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13/01/2017

 

Lo Stato Profondo ha dichiarato guerra al presidente eletto Trump

 

In un articolo su The Intercept, Glenn Greenwald, ricorda come, nel gennaio 1961, Dwight Eisenhower pronunciò il suo discorso di addio dopo due mandati come presidente degli Stati Uniti; il generale a cinque stelle scelse di mettere in guardia gli americani da questa specifica minaccia per la democrazia: "Nei concili di governo, dobbiamo guardarci le spalle contro l'acquisizione di influenze, prive di garanzie, sia palesi che occulte, esercitate dal complesso militare-industriale. Il potenziale per l'ascesa disastrosa di tali poteri esiste e persisterà in futuro".  Questo allarme, scrive Greenwald, è stato emesso prima dell'escalation della guerra del Vietnam, tre decenni prima della fine della guerra fredda, e prima dell'11 settembre, eventi che hanno radicalmente esteso il potere di questa fazione non eletta

 

Questa, prosegue l'autore, è la fazione che è ora impegnata in una guerra aperta contro il regolarmente eletto e già ampiamente antipatico presidente eletto, Donald Trump. Stanno usando le classiche tattiche sporche della guerra fredda e ciò che da poco tempo viene etichettato come "fake news".

 

 Il loro strumento più prezioso sono i media statunitensi, gran parte dei quali riverisce, serve e crede a funzionari anonimi dei servizi segreti. E i Democratici, ancora scossi dall'inaspettata e traumatica sconfitta elettorale, così come dal collasso sistemico del loro partito, che apparentemente divorzia sempre più dalla ragione ogni giorno che passa, e sono disposti ad abbracciare qualsiasi pretesa, qualsiasi tattica, allinearsi con qualsiasi cattivo, indipendentemente da quanto dannoso questo comportamento potrebbe essere.

 

I pericoli gravi posti da una presidenza Trump sono numerosi ed evidenti. Ci sono una vasta gamma di tattiche legittime ed efficaci per la lotta contro queste minacce: da coalizioni bipartisan del Congresso e le sfide legali costituzionali a rivolte di cittadini e la disobbedienza civile sostenuta e aggressiva. Tutte queste strategie si sono periodicamente dimostrate efficaci in tempo di crisi politica o sbilanciamento autoritario.

 

Ma il tifo per la CIA e i suoi alleati oscuri per sovvertire unilateralmente l'elezione degli Stati Uniti e imporre i propri dettami di politica sul presidente eletto è contorto e autodistruttivo. Dare maggiore portere agli stessi soggetti che hanno prodotto le atrocità più vergognose e falsità sistemiche nel corso degli ultimi sei decenni è la disperazione della peggior specie. Chiedere che, senza prove, affermazioni anonime siano immediatamente venerate come Verità - nonostante provengano dagli stessi recinti progettati per fare propaganda e mentire - è un assalto al giornalismo, alla democrazia, e alla razionalità umana. E accusare avversari interni che si rifiutano di andare avanti come traditori e operatori stranieri sleali è privo di valori morali e si ritorcerà contro chi persegue tale politica.

 

 Al di là di tutto ciò, avverte l'autore, "non vi è favore più grande che gli avversari di Trump possono fargli che attaccarlo con queste falsità evidenti, grandi mezzi dicomunicazione per aprire la strada. Se dovesse arrivare il momento di esporre l'effettiva corruzione di Trump, chi crederà più alle stesse persone e istituzioni che hanno dimostrato di essere disposte ad appoggiare qualunque accusa, non importa quanto di fatto priva di fondamento, ad utlizzare qualsiasi tattica giornalistica, non importa quanto inaffidabile e inaccurata?"

 

 Tutti questi ingredienti tossici, scrive Greenwald, erano in piena mostra ieri con lo "Stato profondo" che la lanciato il suo più palese e aggressivo assalto contro Trump divulgando un documento completamente non verificato, messo insieme da un agente anomino, a pagamento, che lavorava sia per il GOP che per gli oppositori democratici di Trump, che accusava  il Presidente eletto di una vasta gamma di reati, atti di corruzione e condotta privata scabrosa. La conclusione di tutto questo ciò è che mentre la presidenza Trump pone gravi pericoli, lo stesso fanno coloro che cercano di abbatterlo.

 

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