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27 gennaio 2017

 

L’oscura visione di Carl Sagan sono gli Stati Uniti di Donald Trump

 

Le profezia dell’astrofisico fatta più di 20 anni fa sta diventando realtà?

 

Il famoso astrofisico e scrittore statunitense Carl Sagan definì «Una premonizione sull’America dell’epoca dei miei figli e dei miei nipoti» quel che scrisse nel libro Demon-Haunted World: Science as a Candle in the Dark, pubblicato nel 1995, un anno prima della sua morte, e che è considerato il suo testamento spirituale.

Un libro che è tornato di attualità dopo che Gizmodo ha pubblicato un articolo su quella “profezia” di un mondo oscuro e ne ha estrapolato un brano che è diventato virale sui social network, perché secondo molti illustrerebbe con sorprendente precisione quello che sta già succedendo nell’America di Donald Trump (ma anche l’Italia di Gentiloni, Grillo, Salvini non scherza).

 

Ecco cosa si legge nella citazione:

«La scienza è più di un corpo di conoscenze; si tratta di un modo di pensare. Ho una premonizione sull’America del tempo i miei figli o ai miei nipoti, quando gli Stati Uniti saranno un’economia di servizi e di informazioni, quando quasi tutte le principali industrie manifatturiere se ne saranno andate  in altri Paesi, quando poteri tecnologici impressionanti saranno nelle mani di pochissimi e nessuno che rappresenta l’interesse pubblico potrà capire i problemi, quando le persone avranno perso la capacità di determinare le loro agende o di interrogare con cognizione di causa coloro che hanno autorità, quando, stingendoci alle nostre sfere di cristallo e consultando nervosamente i nostri oroscopi, le nostre facoltà critiche in declino, incapaci di distinguere tra ciò che ci piace e ciò che è vero, saremo alla deriva ancora una volta, in modo quasi impercettibile, verso la superstizione e l’oscurità».

 

Qualcuno ha aggiunto anche un altro brano del libro di Sagan:

«Il rimbecillimento degli americani è più evidente nel lento decadimento del contenuto sostanziale nei media enormemente influenti, i 30 secondi di bites sonori (ora fino a 10 secondi o meno), il minimo comun denominatore della programmazione, le presentazioni per creduloni su pseudoscienza e superstizione, ma soprattutto una sorta di celebrazione dell’ignoranza».

 

Come ha scritto su Twitter Charles Bergquist, direttore del programma radio Science Friday, «Sembra che Carl Sagan avesse una macchina del tempo o di una sfera di cristallo».

Gizmodo non ha dubbi: «Sì, Sagan aveva previsto proprio questo. Lo screenshot che potete avere visto in giro sui social media è vero. E un sacco di persone sono preoccupate  per il fatto che Carl stesse parlando della nostra epoca».

Ma, sempre su Gizmodo, è Matt Novak a ricordare sul suo blog Paleofuture che «La “precisione” delle previsioni è spesso un test di Rorschach. Un’interpretazione accurata di una particolare previsione di solito la dice lunga su chi la  interpreta e sulle sue speranze o timori per il futuro. E, onestamente, alcune delle preoccupazioni di Sagan suono piuttosto normali».

 

Infatti, se si continua a leggere, il capitolo che contiene la citazione prosegue descrivendo come la videocassetta più noleggiata fosse Scemo e più scemo, e come Beavis and Butthead fosse incredibilmente popolare in TV.  Era l’ormai “lontano” 1995 – quando ancora esistevano e si noleggiavano le videocassette – ma non c’è molto di nuovo nel modo di pensare di Sagan: ogni generazione pensa che i media della generazione successiva siano tossici, insulsi e inutili.

 

Secondo Novak, Sagan, potrebbe aver avuto ragione su Beavis and Butthead, «Ma credere nell’istupidimento dell’America è ancora una questione di prospettiva. Nel clima di paura e smantellamento della società civile, ci può sembrare terribilmente vero. Ma è anche possibile che presto le cose potrebbero andare meglio. Non mi annoverate tra gli ottimisti. Sto solo dicendo che è possibile. Speriamo che Sagan, una delle persone più intelligenti del XX secolo, si sia sbagliato».

Speriamo…

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