http://www.huffingtonpost.it/

05/07/2017

 

"Malinteso con l'Italia" … L'Austria fa marcia indietro sul Brennero.

 

Per ora restano in caserma i blindati dell'esercito austriaco. "Solo in caso di emergenza"

 

Solo un malinteso. Vienna cerca di ricucire con Roma dopo la crisi esplosa a seguito dell'annuncio dell'invio di militari e blindati al confine del Brennero per bloccare il flusso di migranti dallo Stivale. "L'Austria non eseguirà alcun controllo ai confini del Brennero al momento e non sta per ricorrere all'impiego dell'esercito nell'immediato", ha chiarito il cancelliere austriaco Christian Kern.

Questa mattina il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha avuto un colloquio telefonico con Kern. Fonti di Palazzo Chigi prendono atto della correzione di rotta da parte del governo austriaco rispetto all'ipotizzato dispiegamento di uomini e mezzi al confine del Brennero. La collaborazione tra le forze di polizia - sottolineano le stesse fonti - produce ottimi frutti e si basa sul rispetto da entrambe le parti delle regole europee, senza alcun bisogno di truppe o mezzi militari da schierare alla frontiera.

"Non stiamo dispiegando blindati al Brennero e posso sottolineare ancora una volta che la cooperazione con l'Italia è veramente buona", ha detto il cancelliere austriaco Christian Kern in una conferenza stampa a Vienna, durante la quale ha bollato come un "malinteso" la crisi esplosa ieri con l'Italia. Tra l'altro, ha aggiunto Kern, che ha parlato con al fianco il ministro della Difesa Hans Peter Doskozil, responsabile delle affermazioni contestate e a seguito delle quali la Farnesina ha convocato ieri l'ambasciatore austriaco a Roma, "in questo momento non ci sono indicazioni secondo cui le autorità italiane non sono in controllo della situazione" al confine.

"Bisogna chiarire i malintesi come quelli che sono evidentemente emersi con l'Italia", ha detto il cancelliere. I controlli al Brennero, ha spiegato Kern, ci saranno solo in caso di un incremento del numero di migranti in arrivo, ma non c'è alcun bisogno particolare in questo momento. "Non stiamo dispiegando i carri armati al Brennero - ha ribadito Kern - e posso sottolineare che la cooperazione con l'Italia è veramente buona".

https://www.ilfattoquotidiano.it/

05/07/2017

 

“Siamo stati noi tra 2014 e 2016 a chiedere che gli sbarchi avvenissero tutti in Italia”

 

"All’inizio non ci siamo resi conto che era un problema strutturale e non di una sola estate. E ci siamo fatti male da soli", ha spiegato Emma Bonino, l'ex ministra degli Esteri del governo Letta, evocando un accordo mirato a far sì che le operazioni fossero coordinate da Roma. "disfare questo accordo adesso è piuttosto complicato"

 

“Siamo stati noi a chiedere che gli sbarchi avvenissero tutti in Italia, anche violando Dublino”. Il sostanziale isolamento dell’Italia in Europa sulla questione immigrazione, secondo l’ex ministra degli Esteri del governo Letta Emma Bonino, è anche colpa dell’Italia stessa. “Nel 2014-2016”, quindi durante il governo Renzi, “che il coordinatore fosse a Roma, alla Guardia Costiera e che gli sbarchi avvenissero tutti quanti in Italia, lo abbiamo chiesto noi, l’accordo l’abbiamo fatto noi, violando di fatto Dublino”, ha detto alcuni giorni fa Bonino, intervistata dalla direttrice del Giornale di Brescia Nunzia Vallini durante la 69esima assemblea di Confartigianato Brescia.

Il riferimento era al fatto che l’operazione europea Triton, partita nel 2014 dopo la fine di quella italiana Mare Nostrum, prevede che le navi dei Paesi europei che pattugliano il Mediterraneo portino i migranti eventualmente soccorsi in Italia. Anche se Triton non è pensata come missione di salvataggio, bensì di controllo delle frontiere.

“All’inizio”, secondo l’ex titolare della Farnesina, “non ci siamo resi conto che era un problema strutturale e non di una sola estate. E ci siamo fatti male da soli. Un po’ ci siamo legati i piedi e un po’ francamente abbiamo sottovalutato la situazione”. Ora quindi si cerca di correre ai ripari, si litiga con Bruxelles e con gli altri Stati membri e facciamo fatica a farci ascoltare. Ma “disfare questo accordo adesso è piuttosto complicato”. Anche se “io non apprezzo per niente né l’atteggiamento spagnolo, né francese, né quello degli altri”.

Per la Bonino le speranze di migliorare la situazione al vertice di Tallinn, che inizia giovedì, per l’Italia sono davvero poche. Quanto alle intese con la Libia, “non si può fare un accordo, ammesso che sia accettabile, semplicemente perché ha due governi, due parlamenti, 140 tribù”. “Una delle cose di cui sono più orgogliosa – ha aggiunto – è Mare Nostrum”, l’operazione militare e umanitaria di salvataggio in mare avviata nell’ottobre 2013 proprio dal governo Letta e terminata nel novembre dell’anno successivo. “Sono convinta che sui cadaveri non si costruisce niente. Poi non l’abbiamo voluta più perché troppo cara. Poi è intervenuta l’Ue prima con Triton e poi con l’operazione Sophia“.

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