito.

Tuttavia mentre la disuguaglianza devasta l’economia statunitense e quella mondiale, con essa cresce il negazionismo. Michael Tanner, del Cato Institute, suggerisce che “anche se la disuguaglianza crescesse tanto rapidamente quanto affermano i critici, non sarebbe necessariamente un problema”. George Will ovviamente è d’accordo. Ma come gli altri negazionisti alzano tutti troppo la voce nel tentare di dare una spiegazione della realtà.

 


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