L'esercito siriano salva 70 civili
in fuga da un campo profughi assediato dalle forze USA

Il Centro russo per la riconciliazione in Siria ha denunciato più volte che decine di migliaia di civili sono privati di aiuti umanitari a causa della base militare illegale degli Stati Uniti nella città di Al-Tanf,
al confine con Iraq e Giordania.


Retroscena dell’offensiva militare turca contro la provincia di Idlib nel nord della Siria

di Seyit Evran



I diari di Raqqa

di Giovanni Iozzoli


Underground
in Raqqa

By Patrick Cockburn


Fonte: Pars Today - Set 24, 2017 - Le unità delle forze speciali statunitensi “offrono un transito senza impedimenti”, attraverso i territori occupati dai terroristi, alle Forze Democratiche Siriane (SDS), sostenute da Washington, secondo il ministero russo della Difesa. Il Ministero della Difesa russo, oggi, ha pubblicato una serie di foto aeree dei territori dove è presente l’ISIS, in cui si vedono veicoli da combattimentio delle forze speciali Usa. Le immagini, che sono state scattate tra l’8 e il 12 settembre 2017, mostrano un gran numero di veicoli corazzati statunitensi, di tipo Hammer, utilizzati dalle forze nordamericane nelle aree dove sono presenti i terroristi dell’ISIS. Le unità delle forze speciali statunitensi “provvedono ad un transito senza impedimenti” per le Forze Democratiche Siriane (SDS), sostenute da Washington, osserva il ministero russo della Difesa. “Senza trovare resistenza dei terroristi dell’ISIS, le unità delle SDS avanzano lungo la riva sinistra del fiume Eufrate verso la città di Deir Ezzor”, afferma. Inoltre, il materiale grafico mostra “chiaramente” che le unità speciali nordamericane sono in punti di appoggio precedentemente occupati dall’ISIS. Tuttavia, “non ci sono tracce di assalto o scontri” con i terroristi, odi crateri per i bombardamenti dei velivoli della coalizione internazionale intorno a queste zone. “Tutto il personale militare statunitense nelle zone controllate dai terroristi si sente completamente sicuro”, ha affermato il ministro della Difesa russo.
Vedi anche: Sputinik Mundo


L’inviato speciale delle Nazioni Unite Staffan de Mistura,
ha invitato i leader
delle opposizioni ad essere realisti e accettare il fatto che non hanno vinto la guerra.

iom.int - 11 Agosto 2017 - Tra gennaio e luglio 2017, 602.759 sfollati siriani tornarono a casa secondo i rapporti dell'IOM, dell'agenzia migratoria delle Nazioni Unite e dei partner attuati sul terreno. I risultati indicano che la grande maggioranza delle persone che tornano (84 per cento) erano state sfollate all'interno della Siria. Il prossimo numero maggiore di persone (16 per cento) è tornato dalla Turchia, seguito da Libano, Giordania e Iraq. I rimpatriati dalla Turchia e dal Giordano sono stati riferiti riferiti soprattutto ai Governatori di Aleppo e Al Hasakeh.

L’addio all’opposizione
armata in Siria

di Samira al-Musalima

La battaglia di Raqqa 
fondamentale 
per le sorti della Siria

di Stefano Mauro

 

Da un punto di vista strategico Raqqa non rappresenta nulla. Però è un simbolo perché è “la capitale dello Stato Islamico” e la sua conquista da parte dell’esercito siriano significherebbe mandare in parte in fumo i piani di Washington e dei suoi alleati per il futuro della Siria


La pace in Siria a vantaggio di Israele e della Turchia?

di Thierry Meyssan

 

Mentre ci avviciniamo alla fine della guerra contro la Siria, nessuno degli obiettivi iniziali degli anglosassoni è stato pienamente raggiunto. Ma c'è chi ne approfitta...

La divisione della Siria con la politica dello status quo

di Osman Mirghani

 

Ciò che sta avvenendo in Siria e intorno ad essa in questi giorni ci porta a riconsiderare i piani di divisione nell’ambito della corsa sfrenata tra le parti coinvolte

Estendere il conflitto con l’Iran e la Russia o cambiare strategia

di Luciano Lago

Abbiamo
un fottuto 
problema

di Seymour M. Hersh


La linea rossa di Trump

di Seymour M. Hersh

La coalizione USA in Siria
ha ridotto
i suoi spazi
di intervento dopo l’ultimatum russo
Raqqa:
le ambiguità della lotta
al Terrore

La spartizione
della Siria
tra Iran, Russia
e Turchia

di Fulvio Scaglione 

 

Non si può non riconoscere che il progetto delle zone di de-escalation somiglia molto a un progetto di spartizione della Siria.

