Guarda il video: https://youtu.be/VnaqcEBuZ10


http://www.infoaut.org/

25 may 2017 

 

Brasilia, il corteo assalta i ministeri. Temer schiera l'esercito

 

Intervista ai compagni della Boxe Autonoma Sao Paolo sulla mobilitazione "Fora Temer"

 

Sono almeno 150.000 i manifestanti che, arrivati da tutto il Brasile, ieri hanno inondato le strade della capitale per chiedere le dimissioni di Michel Temer, messo al potere alla fine di agosto quando l’ex presidente Dilma Rousseff, messa in stato di accusa per impeachment, era stata definitivamente destituita dalla carica. Temer è al centro delle proteste dopo che un quotidiano brasiliano ha rivelato che tra i materiali dell’inchiesta “Lava Jato” (lo scandalo che ha interessato praticamente tutti i partiti per i 3 miliardi di dollari pagati dal colosso petrolifero statale Petrobras), figura anche una registrazione in cui l’attuale Capo dello Stato avrebbe comprato il silenzio dell'ex presidente della Camera, Eduardo Cunha (accusato di corruzione e in carcere dall'ottobre scorso) per non essere tirato in ballo a sua volta nell’inchiesta.

Ma la rivolta contro la corruzione si inserisce in un contesto segnato già da una forte opposizione alle politiche del governo in materia di lavoro e dall’insofferenza verso le misure di austerità varate da Temer, che hanno portato a pesanti tagli alla spesa pubblica.

Durante l’imponente corteo di ieri, che ha puntato verso il palazzo presidenziale, sono esplosi violenti scontri con la polizia: i manifestanti hanno affrontato con sassi e molotov le migliaia di agenti schierati nella capitale, che hanno sparato sulla folla gas lacrimogeni e granate stordenti ma anche colpi di arma da fuoco (si parla di almeno 5 persone ferite dai proiettili). Scontri e assalti hanno interessato diverse zone dell’’Esplanada dos Ministérios’, l’area che riunisce i centri del potere della capitale e del paese. I manifestanti hanno dato l’assalto al ministero dell’agricoltura, appiccando il fuoco ad alcune parti dell’edificio, e hanno cercato di invadere anche quello dell’economia.

A quel punto tutti i ministeri sono stati evacuati e Temer ha dato ordine di schierare l’esercito per le strade di Brasilia. Il provvedimento, varato in tutta fretta facendo ricorso all’articolo 142 della Costituzione federale, sarà in vigore fino al 31 maggio, ma il presidente si è detto pronto a prolungarlo se le proteste non si placheranno. La decisione, formalizzata da un apposito decreto e comunicata dal ministro della Difesa, ha suscitato un rimpallo di responsabilità e critiche tra maggioranza e opposizione.

Nel frattempo la Corte Suprema ha aperto un’inchiesta per intralcio alla giustizia contro Temer, che ha però gridato al complotto lasciando intendere di voler rimanere saldamente aggrappato al potere di fronte alle richieste di dimissioni. Nella crisi politica e istituzionale che scuote il Brasile, il governo ha perso anche Sandro Mabel, assessore speciale di Temer, contro il quale sono state avviate indagini per corruzione e intralcio alla giustizia. È il quarto assessore del presidente ad andarsene in 5 mesi.

.

.

Resumen Latinoamericano

http://contropiano.org/

25 maggio 2017

 

Assedio popolare e scontri nella Capitale. “Via Temer, elezioni dirette”

di Cristiane Sampaio e Rafael Tatemoto

 

Più di 150.000 persone si sono riunite nel primo pomeriggio di ieri attorno allo stadio Manè Garrincha nella capitale federale, Brasilia. Hanno marciato verso il palazzo del Congresso nazionale. Ad un certo punto del corteo gli uomini della polizia militare hanno iniziato a lanciare bombe lacrimogene e proiettili di gomma contro i manifestanti. Non esistono dati ufficiali sui feriti.
I manifestanti sono arrivati ??con circa un migliaio di autobus da tutto il paese chiedendo le dimissioni del presidente Michel Temer e la convocazione di elezioni dirette presidenziali.
“E ‘probabilmente una delle più grandi mobilitazioni che si sono verificate a Brasilia, ed era molto bella. Ma è incredibile la repressione della polizia militare che, lanciando molte bombe, impedisce l’arrivo di persone al Congresso. E’ una giornata di grande battaglia a Brasilia” ha commentato il coordinatore nazionale del Movimento dei Lavoratori Senza Terra (MST), João Paulo Rodrigues.
La manifestazione è stata organizzata dalle organizzazioni sindacali e dai Fronti Popolari del Brasile (FBP). Nel primo pomeriggio, i manifestanti hanno iniziato una marcia attraverso l’Esplanade dove si trovano i ministeri.
“Oggi è un giorno decisivo per la classe operaia. I nostri diritti sono minacciati dai golpisti, e non v’è alcun rispetto per la nostra dignità. Siamo sotto attacco” denuncia Roberto Sousa e Silva, docente all’università pubblica di Rio Grande do Norte, venuto per partecipare alla protesta.
La lotta popolare è determinata dal peggioramento della crisi di legittimità intorno alla figura di Michel Temer (PMDB), coinvolto in scandali di corruzione legati alla società di refrigerazione JBS, indagato dalla polizia federale nel quadro dell’operazione Lava Jato.
“Il governo Temer sta ora cercando di fare il colpo di stato dentro il colpo di stato, il che è ancora più pericoloso perché approfondirà la liquidazione dei diritti della classe operaia, non ha alcuna legittimità per poter far passare qualsiasi legge “, osserva Alexandre Conceição, leader del Movimento dei lavoratori senza Terra (MST), uno dei movimenti che animano i Fronti Popolari del Brasile
Il movimento “Occupy Brasilia” rilancia lo slogan di “Diretta ora” (cioè elezioni dirette del presidente, ndr). La mobilitazione intende evitare a tutti i costi una possibile elezione indiretta, che potrebbe verificarsi qualora la carica di presidente dovesse essere vacante, sia per le dimissioni o per la deposizione di Temer. 
“Le elezioni indirette non risolvono il problema della crisi sociale della popolazione, il problema sono le riforme che il governo è disposto a realizzare. Il parlamento attuale è il più reazionario della storia del Brasile ed è legato agli interessi dei grandi gruppi economici. Quindi vogliamo elezioni dirette ora “, afferma il giovane militante Caio Picareli, che è venuto da Porto Alegre, nel sud del paese, per partecipare alla manifestazione.

top