New Yorkers defiant after deadliest terror attack in the city since 9/11

By Nicole Chavez


 

How the New York City truck attack unfolded

By Emanuella Grinberg


http://www.repubblica.it/

01 novembre 2017

 

Attentato New York

 

La maggior parte delle vittime dell'attacco jihadista sulla pista ciclabile lungo l'Hudson era un gruppo di vecchi amici sudamericani che aveva affittato delle bici per festeggiare l'evento: una gita festosa. Ma sono stati travolti e uccisi dal furgone piombato sulla folla

 

Il viaggio della maturità, trent’anni dopo, finisce lungo un sentiero ciclabile per Diego, Damien, Ariel, Hernan e Alejandro, cinque vite spezzate dal furgone che ieri è piombato sulla folla a New York. Arrivavano dall'Argentina, i cinque amici, insieme ad altri quattro ex compagni di scuola: tutti insieme avevano scelto la Grande Mela per celebrare quella ricorrenza così speciale. L'anno 1987, quello del diploma, per gli ex ragazzi dell'Instituto Politecnico di Rosario, terza città argentina a 300 chilometri da Buenos Aires. Inseparabili tra i banchi, avevano voluto concedersi una gita per ritrovarsi. Ieri, in un pomeriggio di sole, avevano optato per una tranquilla passeggiata in bici, attraverso quelle strade e quei luoghi così iconici di Lower Manhattan. 

Poco prima della partenza, avevano voluto immortalare il momento con degli scatti pubblicati sui social: tutti in maglietta bianca e con la scritta "Libre" all'aeroporto di Islas Malvinas. A pagare la gita era stato uno di loro, Ariel Erlij, 48 anni, imprenditore proprietario di un'acciaieria che aveva voluto offrire quel viaggio al gruppo per festeggiare: lui, per un contrattempo, non era riuscito a imbarcarsi con gli altri, ma li aveva raggiunti il giorno dopo la partenza. Non trovando però scampo dalla furia dell'attentatore uzbeko che ha travolto i passanti. Ironia della sorte, proprio a pochi metri da un liceo. 

Insieme a loro anche quattro amici, scampati alla morte, uno dei quali, Martin Ludovico, è ferito in modo grave, ma non in pericolo di vita, ricoverato al Presbyterian Hospital di Manhattan. "Sono sotto choc, tramortiti. Non riescono a credere a quel che è accaduto", ha raccontato il console argentino all'Onu a

proposito dei connazionali sopravvissuti. Il presidente Mauricio Macri si è detto "profondamente scosso per le tragiche morti" su Twitter, aggiungendo "Il governo argentino è a disposizione dei familiari delle vittime". 

 

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