Fonte: Al Masdar News

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Apr 11, 2017

 

Provenivano dalla Siria i terroristi che hanno attaccato le Chiese copte in Egitto

Traduzione e sintesi di J. Manuel De Silva

 

I terroristi suicidi dello Stato Islamico (ISIS) che la scorsa Domenica hanno attaccato la Chiesa di San Jorge, nella città egiziana di Tanta e nalla Cattedrale di Alessandria, avevano combattuto in Siria dove avevano ricevuto addestramento, come “ribelli anti Assad”, da istruttori statunitensi e britannici negli appositi campi costituiti in Giordania. In seguito, con le armi e gli equipaggiamenti ricevuti, forniti dai servizi di intelligence USA e dell’Arabia Saudita, come molti altri di questi elementi, erano passati nelle file dell’ISIS.

Questo è quanto emerge dalle indagini svolte dalle autorità egiziane che hanno indentificato il primo terrorista come Abu al-Bara’a al-Masri, egiziano, che si era trasferito in Siria passando dal Libano per essere reclutato ed unirsi a uno dei gruppi “ribelli” che combattono contro l’Esercito siriano. Era rientrato successivamente in Egitto, nella penisola del Sinai, come ha informato il Ministero della Difesa egiziano.

 

Il secondo terrorista, Abu al-Bara’a al-Masri, anche lui cittadino egiziano, si era trasferito in Siria (anche lui transitando dal Libano) per unirsi ad uno di questi gruppi “ribelli” ed era rimasto a combattere per un tempo indefinito. Era poi ritornato successivamente in Egitto, probabilmente con una “missione” da compiere.

Gli attentati che hanno colpito le Chiese cristiane copte ad Alessandria ed a Tanta, sono stati realizzati nel momento in cui i fedeli cristiani assistevano alla celebrazione della Messa per la Domenica delle Palme, producento in entrambe le Chiese esplosioni che hanno lasciato a terra 44 vittime ed altri 110 feriti.

Questi attentati sono stati effettuati in vista della visita del Papa Francesco nel paese, che è prevista per il 28 e 29 di Aprile. L’ISIS ha immediatamente rivendicato la responsanbilità degli attacchi, come avvenuto per altri attentati in passato, in particolare quello contro la Chiesa di San Marco al Cairo, nello scorso Dicembre, che aveva prodotto 29 vittime.

 

Come risposta a questi attacchi, il Presidente egiziano, Al Sisi, ha decretato uno Stato di Emergenza per tre mesi ed ha ordinato lo schieramento dell’Esercito nelle strade ed a presidio dei luoghi sensibili, come gli uffici pubblici ed i punti vitali del paese.

Sembra che le Chiese cristiane siano l’obiettivo preferito dei terroristi e questo ha obbligato la comunità cristiana a prendere provvedimenti di autodifesa.

La presenza della minoranza cristiana che rappresenta circa il 10 % della popolazione, risale ad epoche remote ed i primi gruppi cristiani furono stabiliti in Egitto nel 42 D.C.

 

Hezbollah condanna gli attacchi alle Chiese in Egitto

Il partito libanese Hezbollah ha diffuso una dichiarazione di condanna degli attacchi terroristici ed ha offerto le sue condoglianze al popolo egiziano ed in particolare alle famiglie dei cristiani uccisi.

“Questa escalation di assassinii realizzati da bande criminali nel nome della religione è una delle maggiori catastrofi che la nostra Nazione abbia mai visto”, ha sostenuto il documento.

L’Organizzazione libanese, che attualmente combatte in Siria assieme alle forze del governo dio Damasco, ha accusato i paesi regionali (l’Arabia Saudita e il Qatar) ed i grandi poteri mondiali di appoggiare i terroristi che cercano di rompere la pace e la pacifica convivenza tra le diverse comunità religiose del Medio Oriente, ed ha assicurato che, attaccare i cristiani, e più ancora nei luoghi di culto, è una azione selvaggia che allontana dagli insegnamentio del Corano.

Hezbollah combatte per difendere il Libano delle infiltrazioni ed aggressione dei gruppi islamici radicali, appoggiati da Arabia Saudita ed altre potenze regionali. Fondata come organizzazione sciita, successivamente ha visto entrare molti volontari cristiani e drusi al suo interno, tanto da costituire la Brigata Crisitana di Hezbollah.

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