Guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=y5_8Wq26jt4

 

Guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=HkyeoTGzJMA


english version and links below

AFP, dpa

http://www.dw.com/en/top-stories/s-9097

12.02.2017

 

Manifestanti in tutto il Messico esigono rispetto dal presidente Usa

 

Manifestazioni in circa 20 città in tutto il Messico hanno denunciato i piani del Presidente degli Stati Uniti Trump per la costruzione di un muro di confine. I manifestanti dicono di essere arrabbiati con la retorica del miliardario, che marchia messicani come criminali e stupratori.

 

La più grande delle proteste di domenica contro il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avuto luogo nella capitale, Città del Messico, dove migliaia di persone hanno sfilato lungo un viale centrale vestite di bianco e sventolando la bandiera nazionale.

Su di uno striscione gigante portato dai manifestanti si leggeva "Il Messico deve essere rispettato, Mr. Trump". Molti altri gridavano "Vogliamo ponti, non muri", in riferimento al piano del presidente miliardario di costruire un muro sul confine USA-Messico

 

Così come a Città del Messico, i raduni hanno visto una partecipazioone di massa in 20 città, tra cui Guadalajara nella parte occidentale del paese. Le manifestazioni a livello nazionale erano sostenute da decine di università, associazioni imprenditoriali e organizzazioni civiche, che hanno invitato i cittadini a unire le forze per mostrare la loro indignazione per il nuovo leader degli Stati Uniti.

"Siamo qui per fare vedere e sentire a Trump che un intero paese, unito, si sta sollevando contro di lui e la sua stupidità xenofoba, discriminatoria e fascista", ha detto Julieta Rosas, una studentessa di letteratura presso l'Università Nazionale Autonoma del Messico.

 

Durante la sua campagna elettorale, il magnate immobiliare fece diversi commenti sprezzanti sugli immigrati messicani che vivono negli Stati Uniti, chiamandoli "criminali" e "stupratori". Da quando è entrato in carica il 20 gennaio, Trump ha promesso di portare avanti il progetto del muro di confine sollevando le ire del leader del Messico, dicendo ulteriormente che, in un modo o nell’altro, il vicino di casa degli Stati Uniti, avrebbe pagato per la sua costruzione.

 

Imbarazzo del Presidente messicano

Il presidente Enrique Peña Nieto ha cancellato un viaggio a Washington il mese scorso a causa dell’insistenza di Trump che il Messico finanzierà il muro.

Trump ha anche minacciato l'economia del Messico avvertendo che avrebbe interrotto il rapporto commerciale privilegiato tra gli Stati Uniti e il Messico, a causa della perdita di posti di lavoro in america.

 

Trump ha promesso di rinegoziare l'accordo di libero scambio nordamericano e ha promesso di schiaffeggiare le tariffe sui beni made in messicano.

Il Messico manda l'80 per cento delle sue esportazioni verso gli Stati Uniti, circa $ 300 miliardi nel 2015.

 

Le proteste di domenica hanno visto gli avversari di Pena Nieto accusarlo di usare lo slancio anti-Trump per aumentare la propria popolarità, e hanno rifiutato di prendervi parte.

L'hashtag #It'sNotTrumpIt'sPena è in voga su Twitter in Messico, in mezzo al sostegno per il candidato alla presidenza del Messico Andrés Manuel López Obrador, che guida i sondaggi di opinione.

Obrador viene presentato a sinistra di Donald Trump a causa della sua retorica populista e anti-establishment.

 


AFP, dpa

http://www.dw.com/en/top-stories/s-9097

12.02.2017

 

Mexico protesters call for respect from US President Trump

 

Rallies in about 20 cities across Mexico have denounced US President Trump's plans to build a border wall. Protesters say they're angry at the billionaire's rhetoric, which brands Mexicans "criminals" and "rapists."

 

The largest of Sunday's protests against US President Donald Trump took place in the capital, Mexico City, where thousands of people marched down a central avenue dressed in white and waving the nation's red, white and green flag.

"Mexico must be respected, Mr. Trump," a giant banner carried by demonstrators read.

Many others shouted "We want bridges, not walls," in reference to the billionaire president's plan to build a war on the US-Mexican border

 

As well as Mexico City, rallies were well-attended in about 20 cities, including Guadalajara in the west of the country's interior.

The nationwide demonstrations have been backed by dozens of universities, business associations and civic organizations, which called on citizens to join forces to show their indignation at the new US leader.

"We're here to make Trump see and feel that an entire country, united, is rising up against him and his xenophobic, discriminatory and fascist stupidity," said Julieta Rosas, a literature student at the National Autonomous University of Mexico.

 

During his election campaign, the real estate magnate made several disparaging remarks about Mexican immigrants who live in the US, calling them "criminals" and "rapists."

Since he took office on January 20, Trump has vowed to press ahead with the border wall and raised the ire of Mexico's leaders further by saying that, one way or another, the US's neighbor to the south would pay for its construction.

Leaders' embarrassment

President Enrique Pena Nieto canceled a trip to Washington last month over Trump's insistence that Mexico will fund the wall.

Trump has also threatened Mexico's economy with by warning that he would terminate the country's privileged trade relationship with the US and blaming Mexico for the loss of American jobs.

