Fonti:  HispanTv  

Independent   

RT Actualidad

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Nov 12, 2017

 

Il presidente libanese trasmette ultimatum all’Arabia Saudita

di Luciano Lago

 

Il presidente libanese Michel Aoun ha dato all’Arabia Saudita il termine di una settimana per rilasciare e far rientrare a Beirut il primo ministro libanese Saad Hariri, sequestrato e tenuto in stato di detenzione dalle autorità saudite.

 

Se le autorità saudite non ottempereranno la richiesta del governo libanese, questo richiederà una convocazione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per denunciare e far condannare l’azione illegale ed aggressiva dell’Arabia Saudita. La notizia è stata data dal giornale libanese Al Yumhuriya.

 

L’Arabia Saudita, un paese governato dalla Monarchia assolutista dei Saud, ha già compiuto molte azioni di aggresssione contro i paesi vicini, in particolare contro lo Yemen dove da oltre due anni sta conducendo una aggressione con bombardamenti indiscriminati contro la popolazione civile, contro la Siria dove ha sponsorizzato i gruppi terroristi che, infiltratisi nel paese, hanno seminato morte e distruzione. Inoltre è stato dimostrato con prove inoppugnabili che l’Arabia Saudita è la potenza che ha armato ed arruolato gruppi terroristi invasati dalla ideologia wahabita e salafita che hanno compiuto attentati ed attacchi terroristici in tutto il mondo.

 

Tuttavia la monarchia dei Saud ed in particolare il principe ereditario Mohammed bin Salman, il nuovo uomo forte del Regno, sono di fatto sostenuti dagli USA, da Israele e dai paesi europei, grazie agli enormi finanziamenti che da Rijad vengono corrisposti a molti dei personaggi politici che guidano la politica estera dei governi occidentali. Questo non è un mistero ma un fatto ormai comprovato  come è emerso  dalle rivelazioni circa le mail desecretate della Hillary Clinton  che aveva ricevuto oltre 20 milioni di dollari per la sua campagna elettorale.

 

Vedi: Principe saudita ammette: abbiamo finanziato oltre il 20% della campagna di Hillary

 

Non solo la Clinton ma anche esponenti del governo britannico e del governo francese sono stati destinatari dei fondi sauditi che hanno consentito al regno saudita la più completa impunità. Questo spiega i forti appoggi di cui gode la Monarchia saudita anche in Europa.

 

Attualmente la Monarchia saudita, per rivalersi delle sconfitte subite in  Siria e nello Yemen, ha messo nel proprio mirino il Libano, in quanto vorrebbe assoggettare il paese dei cedri nella sua orbita, trovare un personaggio fantoccio da collocare a Governo   e far espellere dal paese il movimento politico Hezbollah, sostenuto da una alleanza fra il gruppo sciita e la minoranza cristiana maronita presente da sempre in Libano.

 

I sauditi non perdonano ad Hezbollah di aver sostenuto e difeso il governo siriano di Bashar al-Assad, nemico giurato dell’Arabia Saudita, che i monarchi di Rijad hanno cercato per anni di far rovesciare mobilitando un  esercito di terorristi armati e finanziati dal loro, dal Qatar e dagli USA . Il piano è fallito grazie alla ostinata resistenza dell’Esercito siriano e grazie  all’aiuto fornito alla Siria da Hezbollah, dall’Iran e dall’intevento decisivo dell’Aviazione russa.

 

Questo ha determinato la mossa dei sauditi di sequestrare il primo ministro Hariri recatosi a Rijad e fargli recitare sotto dettatura la sceneggiata delle sue dimissioni, per quanto avessero compreso tutti gli osservatori che lo stesso Hariri si trovava in stato di detenzione ed che e sue dimissioni venivano date sotto dettatura . L’operazione era diretta a determinare la crisi del governo libanese e far precipitare il paese nel caos per poi favorire un intervernto militare congiunto da parte di Israele e dell’Arabia Saudita per contrastare Hezbollah. Ci sono voci ben accreditate che parlano di enormi finanziamenti che la Monarchia saudita assicurerebbe ad Israele per muovere l’Esercito israeliano ad invadere il Libano.

 

Si conferma così l’asse fra Arabia Saudita ed Israele accomunati nell’interesse di contrastare l’Iran ed i suoi alleati, il Governo siriano e Hezbollah che risultano i comuni nemici dei due paesi a cui non viene perdonato di aver fatto fallire il piano di rovesciamento del governo di Assad e di smembramento della Siria. Tutto questo avviene dopo circa 15 giorni da quando il genero di Donald Trunmp, Jared-Kushne , aveva fatto visita riservatamente a Rijad e si era riunito con il principe Salman per pianificare le successive azioni messe in atto dal personaggio arabo che gestisce la politica del

 

Regno. Vedi: Viaggio riservato del genero di Trump in Arabia Saudita

 

Tale operazione avviene naturalmente con l’assenso previo del presidente Trump, manovrato dai neocons e da Netanyahu. In pratica si può facilmente intuire che Washington    ha affidato ai sauditi il compito di realizzare il “lavoro sporco” in Libano per  conto degli USA, guardandosi bene dal comparire direttamente nella questione di decapitare il Governo di Beirut.

 

Il risultato di questa operazione potrebbe facilmente essere una nuova distruttiva guerra nella regione, visto che Hebollah è fortemente sostenuto dall’Iran ed anche il Governo di Damasco ha dichiarato che il proprio legame con Hezbollah risulta indissolubile e che la Siria non abbandonerebbe Hezbollah in caso di aggressione esterna.

 

Rimane da verificare quale sarebbe l’atteggiamento dei governi europei in un nuovo pericoloso conflitto nella regione, quegli stessi governi che in questi anni hanno di fatto sostenuto sia l’Arabia Saudita che i gruppi terroristi nel conflitto siriano e che attualmente sono in forte imbarazzo per la sconfitta della autodenominata opposizione siriana che veniva coccolata ed protetta dai governi europei come “legittimo rappresentante” di Damasco.  Non farebbe meraviglia se, ancora una volta, i petroldollari sauditi riuscissero a tappare gli occhi dei governati europei circa le illegalità e le atrocità commesse dai loro finanziatori sauditi.

Niente di nuovo sotto il sole.

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