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19 dicembre 2017

 

ONU. Su Gerusalemme 14 a 1, gli Usa, costretti al diritto di veto

 

Gli Stati Uniti hanno dovuto esercitare il diritto di veto ieri al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dove l’Egitto ha presentato una proposta di risoluzione volta a invalidare la decisione del presidente Usa Donald Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele. In pratica tutti, ad esclusione degli Usa, hanno annunciato di votare in modo compatto a favore della proposta egiziana (Italia compresa), per cui all’ambasciatrice Usa Nikki Haley non è restato altro da fare che esercitare quell’ormai obsoleto diritto di veto che hanno i cinque membri permanenti delle Nazioni unite.


Per Haley “Quello che abbiamo visto oggi in Consiglio di Sicurezza Onu è un insulto, non lo dimenticheremo”, ed è “altamente deplorevole che alcuni cerchino di distorcere la posizione del presidente”.


La proposta di risoluzione prevedeva che “le decisioni e azioni che pretendono di alterare lo status della Città Santa di Gerusalemme non hanno alcun effetto giuridico, sono nulle e devono essere annullate in conformità con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu”, e veniva richiesto “che tutti gli stati membri osservassero le risoluzioni del Consiglio riguardanti Gerusalemme e non riconoscessero nessuna azione o misura contraria a tali risoluzioni”.

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20 dicembre 2017

 

ONU: La Haley su Gerusalemme minaccia di raccogliere i nomi di chi voterà contro gli Usa Consiglio di Sicurezza.

 

L’ambasciatrice Usa all’Onu, Nikki Haley, è passata alle minacce per scongiurare il voto di 14 a 1 che si prospetta a seguito della presentazione al Consiglio di sicurezza da parte dell’Egitto di una proposta di risoluzione volta a invalidare la decisione del presidente Usa Donald Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele.


Gli Usa hanno già fatto sapere l’intenzione di esercitare il diritto di veto che spetta ai cinque membri permanenti, ma il dato politico è importante, dal momento che anche storici alleati, come l’Italia, sosterranno la risoluzione egiziana.


La proposta di risoluzione prevede che “le decisioni e azioni che pretendono di alterare lo status della Città Santa di Gerusalemme non hanno alcun effetto giuridico, sono nulle e devono essere annullate in conformità con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu”, e viene richiesto “che tutti gli stati membri osservino le risoluzioni del Consiglio riguardanti Gerusalemme e non riconoscano nessuna azione o misura contraria a tali risoluzioni”.


Haley ha dichiarato oggi che ”Gli Usa prenderanno i nomi” di tutti quei Paesi voteranno la mozione, ed ha spiegato che “all’Onu ci viene sempre chiesto di fare di più e donare di più. Quindi, quando prendiamo la decisione, per volontà del popolo americano, su dove collocare la nostra ambasciata, non ci aspettiamo che quelli che abbiamo aiutato ci prendano di mira”.


Il Guardian ha riportato un tweet di Haley in cui vi è scritto che “Il presidente seguirà questo voto attentamente e mi ha chiesto di riferire su quanti hanno votato contro di noi”.
il voto è previsto per domani.

 

Compongono il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite:
Membri permanenti: Cina, Usa, Gb, Francia, Russia;
Membri 2016 – 2017: Egitto, Giappone, Senegal, Ucraina, Uruguay;
Membri 2017 – 2018: Bolivia, Etiopia, Kazakistan, Svezia, Italia (dal 2018 subentrerà Olanda).

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