notiziegeopolitiche.net - 8 maggio 2017 - A seguito degli accordi di Astana del 4 maggio, promossi da Turchia, Iran e Russia, il governo siriano ha iniziato trattative con i gruppi ribelli per il loro trasferimento nelle quattro zone a de-escalation individuate in aree che comprendono Idlib, Hama, Latakia, Ghouta orientale e parte di Aleppo, dove gli attori sono chiamati a sospendere le ostilità ed evitare “provocazioni” e “schermaglie”, in cambio l’esercito siriano eviterà attacchi e raid. Per dare forza alla decisione assunta nelle trattative, la delegazione siriana ha deciso di portare al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite un progetto di risoluzione, come ha riferito oggi Sputnik. Intanto è iniziato oggi il trasferimento di 1.500 combattenti con le loro famiglie da Barzeh, quartiere situato nella periferia nordorientale di Damasco, ad Idlib, ma è stato stimato che in totale saranno 8mila le persone che faranno richiesta di essere portate nella città settentrionale. Dopo il loro trasferimento le autorità di Damasco prenderanno il controllo pieno del territorio a costruiranno infrastrutture e case per dare la possibilità ai civili di rientrare.

In Siria la guerra continua. L’Europa sempre più esposta. Come negli Usa ti raccontano
la politica

di Paul Craig Roberts

Onu: zone di sicurezza in Siria un accordo incoraggiante, ma occorre verificarne l’applicazione 
La Russia annuncia che chiuderà lo spazio aereo in Siria agli aerei USA


Il conflitto internazionale
getta le basi
per la spartizione della Siria

di Ghazi Dahman


Dopo la carneficina, 
riprende l’evacuazione

 

Stamattina decine di autobus hanno portato migliaia di civili fuori dalle quattro città dell’accordo tra governo e opposizioni, dopo la strage di sabato: un’autobomba che ha ucciso 126 persone


globalist - 18 aprile 2017 - Sono stati uccisi altri 15 civili, tra cui donne e bambini, i feriti sarebbero una decina. E' questo il bilancio di raid attribuiti all'aviazione russa su due località nelle province di Idlib e Aleppo, nel nord della Siria. Lo riferiscono attivisti locali. "Almeno 9 bambini ed una donna sono stati uccisi ed altre 15 persone sono rimaste ferite a seguito di raid aerei eseguiti all'alba di oggi sulla località di Martahramah nella procincia merdionale di Idlib (roccaforte dei ribelli nell'nord-est del Paese)", ha detto citato dalla tv satellitare curda Obeidah osman responsabile del centro locale della Difesa Civile, il quale ha aggiunto di essere "certo che si è trattato di aerei russi". Lo stesso responsabile ha spiegato che i raid "hanno preso di mira un agglomerato urbano causando grande distruzione delle abitazioni dove le squadre di soccorritori proseguono le ricerche di sopravvissuti sotto le macerie". In analoghi raid, attribuiti sempre ad aerei da guerra russi, "hanno ucciso 5 civili e ferito numerosi altri sulla cittadina di Orum al Kubra nella parte occidentale della provincia di Aleppo", come ha detto un responsabile della Difesa civile, Hussein Badawi.

Alleanze

Fonti intelligence USA: l'attacco chimico in Siria partito da base saudita-israeliana

di Paul Joseph Watson

Il presidente
Al Assad respinge
le accuse dell'attacco chimico contro Khan Sheikhoun,
al mittente

   

 Guerra in Siria: le colpe di Assad
e quelle dell’Occidente

 

Giacomo Russo Spena intervista Alberto Negri 

Da quando si è interrotto il canale
di comunicazione con i russi,
i piloti USA
hanno paura
ad entrare nello spazio aereo siriano

Siria: una fonte credibile?

 

di
Ben Norton

In Siria si decide la supremazia
tra Oriente
e Occidente.

di Alberto Negri

Estratto da:

Speciale tg1

Nella menzogna totale riconosco l'opera dei padroni del discorso

di Maurizio Blondet

L'ONU: Nessuna pulizia etnica
da parte dei curdi
in Siria


Sei anni di guerra,
ma il dialogo
non c’è


Siria:
impossibile trovare una soluzione
a Ginevra

di Khaled Ghazel

Save The Children denuncia:
Dopo sei anni
di guerra
in Siria, milioni di bambini traumatizzati

di C. Alessandro Mauceri

A Ginevra
si è mosso qualcosa: disponibilità
di Damasco
a discutere
la transizione politica

di Enrico Oliari

lantidiplomatico.it - 02/03/2017 – ore 17:30 - Pochi Minuti fa, il ministro della Difesa Russo Sergey Shoigu ha riportato al comandante in carica, il Presidente Vladimir Putin, che la storica città della Siria nella provincia di Homs è stata liberata. Lo ha comunicato il portavoce ufficiale
del Cremlino Dmitry Peskov. L'esercito siriano, sostenuto dal supporto aereo dell'aviazione russa, ha completato le operazioni per la liberazione della città di Palmira dai terroristi dell'Isis.
Lo ha annunciato il Cremlino.

Guarda il video:https://youtu.be/VjKXz9WSp9


La Siria denuncia il falso rapporto informativo di Amnesty International
sulle esecuzioni capitali


Come sarà la nuova Siria?

Ecco la proposta di Costituzione della Russia per il paese arabo

 

L'emittente russa RT ha pubblicato in anteprima la proposta della Russia per la futura Costituzione siriana, definendola una documento pieno di "innovazioni al fine di rafforzare la democrazia e sostenere la diversità culturale in Siria."

