Rivista Verde Olivo, 1960, p.15
31 de julio de 1960

http://www.lantidiplomatico.it

16/10/2017

 

Così Che Guevara definiva l'OSA, il "mostro" che oggi attenta la sovranità del Venezuela

Comandante Ernesto Guevara
traduzione di Francesco Monterisi

La Corte dei Miracoli è un nome dell'immaginario ed è anche il simbolo di qualcosa dove tutte le cose si trasformano, cioè dove i concetti si confondono. E la straordinaria mostruosità chiamata OSA, è proprio una Corte dei Miracoli. Tale Corte dei Miracoli, rende uguali Chapitas o Tachito, come i governanti dei paesi democratici; tale Corte dei Miracoli fa sì che i traditori dei loro popoli valgano molto di più che i difensori della libertà dei loro popoli.
 
La Corte dei Miracoli ha tali caratteristiche che  mai smette di trasformare in buona gente la cattiva, ed in cattiva la buona; per lei vale lo stesso anche il voto di 'una minuscola isola' o quello di un rappresentante di un paese di 60 milioni di abitanti. Non vi confondete, non è democrazia; per lei vale lo stesso, perché tutto è dominato da quel padre generoso e spirituale che è signore dell'America: gli USA. Papà USA muove le sue dita agili e, sotto, le marionette Frondizi (presidente argentino ndt), le marionette Beltran (politico uruguaiano ndt), si muovono, con grazia, con movimenti molto belli,  molto armoniosi, che fanno credere che hanno camminato e parlato da soli. Ecco perché l'OSA è anche chiamato "il grande teatro".
 

Ma a volte, l'artista principale, Mr. Monopolio, si arrabbia ed allora le marionette assumono un aspetto tremolante e scoordinate e si nota che non sono altro che marionette.
 
Non possono rompere con Cuba, per esempio, con la stessa arroganza e arguzia con cui rompono con Santo Domingo, ma questa riunione di illustri cittadini di nostra America,  sollecitamente si riunisce e votano una ventina contro zero ogni volta che il pastorello batte le sue mani, chiamando tutti gli agnelli a seguire il suo passo. Ecco perché si suole chiamare, la nostra istituzione, "Il grande gregge".
 
Ma, naturalmente, questo gregge innocente, quando si riunisce  per disporre delle vite e proprietà di un pugno di uomini, convertito in popolo libero per sua volontà sovrana, diventa, a volte, prepotente ed assurdo a volte profondamente preoccupato per la penetrazione sovietica.
 
Essi difendono la Dottrina Monroe. Che ha detto Monroe? Beh, Monroe ha detto, "America agli americani", cioè l'America, nostra "india vergine e bella" per il gigante del Nord, ma ha inoltre detto: "Noi non interverremo in Europa, ma nessuna potenza extra-continentale può intervenire in America". E cosa è rimasta di quella fanfaronata verbale di Mr Monroe? Se tanto s'invoca la sua dottrina dl non intervento, mai hanno pensato, quelli che la invocano, in quale lontano paese di Marte rimarranno le basi inglesi o le basi greche o le basi italiane o tedesche o danesi o svedesi o francesi o spagnole. Dove hanno votato la tremenda ammonizione, "in Europa non interverremo"? L'hanno dimenticata, ed i preziosi pagliacci che ballano al ritmo del burattinaio  conoscono il dimenticato ma si prestano, con molto piacere, a tutto questo intrigo tessuto contro la nostra democrazia dimenticando i veri legami di solidarietà che dovrebbero battezzarla con il nome del puro e delicato luogo il cui profumo affligge le narici di tutti coloro che passano per la via Blanca, il luogo dova va tutta la spazzatura dell'Avana, Cayo Cruz, e sarebbe così poetico e molto più aderente alla verità che le tre vocali (OEA ndt) del suo nome attuale.
 

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