 

Trump has promised to renegotiate the North American Free Trade Agreement and has vowed to slap steep tariffs on Mexican-made goods.

Mexico sends 80 percent of its exports to the US - nearly $300 billion in goods in 2015.

While Sunday's protests saw strong turnouts, opponents of Pena Nieto accused him of using the anti-Trump momentum to boost his own popularity, and refused to take part.

The hashtag "#It'sNotTrumpIt'sPena" is trending on Twitter in Mexico, amid support switching to Mexican presidential hopeful Andres Manuel Lopez Obrador, who is leading opinion polls.

Obrador is being billed a "leftist Donald Trump" because of his populist, anti-establishment rhetoric
english version below

Associated Press

http://www.news.com.au/

February 18, 2017

 

I Messicani fanno una catena umana sul confine con gli Stati Uniti

 

Migliaia di messicani legati a braccia per formare un muro umano sul confine del loro paese con gli Stati Uniti, per protestare contro il piano del presidente Donald Trump di costruire una barriera tra i due paesi.

La protesta, organizzata dalle autorità locali e da gruppi di difesa messicani, ha riunito persone armate di fiori, tra cui politici, leader sociali e folle di studenti alla città di confine di Ciudad Juarez - che già è separata da un'ampia recinzione dalla sua vicina, città americana di El Paso.

I manifestanti hanno lanciato slogan contro Trump, il cui progetto di costruire il muro per tenere gli immigrati clandestini fuori dagli Stati Uniti e forzare il Messico a pagare il progetto di legge, ha fatto infuriare molte persone.

 

"Il muro è una delle idee peggiori", ha detto Carolina Solis, una studentessa di 31 anni. "E non fermerà nulla, ne droghe ne migranti. E' solo il simbolo dell’odio di Donald Trump, e del suo razzismo."

Sotto l'occhio vigile di ufficiali dell’US Border Patrol, i manifestanti, tra i quali il sindaco di El Paso Oscar Leeser, hanno formato una barriera umana di quasi 1,5 km (0,9 miglia). Molte persone su entrambi i lati del confine attraversano ogni giorno, chiamando casa un paese, mentre vanno a lavorare nell’ altro.

"Ciudad Juarez e El Paso sono un’unica città, non saremo mai a parte", ha detto il sindaco di El Paso, nato sul lato messicano del confine. Il suo omologo di Ciudad Juarez, Armando Cabada ha promesso di aiutare a reinsediare i migranti deportati dagli Stati Uniti.

"Trump genera solo paura nei nostri compatrioti americani. Dobbiamo mostrare solidarietà con loro e dire loro che hanno il nostro sostegno", ha detto il sindaco di Ciudad Juarez. "Se verranno deportati, li accoglieremo a braccia aperte."

 

La scorsa settimana, gli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE), hanno arrestato 680 persone negli Stati Uniti, come parte di un giro di vite dalla nuova amministrazione sui circa 11 milioni di immigrati senza documenti che vivono negli Stati Uniti. I funzionari insistono che le incursioni miravano a noti criminali, ma gli avvocati dei diritti dicono che anche le persone senza precedenti penali gravi sono state arrestate.

 

Una protesta simile è stata progettata sulla costa messicana del Pacifico, al confine tra la città di Tijuana e il suo vicino statunitense di San Diego.

 


Associated Press

http://www.news.com.au/

February 18, 2017

 

Mexicans make 'human wall' on US border

 

Thousands of Mexicans linked arms to form a "human wall" on their country's border with the United States, protesting President Donald Trump's plan to build a massive barrier between the countries.

The protest, organized by local authorities and Mexican advocacy groups, brought together people armed with flowers, including politicians, social leaders and crowds of students to the border town Ciudad Juarez -- which already is separated by extensive fencing from its American neighbor city El Paso.

Protestors hurled slogans at Trump, whose plans to build the wall to keep undocumented immigrants out of the US -- and make Mexico foot the bill -- has enraged many people here.

"The wall is one of the worst ideas," said Carolina Solis, a 31-year-old student. "It won't stop anything -- not drugs or migrants."

"It's just a symbol of Donald Trump's hatred, the president's racism."

Under the watchful eye of US Border Patrol officers, protestors -- among them El Paso Mayor Oscar Leeser -- formed a human barrier of nearly 1.5 kilometers (0.9 miles).

Many people on both sides of the border cross it daily, calling one country home while going to work in the other.

"Ciudad Juarez and El Paso are one city -- we will never be apart," said Leeser, who was born on the Mexican side of the border.

His Ciudad Juarez counterpart Mayor Armando Cabada vowed to help resettle migrants deported from the US.

"Trump only generates fear in our US compatriots. We must show solidarity with them and tell them that they have our support," he said.

"If they are deported, we will welcome them with open arms."

Last week, Immigration and Customs Enforcement (ICE) agents arrested some 680 people across the United States as part of a crackdown by the new administration on the estimated 11 million undocumented immigrants living in the United States.

Officials insist the raids targeted known criminals but rights advocates say people with no serious criminal records were also detained.

A similar protest was planned on Mexico's Pacific coast, at the border between the city of Tijuana and its US neighbor San Diego.

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