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25 gennaio 2017

 

In Grecia il 49,2 percento delle famiglie ha come unico reddito una pensione

di Henry Tougha

 

Keep Talking Greece pubblica un breve aggiornamento sulla situazione finanziaria dei nuclei familiari in Grecia. Quasi la metà delle famiglie vive della sola pensione di un familiare, i tre quarti hanno subìto un peggioramento delle proprie condizioni economiche nel 2016, e quasi altrettanti si aspettano ulteriori peggioramenti nell’anno in corso, a testimonianza di un paese che ha perso ogni speranza nel futuro (ma che noi non vogliamo dimenticare nemmeno per un attimo).

 

La metà dei nuclei familiari in Grecia dichiara che l’unica fonte di reddito di cui dispone è la pensione di un  membro della famiglia. Secondo il sondaggio condotto dall’Istituto delle Piccole Imprese della Confederazione Ellenica dei Professionisti, Artigiani e Commercianti (IME GSEVEE), il 49,2 percento delle famiglie vive della pensione di un familiare e non ha alcuna altra fonte di reddito.

Altri dati rilevati:

il 75,3 % dei nuclei familiari ha subìto un declino significativo del proprio reddito nel corso dell’anno 2016;

il 37,1 % dei nuclei familiari dice di vivere con meno 10.000 euro all’anno;

per il 37,9 % dei nuclei familiari i salari sono la principale fonte di reddito;

il 9 % dei nuclei familiari dice di dipendere principalmente dai redditi provenienti da attività commerciali;

un nucleo familiare su tre ha [almeno] un componente della famiglia disoccupato – ciò significa una stima di 1,1 milioni di famiglie in Grecia;

i disoccupati di lungo periodo contano per il il 73,3 % di tutti i senza lavoro;

il 22,4 % dei nuclei familiari ha un componente occupato della famiglia che guadagna meno del salario mensile minimo, pari a 586 euro lordi;

il 9,7 % degli intervistati ha detto che almeno un membro della sua famiglia ha lasciato la Grecia;

il 73,5 % degli intervistati ha detto di aspettarsi un peggioramento ulteriore della propria situazione finanziaria;

il 5,1 % dice invece di aspettarsi un miglioramento;

il 21,3 % dei nuclei familiari ha tasse da pagare in arretrato;

il 34 % delle famiglie stima che non sarà in grado di adempiere ai suoi obblighi verso il fisco nel corso dell’anno 2017;

il 21,3 % dei titolari di mutui è in arretrato sui pagamenti alle banche.

Il report suggerisce che:

“La crisi finanziaria di lungo periodo, la cui vittima principale è la classe media, non sta portando solo a un ulteriore declino dei redditi e a un ampliamento delle disuguaglianze, ma minaccia apertamente la coesione sociale.

La cosiddetta terapia, che consiste nel continuo aumento delle tasse, dirette e indirette, può anche portare a un avanzo fiscale primario, ma questo non si riflette in alcun beneficio per i contribuenti in termini di qualche forma di servizio pubblico, e anzi al tempo stesso viene ridotta la spesa per la sanità e l’istruzione”

Il sondaggio è stato condotto tra il 14 e il 26 novembre 2016 su 1.000 famiglie distribuite in tutto il paese.

 

Fonti: qui e qui

 

PS. E tenete conto che ci sono persone che non hanno neppure una piccola pensione di cui vivere.

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