Fonte: Sputnik Mundo

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Lug 08, 2017

 

Putin al segretario di Stato USA: “non sarà Washington a decidere il destino della Siria”

Traduzione e nota: Luciano Lago

 

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato che Rex Tillerson, segretario di Stato USA e l’attuale Amministrazione USA, in generale, non possono  essere loro a determinare il futuro politico della Siria.

 

A margine del vertice del G 20 di Amburgo, Vlady  Putin ha risposto in modo netto alle affermazioni fatte da Rex Tillerson, il segretario di Stato USA il quale, a proposito della Siria, aveva dichiarato che, secondo lui “il presidente Bashar Assad non avra’ un  futuro nell’assetto politico della Siria”.

 

“Il signor Tillerson e’ una ottima persona e lo abbiamo insignito dell’Ordine dell’Amicizia, una onorificenza che si consegna alle persone  straniere che hanno contribuito al miglioramento delle relazioni con il nostro paese,  lo  rispettiamo”, ha detto Putin. “Tuttavia  lui non è un cittadino siriano. L’avvenire della Siria e del presidente Assad come politico devono essere determinati dal popolo siriano e non da altri” , ha detto Putin durante la conferenza stampa svoltasi a margine del vertice del G20 ad Amburgo.

Il 7 di Luglio, Tillerson aveva commentato le questioni che si erano trattate nell’incontro tra Donald Trump ed il presidente Putin, ed aveva fatto le sue dichiarazioni in proposito.

“Non vediamo alcuna prospettiva di una lunga vita politica per Assad e la sua famiglia, è quello che lasciamo intendere a tutti e lo mettiamo in chiaro nelle discussioni con la Russia (….) la comunità internazionale non accetterà una Siria governata dal regime di Assad”, aveva dichiarato Tillerson ad Amburgo.

 

Nota: La risposta di Putin ha messo in chiaro che non sarà Washington a decidere il destino della Siria non avendone alcun titolo. Il popolo siriano sarà quello che deciderà il futuro assetto della Siria nell’ambito di quello che viene definito principio di autodeterminazione dei popoli e che gli USA calpestano abitualmente.

Un modo per far capire che il potere neocoloniale degli USA e dei suoi alleati deve considerarsi al tramonto. Interessante notare che Tillerson e gli altri politici occidentali, quando parlano di “comuntà internazionale” si riferiscono essenzialmente ai paesi della NATO, dimenticando che il mondo non è composto solo da loro e che i grandi paesi come la Cina, l’India, il Brasile, l’Iran, l’Egitto e la stessa Russia, fra gli altri, fanno parte anche essi della stessa comunità internazionale e non sono per nulla conformi con l’impostazione delle scelte politiche  di Washington.

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