Originale: Counterpunch

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4 dicembre 2017

 

I Veterani contestano l’islamofobia di Trump

di  Brian Trautman

Traduzione di Maria Chiara Starace

 

All’inizio di questa settimana Il Presidente degli  Stati Uniti,  Donald Trump, ha rivelato di nuovo la sua natura interiore, quando ha postato  di nuovo su Tweeter  una serie  di video di propaganda anti-musulmana girati dal vice capo di un gruppo neo-fascista di odio nel Regno Unito. Trump è sprofondato ancora più in basso in termini di falsità spudorate e di miti che invocherà e diffonderà per provocare l’ostilità contro i Musulmani. Ha dimostrato ripetutamente che il nazionalismo bianco e la demonizzazione dell’Islam sono cose che accetta completamente e che intende portare avanti in ogni occasione. La notizia incoraggiante è che la propaganda di paura e di odio che fa Trump contro l’Islam e i Musulmani viene sempre più denunciata da un più vasto spettro di individui e di gruppi, compresi i devoti conservatori sia negli Stati Uniti che all’estero.  L’ondata  dell’opposizione sta ancora crescendo.

Generazioni di immigranti hanno trasformato gli Stati Uniti nel paese più pluralista e più multi culturale del mondo. La nazione è orgogliosa di questo riconoscimento. La maggior parte dei suoi cittadini e residenti sostiene i principi della libertà e della religione, della diversità e della tolleranza, e applicano il principio della linea guida fondamentale nella vita di tutti i giorni. Tragicamente, tuttavia, ci sono quelli nella nostra società, come Donald Trump e molti nell’estrema destra, che hanno un profondo disprezzo per l’Islam, distorcendo malignamente gli insegnamenti e le tradizioni della fede per fomentare una paura irrazionale tra il pubblico. Frequentemente, disumanizzano i Musulmani allo scopo di mandare avanti un piano d’azione anti-immigranti e sciovinista. I reati di odio ne sono stati una conseguenza e sono aumentati notevolmente nei mesi successivi agli attacchi dell’11settembre. Mentre questa volenza è diminuita e si è stabilizzata nella maggior parte degli anni fin dall’11 settembre (anche se è rimasta più alta che nell’epoca precedente all’11 settembre), il numero dei reati è risalito ai livelli dell’era dell’11 settembre, durante la campagna presidenziale di Donald Trump.

L’organizzazione internazionale pacifista Veterani per la Pace (VFP) che dal 1985 ha continuato  rivelare i veri costi della guerra e del militarismo, l’anno scorso ha dato inizio a una campagna denominata I Veterani Contestano l’Islamofobia (VCI). La campagna mira a costruire l’appoggio e la solidarietà tra i veterani e gli alleati per porre fine alla retorica anti-musulmana e alla discriminazione, emarginazione e oppressione nei confronti dei musulmani americani e anche di quelli che vivono all’estero, specialmente di coloro che cercano asilo e dei rifugiati. La campagna informa anche sul motivo per cui la guerra – soprattutto la cosiddetta “Guerra al Terrore” – è fondamentalmente radicata nel razzismo e nella xenofobia. La dichiarazione sulla missione della campagna, inizia così: “Siamo i reduci militari statunitensi, molti dei quali hanno visto i combattimenti in Afghanistan, in Iraq e in Vietnam e che sono sconvolti dall’attuale ondata di intolleranza, razzismo e odio dimostrati verso i Musulmani.” Continua dicendo che “La politica della paura mette a rischio la nostra sicurezza nazionale e provoca l’odio e il razzismo che fanno il gioco del nemico…Non possiamo difenderci efficacemente sostenendo la strategia del nostro avversario, dando credibilità alla loro propaganda di reclutamento. Ci mettiamo in pericolo ogni volta che facciamo quell’errore…” La dichiarazione si conclude con un appello a tutti i veterani negli Stati Uniti “a far sentire le loro voci e a difendere i valori della tolleranza, del rispetto e dell’amore.”

Inoltre, la campagna VCI cerca di porre fine ai veti discriminatori, incostituzionali e inumani imposti ai Musulmani di entrare negli USA, emanati all’inizio di quest’anno dall’amministrazione Trump. Per accrescere l’efficacia di questo aspetto della campagna, la VFP si è associata con vari gruppi a favore della pace e alla difesa dei diritti umani che operano per mettere fine  a questi divieti con delle iniziative, come la Campagna ‘Mai più  Veti per i Musulmani’ che è stata organizzata da vari gruppi, tra i quali il CAIR, (Council of American-Islamic Relations), Consiglio delle relazioni Americano- Islamiche, e da MPower  Change (un movimento di base presente in varie comunità musulmane in tutti gli Stati Uniti, che opera per costruire la giustizia sociale, spirituale, razziale ed economica per tutte le persone,  n.d.t.).