La Russia avverte: Non permetteremo la creazione di uno stato autonomo curdo a spese della Siria

La Siria è sopravvissuta, ma non sarà
mai più la stessa

Marco Bordoni intervista Fulvio Scaglione


Il piano russo-turco
per il cessate il fuoco
in Siria


 
 

Astana, ai colloqui di pace sulla Siria
presenti "tutti" i gruppi ribelli

 

L’incontro nella capitale del Kazakhstan, mediato da Russia e Turchia. Leader ribelle: Partecipiamo per mettere fine ai “crimini” del governo siriano. Assad “ottimista” in vista del raduno. Lavrov: Essenziale “consolidare” il cessate il fuoco, coinvolgere i leader degli oppositori “nel processo politico”. 


Siria, i colloqui di Astana: i partecipanti,
le priorità e le condizioni di Damasco

Agli ammiratori di sinistra della Siria di Assad

di Farouk Mardam Bey

Ma come non esplodere di rabbia leggendo le dichiarazioni favorevoli al regime degli Assad pronunciate da uomini e donne che si dicono di sinistra?

I soldati russi schierati ad Aleppo

di Fulvio Scaglione


Vi racconto come si viveva
ad Aleppo est sotto i jihadisti

di Fulvio Scaglione

Aleppo e le sinistre

di Antoni Domènech, Carlos Abel Suárez, Daniel Raventós, G. Buster,
María Julia Bertomeu

Riusciranno le sinistre, la solidarietà internazionalista, a costruire un movimento unitario contro la guerra e contro l’imperialismo, perché purtroppo la guerra in Siria durerà ancora un bel po’

Quei “martiri” cristiani morti per Assad

di Fulvio Scaglione

Gli antichi resti della Porta sono coperti dalle immagini dei “martiri”, ovvero i giovani che sono morti per combattere i jihadisti e i ribelli e per difendere, misteriosamente secondo i criteri di giudizio di noti in Occidente, il potere di Bashar al-Assad

Notiziegeopolitiche - 7 gennaio 2017 - E’ di almeno 60 morti e 150 feriti il bilancio dell’attentato condotto con un camion-bomba presso il mercato di Azaz, città situata vicino al confine turco, nella provincia di Aleppo. La zona è controllata dagli insorti, e la pista più probabile porta ad un’azione di matrice jihadista, dell’Isis. La deflagrazione del camion cisterna è avvenuta nella strada situata tra il mercato e il tribunale, ed un testimone, l’avvocato Osama al-Merhi, ha riferito che “Si vede il fumo, ci sono i cadaveri dei civili per terra. Questo crimine non può che essere stato commesso dall’organizzazione terrorista dello Stato islamico che colpisce i civili e quelli che cercano di ricostruire il Paese”. Ad Azaz, che è già stata obiettivo di un attentato simile che ha causato 25 morti a novembre, sono arrivate nelle ultime settimane centinaia di civili e di combattenti ribelli in ritirata da Aleppo est, dopo la riconquista da parte dell’esercito siriano. Non è la prima volta che i jihadisti colpiscono i ribelli e le aree poste vicino al confine siriano.

Audio Reveals What John Kerry Told Syrians Behind Closed Doors

By Anne Barnard

Notiziegeopolitiche - 31 dicembre 2016 - Sta nel complesso reggendo la tregua in Siria promossa da Turchia e Russia ed entrata in vigore con la mezzanotte di due giorni fa. Sporadici scontri di bassa intensità vi sono stati in diverse località, mentre a Wadi Barada, nei pressi di Damasco, vi sono stati 16 raid di elicotteri contro i ribelli che, come ha spiegato il governo, la scorsa settimana hanno colpito in modo deliberato le forniture idriche per la capitale. Ad al-Bab, città in mano all’Isis situata ad una trentina di chilometri dal confine turco, i ribelli e gli elicotteri turchi hanno attaccato i jihadisti, i quali comunque sono esclusi dalla tregua insieme ai qaedisti di Jabat Fatah al-Sham. Intanto a New York il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha adottato all’unanimità una risoluzione di sostegno all’iniziativa di pace promossa dalla Russia e dalla Turchia e che evolverà tra qualche settimana con le trattative di Astana, in Kazakistan. Con la risoluzione il Consiglio di sicurezza dell’Onu “accoglie con soddisfazione e sostiene gli sforzi di Russia e Turchia per mettere fine alla violenza in Siria e avviare un processo politico e prende nota dell’accordo concluso il 29 dicembre scorso”.

Putin, Erdogan
e il destino della Siria

di Michele Paris

 

L’aspetto più importante dell’accordo siglato questa settimana a Mosca tra Russia, Iran e Turchia su una possibile risoluzione del conflitto in Siria, per lo meno in attesa di verificarne l’efficacia, è rappresentato senza dubbio dall’esclusione degli Stati Uniti dai negoziati condotti tra i tre governi le cui forze armate risultano impegnate nel paese mediorientale.