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30/10/2017

 

Il piano Kalergi

di Antonello Lupino

 

Una ricerca sulle presunte trame occulte alla base della creazione dell’Unione Europea

 

L’immigrazione di massa a cui stiamo assistendo oggi in Europa, ma soprattutto nel nostro Paese, viene abilmente promossa da una sorta di propaganda multietnica travestita da opinione pubblica si sta sforzando falsamente di farla passare come un'inevitabilità storica, quando in realtà è un piano ben articolato nel corso dei secoli.

 

Premessa

Ben pochi dei lettori sicuramente conoscono la vera storia dell’ideologia che ha portato alla creazione dell’odierna Unione Europea. Sicuramente in molti conoscono la versione “standard” che ufficialmente viene proposta, almeno in Italia, ovvero che tra il 1941 ed il 1944, durante un periodo di confino, ordinato dal governo fascista per motivi politici, presso l’Isola di Ventotene nel Tirreno, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Ursula Hirschmann redassero un documento storico-politico originariamente intitolato “Per un’Europa libera e unita. Progetto d'un manifesto”, in seguito noto come “Il Manifesto di Ventotene”. Secondo la corrente europeista italiana, essi gettarono le basi per un’Europa unita, che avesse dato finalmente stabilità economica e politica ai propri popoli.
Purtroppo, i molti europeisti “bigotti”, sulla scia emotiva del “volemose bene” ed “abbattiamo le barriere, siamo un unico popolo”, non hanno e non vogliono approfondire i veri motivi che hanno portato alla creazione di questa, come la chiama don Curzio Nittoglia, (1) (dis)Unione Europea, che sono ben lungi da quelli più nobili ed idealisti propinati da media e politici europeisti-multiculturalisti, che sembra abbiano capito ben poco di ciò di cui stanno parlando.


È indubbio che l’Europa così composta dai popoli attuali, e da una quasi comune appartenenza, non sarebbe potuta esistere se questi non fossero stati legati insieme da quel collante ideologico-spirituale-culturale che risponde al nome di eredità giudaico-cristiana. Nel bene e nel male, questa comunanza religioso-culturale, anche attraverso i conflitti cruenti che hanno pervaso l’Europa dal III secolo in poi, sino alla stabilizzazione, ha mantenuto il cuore europeo libero da infiltrazioni ideologiche e politiche esterne, che ne avrebbero potuto distruggere i valori acquisiti con tanto sangue e sacrifici da parte delle sue popolazioni. Questo per oltre 1500 anni.


Ricordiamoci che l’Europa ha avuto, durante la sua genesi, infiltrazioni di altri popoli esterni ai suoi confini, che sono state respinte ed arginate nel corso dei secoli con alterne vicende, non ultima l’invasione araba, che ha permesso all’Islam di far sventolare la sua bandiera sul territorio europeo per quasi sette secoli, culminando in seguito con la cacciata dei mori (moriscos) da Malaga, e la diaspora ebraica spagnola,(2) avvenute entrambe nel 1492, pochi mesi prima della partenza di Cristoforo Colombo alla scoperta delle Indie.

Tornando al tema europeo, sin dalla creazione dei vari regni, in seguito trasformatisi in Stati, l’Europa è stata il teatro di scontri tra ideologie religiose e politiche diverse, nonché tra quelle di stampo massonico. Non dimentichiamoci che la maggior parte delle logge massoniche e dei movimenti a loro ispirati hanno avuto origine in Europa, seppur ispirandosi nella loro ideologia a culti ancestrali provenienti dall’Antico Oriente e dall’Asia in particolare.
 

È in questa fucina d’idee rivoluzionarie, sempre ostacolate dalla Chiesa Cristiana di Roma (che mirava a mantenere il proprio dominio sui popoli), che prende piede una concezione elitista (3) della gestione del potere, ovvero una sorta di ritorno al regime feudale medievale, prima della Magna Charta. (4)


La religione del Cristo aveva salvato le anime degli uomini, ma questi nuovi movimenti si proponevano di guidarne i corpi, poiché, secondo le dottrine di questi gruppi massonici, l’uomo non era in grado di governarsi da solo ed aveva perciò bisogno di qualcuno che lo facesse in sua vece.


Questo qualcuno non doveva però provenire dalla massa di “pecore”, ma doveva far parte di una ristretta élite, a cui fosse concesso l’accesso alla conoscenza, alla cultura ed ai “misteri dell’Universo”. Praticamente, tutto ciò che Gesù Cristo aveva posto in atto con la sua “rivoluzione”, culminata con la propria crocifissione, veniva vanificato in un attimo. Tra la fine del 1500 ed il 1600, periodo di grandi pensatori e di grandi cambiamenti in Europa, nacquero due pensatori ed ideologi di quel gruppo elitista ed elitario che noi conosciamo come i Rosacroce.(5) Da qui inizia la nostra ricerca, che non vuole essere una discussione politica od ideologica, ma una ricerca storica della genesi dell’Unione Europea sino ai nostri giorni, suffragata dall’ottimo libro di Matteo Simonetti, dal titolo Kalergi – la scomparsa degli Europei edito da Nexus Edizioni.