Poco dopo che Donald Trump è stato eletto, la campagna VCI ha diffuso una dichiarazione che comprendeva queste parole: “Durante tutto lo scorso anno, abbiamo chiesto a Mister Trump di abbandonare la sua controversa  retorica anti-musulmana. Ha fatto molto di più per legittimare l’intolleranza e di creare divisione di quanto presumibilmente ha fatto qualsiasi altra persona negli Stati Uniti da decenni…In quanto persone di coscienza, dobbiamo incrementare il nostro appoggio per le comunità  emarginate, discriminate e private dei diritti civili.” La campagna ha trasmesso “la sincera speranza mentre si avvicina al giorno del suo insediamento, comprenda il giuramento della Presidenza e i sacri principi dell’uguaglianza ai quali, in quanto nazione, aspiriamo… Mr Trump farà il giuramento di guidare trecento milioni di Americani degli Stati Uniti, di ogni razza, etnia, e confessione. Gli occhi del mondo sono su di lui, come anche la sacrosanta responsabilità e la storia della presidenza degli Stati Uniti.” Tuttavia, come abbiamo imparato durante gli 11 mesi trascorsi dal suo insediamento, Trump non soltanto ha raddoppiato il suo impegno nell’incitamento all’odio, ma lo ha intensificato e ha tradotto la sua xenofobia in  politica.

Dopo il Giorno delle elezioni, i VFP hanno proclamato un invito all’azione per opporsi alle ideologie e alle politiche di Donald Trump,  piene di odio, dicendo, in parte: “Sul fronte interno sappiamo che il Presidente eletto, Trump, fornisce un grande slancio a molte delle tendenze sociali più repressive e oscure che la nostra nazione ha lottato per eliminarle. La campagna di Trump è andata avanti con l’energia velenosa dell’odio. E’ iniziata definendo i Messicani criminali e stupratori. Ha “migliorato” esigendo un veto all’ingresso di tutti i Musulmani negli Stati Uniti, e ha completato il suo triangolo di xenofobia e di misoginia difendendo le aggressioni sessuali. La campagna di Trump ha fatto finta di comunicare con la comunità dei Neri, anche se le sue parole fanno capire chiaramente che è ostile alle persone di colore…La sua ostilità è sufficientemente chiara ai suprematisti Bianchi, tanto che molti lo hanno avallato come loro candidato…Il movimento pacifista deve schierarsi fortemente contro le politiche che chiedono maggiore violenza e guerra. Dobbiamo opporci a tutte le forme di odio e di xenofobia. “Dobbiamo dare prova di solidarietà verso le lotte nazionali che promuovono i diritti delle donne, la riforma dell’immigrazione e tutte le forme di giustizia razziale, economica e sociale. Con i nostri alleati in tutte le lotte dobbiamo costruire un movimento a spettro completo per creare la pace in patria e all’estero…” Questo lavoro importante per la pace e la giustizia deve continuare a tutti i livelli. La pace in patria non si può ottenere fino a quando non si realizza la pace all’estero, e viceversa La pace è possibile quando prevale la giustizia.

E’ obbligatorio per tutti gli Americani condannare e affrontare l’odio, contrastare l’islamofobia e lottare pacificamente per bloccare e mettere fine ai tentativi da parte di membri della nostra società di causare l’animosità religiosa e razziale e di istigarla.

Impegnatevi a dichiararvi contrari alla propaganda anti-musulmana  e ad altre forme di pregiudizio, di razzismo e di odio. Prendete posizione contro chiunque minacci la dignità umana e la sicurezza dei nostri vicini musulmani che, come tutti gli essere umani, meritano di essere trattati con rispetto e amore. Il nemico è l’odio, non l’Islam.

 


Brian J. Trautman è docente di studi sulla pace al College della Comunità del Berkshire a  Pittsfield,  Massachusetts. E’ un pacifista nel gruppo Cittadini del Berkshire per la Pace e la Giustizia  ed è Veterano dell’esercito. E’ anche membro di Veterani  per la Pace. Su Twitter: @BriTraut.


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

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Fonte:https://www.counterpunch.org/2017/12/04/veterans-challenge-trumps-islamophobia

 

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