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7 gennaio 2017

 

L’agricoltore francese sotto processo per avere aiutato dei migranti

 

Cédric Herrou ne ha trasportati circa duecento oltre il confine tra Italia e Francia, e ne ha ospitati a decine: sarà giudicato da un tribunale di Nizza

 

Il 4 gennaio l’agricoltore francese Cédric Herrou è comparso davanti al tribunale di Nizza perché ha aiutato duecento migranti ad attraversare illegalmente il confine tra Italia e Francia e ne ha ospitati 57 in un edificio occupato appartenente alla SNCF, la società ferroviaria francese, a Tenda. Herrou ha 37 anni e coltiva ulivi poco lontano dal confine italiano, in Val Roia, nel dipartimento delle Alpi Marittime. Potrebbe essere condannato fino a cinque anni di prigione e a 30mila euro di multa, ma negli scorsi giorni ha ricevuto molto sostegno da organizzazioni, attivisti e cittadini italiani e francesi che ritengono che abbia violato la legge per una causa giusta, e che non debba essere perseguito. Herrou ha incontrato alcuni dei migranti che ha aiutato lungo la strada, mentre in altri casi – in particolare per donne e minori – è andati a prenderli di persona a Ventimiglia, città ligure al confine con la Francia. È stato arrestato per la prima volta lo scorso agosto, perché stava dando un passaggio a un gruppo di migranti, ma ha continuato a trasportarli illegalmente. Nel tempo ha anche accolto – ospitato, rifocillato e curato – decine di eritrei e sudanesi in due camper e quattro tende che si trovano nel suo giardino.

Herrou ha detto di non essere pentito delle sue azioni e ha invitato la folla di trecento persone che il 4 gennaio si è raccolta fuori dal tribunale di Nizza per sostenerlo a «infrangere la legge», se necessario. Il procuratore Jean-Michel Prêtre ha riconosciuto che le motivazioni di Herrou siano «nobili» ma ha anche detto che la legge «può essere criticata, ma deve essere applicata»; ha chiesto per Herrou otto mesi di carcere, ma da sospendere con la condizionale. La sentenza sarà emessa il 10 febbraio. Secondo l’avvocato di Herrou, Zia Oloumi, il suo assistito sta applicando uno dei valori fondamentali della repubblica francese, la fratellanza. I lettori del quotidiano Nice Matin hanno eletto Herrou “Cittadino della Costa Azzurra dell’anno”, mentre il presidente del dipartimento Alpi Marittime Eric Ciotti, che fa parte del partito di centrodestra dei Repubblicani, pensa che quella di Herrou sia una «falsa generosità» e che le sue azioni siano «un insulto alle forze dell’ordine, ai doganieri e ai militari».

 

Herrou non è il primo francese che finisce in tribunale per aver aiutato dei migranti. Il 6 gennaio sempre il tribunale di Nizza ha stabilito in appello l’innocenza del ricercatore dell’Università di Nizza Pierre-Alain Mannoni, che a novembre era stato condannato a sei mesi di carcere per aver trasportato sulla propria auto tre persone di nazionalità eritrea, tra cui una minorenne: le tre persone erano migranti irregolari che Mannoni voleva ospitare a casa propria. Il tribunale ha riconosciuto che Mannoni aveva agito per salvaguardare la dignità delle persone coinvolte: dal 2012 la legge francese prevede che non ci sia reato in casi simili se la persona che offre il passaggio non lo fa per denaro, e se crede che le persone trasportate siano in pericolo di vita.

Altre persone che hanno subito dei processi per ragioni simili sono il militare britannico in pensione Rob Lawrie, che a gennaio 2016 ha dovuto pagare una multa di 1.000 euro per aver portato una ragazza afghana dal campo per migranti di Calais, nel nord della Francia, al Regno Unito, e l’attivista di 72 anni Claire Marsol, che a dicembre 2015 è stata condannata a pagare 1.500 euro di multa per aver aiutato due eritrei ad arrivare alla stazione di Antibes con la sua automobile, dato che alla stazione di Nizza erano in corso dei controlli della polizia.

Le monde

10.02.2017

 

Aide aux migrants: Cédric Herrou condamné à 3 000 euros d’amende avec sursis

 

La justice reproche à l’agriculteur des Alpes-Maritimes d’avoir pris en charge des migrants dans la vallée franco-italienne de la Roya.

 

Poursuivi pour aide au séjour d’étrangers en situation irrégulière dans la vallée franco-italienne de la Roya, Cédric Herrou a été condamné à 3 000 euros d’amende avec sursis par le tribunal correctionnel de Nice, vendredi 10 février. La justice reproche à cet agriculteur d’avoir pris en charge des migrants sur le sol italien.

 

Il a, en revanche, été relaxé des autres faits qui lui étaient reprochés : l’installation, en octobre 2016, sans autorisation d’une cinquantaine d’Erythréens dans un centre de vacances de la SNCF désaffecté, à Saint-Dalmas-de-Tende (Alpes-Maritimes), ainsi que l’aide au séjour et à la circulation de migrants en situation illégale.

Satisfait de la décision du tribunal correctionnel de Nice, Cédric Herrou a annoncé vendredi qu’il « continuera[it] à agir », ajoutant : « Et ce n’est pas sous la menace d’un préfet ni les insultes d’un ou deux politiques que nous arrêterons. Nous continuerons car c’est nécessaire de continuer. »

 

« Tribune politique »

Durant l’audience, qui s’était tenue le 4 janvier à Nice, où 300 personnes étaient venues le soutenir, M. Herrou avait déjà assumé les faits qui lui étaient reprochés : « Je le fais parce qu’il faut le faire. »

« Je le fais parce qu’il y a des gens qui ont un problème. Il y a des gens qui sont morts sur l’autoroute, il y a des familles qui souffrent, il y a un Etat qui a mis des frontières en place et qui n’en gère absolument pas les conséquences. »

 

Il était ensuite aussi revenu sur la manière dont il a commencé à venir en aide aux migrants, il y a un an et demi : « Au départ, je voyais des gens marcher sur la route, des Noirs, alors je les emmenais à la gare de Breil-sur-Roya. Et petit à petit, je me suis intéressé au problème. »

Mais le procureur, Jean-Michel Prêtre, avait pour sa part dénoncé l’usage de ce procès comme d’une « tribune politique » et requis à l’encontre de l’agriculteur huit mois de prison avec sursis, la confiscation de son véhicule, ainsi qu’un usage limité de son permis de conduire aux besoins de sa profession. Le parquet reproche à M. Herrou un détournement de la loi de 2012 accordant l’immunité pénale à ceux qui apportent une aide humanitaire aux migrants.

En août 2016, M. Herrou avait déjà été inquiété par la justice pour avoir transporté des Erythréennes, avant que l’affaire soit classée sans suite. Au début du mois de janvier, la présidente du tribunal s’était dès lors étonnée de ce que cette procédure, dont il avait fait l’objet, n’ait pas mis un coup d’arrêt à ses actions. « Même si vous me condamnez, le problème continuera », avait répliqué le militant.

 

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