 

Figure poco conosciute alla massa

Il primo personaggio legato direttamente o indirettamente alla nascita dell’idealismo europeo è il filosofo Johan Valentin Andreae, nato nel 1586 ad Herremberg in Germania ed ivi deceduto nel 1654. Non molti lettori conoscono questo personaggio, ma vi dirò che egli fu uno dei padri fondatori del movimento dei Rosacroce. Figlio di una famiglia di famosi alchimisti-occultisti e mistici, i quali insegnavano all’Università di Tubinga (la stessa in cui insegnò Josephus Ratzinger, NdA). Nel 1632, Andreae, oramai in cattivo stato di salute, nominò come successore di quella che era l’opera di espansione della sinarchia (6) mondialista ed anticristiana il suo figlio spirituale Iohannes Amos Kominsky, detto Comenius. Lo scopo di Comenio era l’unificazione a livello mondiale della scuola: coordinare i governi nazionali in un’unica Istituzione transazionale, comprendendo in questo progetto, anche e soprattutto, l’unificazione della Chiesa Cristiana con religioni a-cristiane, al fine di ottenere un cristianesimo pluralista, relativista, tollerante e modernistico (a modo suo, NdA). Era questo il piano giudaico-massonico, da perpetrare mediante l’edificazione di quello che egli auspicava essere un Regno ed un Tempio Universali.

 

 

In effetti, nel suo scritto Lux ex Tenebris (il motto caro alla massoneria), pubblicato ad Amsterdam nel 1657, Comenius annuncia a chiare lettere un piano sinarchico per la distruzione della Chiesa Romana e del papato ad opera dei popoli nordici, ovvero luterani, e di quelli islamici di provenienza ottomana, iniziando con la dissoluzione del Sacro Romano Impero Austriaco (sicuramente la I Guerra Mondiale ne è una prova, NdA), per  giungere infine alla creazione di un Nuovo Ordine Mondiale – “Ordo ab Chao”, appunto, oppure, come piace ai massoni, “Lux ex Tenebris”.

 

La sua opera di “scardinamento” dall’interno della Chiesa Cristiana è continuata sino ai nostri giorni, con vicende e sorti alterne.

 

Purtroppo, con il Concilio Vaticano II, indetto da papa Giovanni XXIII, si è capito che l’influenza del pensiero di Comenius e dei rosacrociani si è insinuata profondamente nelle radici della Chiesa di Roma, come sancito dal cardinale Poupard, il quale il 13 maggio del 1993 ebbe a dichiarare che

 

“…Comenio è stato il pioniere di una nuova educazione dell’uomo per l’uomo!”.

 

Un altro personaggio che ha avuto una parte integrante nella creazione dell’Europa Unita è stato Saint Yves d’Alvendre (IX secolo). Egli fu uno dei più grandi iniziati e prosecutori del piano sinarchico-rosacrociano-comeniano. Figlio di un medico francese, fu nominato marchese nel 1880, in seguito al matrimonio avvenuto nel 1870 con la contessa Keller di origini ebraico-triestine, accedendo così al “gotha” della nobiltà europea dell’epoca.  

 

Egli espresse palesemente ed insistentemente il ruolo che, secondo lui, avrebbe dovuto ricoprire Israele nella creazione di un futuro Nuovo Ordine Mondiale. Egli scrisse a tal proposito un libro intitolato La Mission des Juif. Prospettò inoltre di allargare la sinarchia, dall’Europa (con Londra, Parigi e Bruxelles come capitali) al mondo intero, tramite la formazione di un’Unione dell’Europa, avente una sorta di supergoverno transnazionale, che potesse unire tutte le Chiese Cristiane (ma non quella Romana), spianando la strada ad una comunità economico-finanziaria (non dei popoli, NdA), dominata dal danaro delle grandi banche (Schift-Warburg-Rotschild). Secondo il suo pensiero, che era la continuazione di quello del Comenius e di Andreae, ovvero dei rosacrociani, occorreva già da allora un governo, usando un termine odierno, “tecnico”, composto da scienziati, banchieri ed economisti, bypassando la Chiesa Romana e ponendo al suo posto un Consiglio Federale di Chiese nazionali, dominate da una super Chiesa, ovvero la massoneria.

 

 

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